Recensione Tamara Drewe

Tamara sta per sconvolgerli tutti

Recensione Tamara Drewe
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Gli abitanti di Ewedoen, un paesino della campagna Inglese isolato dal resto del mondo, trascorro una vita serena e monotona, fatta di giornate rituali e di poca mondanità. Anni dopo aver abbandonato la piccola comunità, la splendida Tamara Drewe torna alla sua città natale con l'intenzione di dar via la vecchia casa di famiglia e liberarsi per sempre dell'ultimo ricordo che la lega ad Ewedoen. Difatti Tamara, duranta l'infanzia, non è stata propriamente una ragazza popolare: sebbene da giovanissima avesse un grosso naso (ora magnificamente rifatto) e un carattere remissivo non le hanno impedito però di diventare una donna carismatica.
Oramai giornalista di successo, appena arrivata Tamara viene immediatamente notata da tutta la comunità, fa strage di cuori rifiutando l'ex ragazzo, conquista un giovane e bello scrittore e porta, per la gioia di tutte le ragazze, un affascinante batterista rock che farà perdere la testa alle ragazze del paese. Condito da toni brillanti e da un sottile humor tipicamente inglese, Tamara Drewe è tratto dall'omonima graphic novel scritta da Posy Simmons, collaboratrice ed amica del regista Stephen Frears.

Suona quasi strano, leggendo la trama, sentirsi dire che quello di Stephen Frears è un ottimo film.
Già regista di Cheri e del meraviglioso My Beautiful Laundrette (va meglio ora?) vanta una carriera brillante, in un certo senso tipica per un autore poco visionario ma estremamente pragmatico, dotato di una spiccata intelligenza e di un incredibile senso dell'umorismo.
Andiamo con ordine: Tamara Drewe offre una storia stereotipata, appetibile a qualunque livello di comprensione ma ha l'enorme pregio di renderla piacevolissima, assai poco pretenziosa, ma allo stesso tempo personalissima nel suo essere cinema di genere.
Tra gag brillanti e frangenti romantici (ma mai melensi) il film si dipana all'interno una trama lineare dove il ruolo della sceneggiatura, tratto dall'omonima graphic novel, si sposa perfettamente con le atmosfere partorite da Frears, prima che mestierante un uomo d'esperienza che conosce perfettamente le dinamiche interpersonali, dimostrazione che ci è stata ampiamente data durante lo svolgersi della sua notevole carriera. Il film affronta la provincialità, le banalità e l'invidia tipica delle comunità più isolate dove il diverso viene schernito o preso a riferimento per mezzo di blande e ridicole imitazioni. Ovviamente però la sottotrama non è così banale, ricordiamo che Tamara Drewe è frutto di due menti affini, dotate di una fortissima ironia. Creare una finestra che si affaccia su simili dinamiche umane con tanta lucidità non è certo alla portata di tutti ma Frears gioca con l'ignobilità umana, con le sue piccolezze e i suoi squallori. Mai però, durante la visione, si ha la sensazione di assistere ad una critica viscida, Tamara Drewe non combatte contro il resto del mondo, è solo il suo vecchio mondo che, persa la propria forza, cerca di essere alla sua altezza, cadendo in fallo con i suoi miseri clichè.
La regia lucida, l'ottima direzione degli attori e la solidità della sceneggiatura fanno di Tamara Drewe una pellicola divertente, forte di una natura critica ma allo stesso tempo di una disarmante semplicità, troppo spesso ripudiata dagli autori contemporanei, quasi sempre chiave, invece, della riuscita assoluta di qualunque produzione artistica. E non.

Tamara Drewe - Tradimenti all'Inglese Diretto da uno degli autori britannici più brillanti degli ultimi vent'anni, Tamara Drewe si presenta come una commedia divertentissima, forte della sua semplicità narrativa e della sua complessità visiva. Assolutamente consigliato.

7.5

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