Tall Girl, la recensione del film originale Netflix

La spilungona Jodi è alla ricerca di un ragazzo alto quanto lei ma scoprirà come l'amore non sia questione di centimetri.

Tall Girl, la recensione del film originale Netflix
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Jodi è una ragazza alta quasi un metro e novanta, condizione che l'ha sempre portata a essere vittima di prese in giro e che le ha complicato non poco la vita sentimentale per la difficoltà di trovare fidanzati "al suo livello". La giovane ha due amici inseparabili, l'afroamericana Fareeda e Dunkleman, più basso di diverse spanne che cova una vera e propria venerazione per lei.

In Tall Girl la protagonista è convinta di poter trovare il vero amore solo con un coetaneo alto quanto lei e il suo sogno sembra avverarsi quando nella sua scuola fa la comparsa Stig, uno studente svedese che trascorrerà un anno in America. Il nuovo arrivato è oggetto delle attenzioni di tutte le ragazze dell'istituto, con Kimmy (la più popolare della scuola nonché eterna rivale di Jodi) che riesce a conquistarlo e a fidanzarsi con lui.
Ciò nonostante Jodi non si perde d'animo e, grazie anche ai consigli della sorella maggiore (reginetta di bellezza), tenterà in ogni modo di far colpo su Stig, il quale sembra apparentemente ricambiare l'infatuazione. Ma con il passare dei giorni, tra tradimenti e sorprendenti rivelazioni, la situazione è destinata a prendere una piega inaspettata.

Un amore all'altezza

Per una storia scritta appositamente per un pubblico di adolescenti che esplora il tema della diversità era necessaria un'interprete fuori dai normali canoni, ed ecco perciò che la scelta di Ava Michelle si è rivelata fondamentale per il relativo ruolo - nonché l'intera base narrativa di Tall Girl. Il film infatti vede per protagonista una ragazza alta quasi due metri e la Michelle, ballerina e cantante con alcune esperienze televisive, sfiora il metro e novanta rivelandosi, almeno dal punto di vista dei connotati fisici, la figura ideale per la parte. In questa nuova produzione originale Netflix questo è purtroppo l'unico spunto di potenziale interesse, visto che i cento minuti di visione non fanno che affidarsi a una stanca reiterazione di stereotipi tipici del filone romantico/adolescenziale.

Sulla piattaforma di streaming sono presenti diversi titoli a tema e, tranne rarissime eccezioni, il detto "visto uno, visti tutti" è perfetto per denunciare la mancanza di originalità di trame costruite a tavolino per un pubblico di teenager ma povere dal punto di vista contenutistico.

Niente di nuovo

La regista Nzingha Stewart, operante in carriera prevalentemente sul piccolo schermo, dirige senza troppa ispirazione su uno script seguente la classica formula inerente un esile percorso di formazione: l'accettazione di se stessa, l'ascesa e la caduta e la scoperta del vero amore, in uno svolgimento dove tutto è prevedibile e i colpi di scena risultano telefonati. Un contorno di personaggi secondari dalle caratterizzazioni macchiettistiche, la colonna sonora pop che accompagna diverse scene madri, un paio di improbabili citazioni a cult sentimentali come Ghost - Fantasma (1990) e sketch e battute risibili confezionano un insieme che non possiede la necessaria freschezza per emergere in un panorama inflazionato.

L'unica nota positiva rimane proprio l'interpretazione di Ava Michelle, impegnata anche in passaggi canori, la quale pur senza offrire una performance da oscar riesce ad infondere una genuina dolcezza e determinazione al suo personaggio, ingabbiato dai paletti di uno svolgimento che si muove per inerzia senza curarsi di offrire qualcosa di peculiare alle platee di riferimento.

Tall Girl Voice-over della protagonista, canzoni pop, gag citazioniste e una ronda dei sentimenti destinata a un più che prevedibile, lieto, epilogo. Tall Girl non si fa mancare nulla delle banalità assortite tipiche del filone romantico/adolescenziale ambientato tra i banchi di scuola, proponendo un solo diverso spunto nell'incipit della storia, incentrata su una ragazza di un metro e novanta alla ricerca di un amore alla sua altezza. Gli spunti introspettivi e psicologici sull'accettazione di se stessi rimangono appena accennati e comunque in secondo piano rispetto allo svolgimento classico, tra feste, cotte e tradimenti che possono interessare soltanto un pubblico di teenager alle prime armi.

5

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