Recensione The Best Man Holiday

Arriva in sala, diretto nuovamente da Malcolm D. Lee, il sequel di The best man

Recensione The Best Man Holiday
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Tutto ha inizio nel 1999, quando il regista Malcolm D. Lee (A casa con i miei, Scary Movie 5) esordisce dietro la macchina da presa con The Best Man, frizzante commedia all-black che ha ottenuto un buon successo di pubblico. A quattordici anni di distanza "l'assassino" è tornato sul luogo del delitto per dirigerne il seguito, riportando nuovamente alla luce tutti i protagonisti dal precedente episodio. Ritroviamo così lo stesso cast di un tempo, formato da Terrence Howard (Iron Man, Prisoners), Taye Diggs (Equilibrium, Dyland Dog - Il film), Morris Chestnut (Boyz n the Hood, Kick-ass 2), Nia Long (Big Mama), Monica Calhoun (The salon), Sanaa Lathan (Blade, Alien vs Predator), Harold Perrinau (Romeo + Giulietta, Zero dark thirty), Melisse de Sousa (Miss Detective) e Regina Hall (Giustizia privata).Dopo tutte le relazioni e vicissitudini intrecciate nel film precedente, ritroviamo i protagonisti quasi quindici anni dopo alle prese con i classici problemi familiari. Per le feste natalizie gli amici di un tempo decidono di ritrovarsi ancora una volta, mettendo in campo tutti i loro rimpianti e facendo tornare alla luce vecchi rancori. La malattia terminale di uno di loro riuscirà però a riunire nuovamente il gruppo come una volta...

Amici per sempre

Siamo a luglio e non è un caso che, nonostante il buon successo di pubblico e critica Oltreoceano, The best man holiday venga distribuito proprio in uno dei mesi peggiori per il botteghino italiano, nel quale non è raro recuperare fondi di magazzino. Il potenziale interesse sul grande pubblico italiano infatti di questa commedia firmata Malcolm D. Lee non è certo ai massimi livelli, per via anche di un cast il cui volto più famoso rimane quello di Terrence Howard, interprete nel primo film di Iron Man. Il film è una classica commedia americana, declinata all-black, senza infamia e senza lode in cui tutto però è dannatamente prevedibile sin dai primi istanti, ovvio lieto fine (seppur con un tocco d'amarezza) incluso. Il regista lavora sull'accumulo di situazioni, potendo sfruttare in questo senso l'ampio roster di personaggi, ma la componente comica si poggia su gag poco originali risollevate in parte da alcuni dialoghi riusciti. Più debole invece l'aura drammatica che sfrutta una retorica tipicamente americana (alla domanda "quale sono per te le tre cose più importanti della vita", uno dei personaggi risponde "Dio, famiglia, football") finendo per scadere in una stucchevolezza a volte fastidiosa. L'eccessiva durata che, comprensiva dei titoli di coda, supera le due ore penalizza inoltre la fluidità del racconto, non sempre ben amalgamato al contesto. A recuperare queste non flebili ingenuità narrative ci pensa il cast, davvero in parte salvo rare eccezioni, che rende meno pesante la banalità dell'operazione.

The Best Man Holiday Commedia all-black che, salvo il cast composto interamente da attori afro-americani, non aggiunge niente al copioso filone proveniente da oltreoceano. Una comicità di medio livello, salvata in parte dai dialoghi e dalla verve degli interpreti, e una componente drammatica che fa suoi i punti cardine dell'american way of life finiscono alla lunga per annoiare nelle oltre due ore di visione.

5

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