Terra Formars, il live action dell'omonimo manga Recensione

Una spedizione giunta su Marte si imbatte in migliaia di scarafaggi umanoidi in Terra Formars, live action dell'omonimo manga diretto da Takashi Miike.

Terra Formars, il live action dell'omonimo manga Recensione
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Takashi Miike e i manga: il geniale regista giapponese, autore di veri e propri film di culto, è solito bazzicare anche nel variegato mondo dei live-action tratti da anime o opere cartacee, avendo diretto nella sua prolifica carriera sia ottimi che meno riusciti adattamenti. La sua ultima incursione nel filone risale all'inizio di quest'anno quando il Nostro si è occupato della regia di Terra Formars, action / sci-fi trasposizione dell'omonimo fumetto di Yu Sasuga e Kenichi Tachibana, presentato in questi giorni all'ultima edizione del Trieste Science + Fiction Festival. La storia è ambientata nel 2599 quando una spedizione formata sia da volontari che da ex-criminali (che hanno ottenuto la grazia in cambio della loro forzata partecipazione alla missione) si reca su Marte per prepararne la futura colonizzazione. Il Pianeta Rosso è ora ricoperto da una vegetazione simile a quella terrestre e popolato da milioni di scarafaggi, inviati secoli prima affinché "terraformassero" la superficie. Peccato che le blatte di un tempo col trascorrere dei decenni si siano evolute in esseri umanoidi dotati di incredibile forza e resistenza, costringendo l'equipaggio a lottare per la propria sopravvivenza anche con l'ausilio di speciali fiale contenente DNA di insetti.

Insetti su Marte

Operazione da prendere per quello che è, Terra Formars non si discosta molto dalla qualità media dei live-action nipponici che, tolte rare eccezioni, si stabilizza spesso su una sufficienza risicata. Viste nella giusta ottica le due ore di visione possono quindi divertire, chiudendo un occhio sugli effetti speciali di bassa qualità e su una sceneggiatura sin troppo abbozzata che cerca di condensare nel limitato minutaggio una miriade di sottotrame inerenti il passato del numeroso gruppo di protagonisti: tramite vari flashback veniamo infatti a conoscenza dei motivi che hanno spinto i diversi membri dell'equipaggio a prendere parte alla missione. Tra questi coraggiosi esploratori marziani troviamo un'umanità eterogenea includente assassini, yakuza, poliziotti, maîtresse, terroristi, programmatori, immigrati e psicopatici, costretti giocoforza a unire le proprie abilità per affrontare l'inaspettato pericolo che li attende su Marte. Laddove per ovvi motivi la caratterizzazione dei rispettivi personaggi non può brillare per complessità, con quel canonico umorismo giapponese a farla da padrone in più di un'occasione, Miike opta per una messa in scena roboante che cerca di nascondere i limiti della CG (utilizzata per dar vita agli scarafaggi umanoidi e la quasi totalità delle ambientazioni) inscenando una vera e propria apoteosi di azione sfrenata, impreziosita dalle particolari trasformazioni dei Nostri che, iniettandosi il DNA insettoide, finiscono per diventare degli ibridi dal design particolare e affascinante e con poteri diversi l'uno dall'altro (prima di ogni evoluzione una sorta di sistema computerizzato ci introduce alle caratteristiche dei vari artropodi che andranno a modificarne indelebilmente l'impianto genetico). E poi ancora citazioni più o meno abbozzate a classici quali Blade Runner (1982), Starship Troopers (1997) e La mosca (1986) a donare un po' di pepe a questo giocattolone limitato ma comunque godibile.

Terra Formars Con una trama che nell'incipit di partenza poteva riportare lontanamente alla memoria quella di Starship Troopers (1997), con tanto di scarafaggi mutanti da affrontare su suolo alieno, ben presto Terra Formars aderisce a tutti i canoni dei live-action tratti da manga, inserendosi nella medietà del copioso filone nipponico. Takashi Miike, non nuovo ad adattamenti di questo tipo, fa di necessità virtù sfidando il limitato budget con una messa in scena che punta all'azione esagerata per coprire gli approssimativi effetti speciali e una narrazione troppo compressa che impedisce ai numerosi personaggi di emergere per personalità. Il design utilizzato per realizzare le numerose mutazioni genetiche e ispirato rispettivamente a diversi tipi di insetto è però accattivante al punto giusto e regala un po' di varietà ad un'operazione difettosa ma divertente.

5.5

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