Recensione The Bodyguard

Sammo Hung, ex guardia del corpo ritiratasi a vita privata, si trova a proteggere una ragazzina sua vicina di casa da un gruppo di gangster in The Bodyguard, avvincente ritorno alla regia della star hongkonghese.

Recensione The Bodyguard
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Mr. Ding, ex guardia del corpo di importanti personalità dello spettacolo, si è ritirato da tempo in un piccolo paesino nel nord della Cina. Ormai anziano, l'uomo non riesce a darsi pace per la scomparsa della nipote, sparita nel nulla anni prima mentre era sotto il suo affidamento. Quest'evento, che ha causato una totale rottura nei rapporti con la figlia, è uno dei pochi che ricorda nitidamente; sempre più affetto da preoccupanti segnali di demenza, Ding fatica a ricordare anche le più piccole cose. L'unico segno di tranquillità nella sua solitaria esistenza è dato dalla relazione con la piccola Cherry, una ragazzina vicina di casa che vive col padre. Quest'ultimo, dipendente dal gioco d'azzardo, si mette in guai seri quando deve un'ingente somma a un piccolo boss locale: costretto a rubare per questi una borsa di preziosi in possesso di un gangster russo, metterà in pericolo con il suo doppiogiochismo l'incolumità della figlia. Toccherà a Ding cercare di proteggerla ad ogni costo dagli uomini della banda.

Remember to fight

Presenza imponente, sia dal punto di vista fisico che da quello storico, alla closing night della 18°esima edizione del Far East Film Festival: è infatti il grande Sammo Hung, volto e corpo fondamentale del cinema di Hong Kong, il grande protagonista della serata di chiusura della manifestazione friulana. Premiato con il Gelso d'oro alla carriera, l'attore 64enne ha presentato il suo ultimo film, che segna inoltre il ritorno alla regia dopo quasi vent'anni. The Bodyguard è sì un omaggio al classico filone delle arti marziali anni '80, ma i novanta minuti di visione non si prestano solo ad una solida componente d'azione. Hung infatti offre anche uno sguardo melanconico su un personaggio prossimo alla vecchiaia che, nonostante una salute sempre più flebile, non esita ad agire in prima persona per proteggere i più deboli. Si passa così dai toni leggeri nella costruzione del rapporto tra Mr. Ding e la sua giovane protetta, solcati da istinti di semplice ma istintiva tenerezza, ad escalation coreografiche all'ultimo respiro con il Nostro che, a dispetto dell'età, si dimostra ancora saldamente a suo agio in coreografie secche e dirette, dando vita ad un vero e proprio one-man show contro decine di avversari sfruttando gli effetti digitali solo nel mostrare le fratture ossee delle quale sono vittima i malviventi. A fargli compagnia un numeroso parterre di altre leggende del panorama hongkonghese, con camei d'eccezione di attori / registi del calibro di Tsui Hark, Dean Shek e Karl Mak e una parte più articolata vestita a puntino sulla star Andy Lau, impegnato nella spettacolare sequenza ambientata nell'albergo in Russia. E se l'inseguimento automobilistico del pre-finale, per quanto esaltante al punto giusto, può apparire un po' forzato visto il procedere degli eventi, il senso citazionista di genere funziona con la giusta armonia, rendendo la visione un piccolo guilty pleasure per gli appassionati.

The Bodyguard L'ormai anziano Mr. Ding, ex guardia del corpo affetta da demenza senile, si ritrova a proteggere una ragazzina ricercata da spietati gangster in The Bodyguard, ritorno alla regia del grande Sammo Hung che si cuce addosso con il giusto equilibrio il ruolo del protagonista. Tra istinti da commedia sentimentale e vaghi rimandi al melodramma, la componente d'azione trova giusto spazio nell'entusiasmante combattimento finale dove il Nostro si prodiga in coreografie a mani nude ispirate e coinvolgenti, dimostrando una forma fisica tutt'ora invidiabile nonostante il passare delle primavere.

7

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