Recensione Superfast & Superfurious

Sorvolando sulla commedia Una notte da leonesse (2013), possiamo tranquillamente affermare che la carriera registica di Jason Friedberg e Aaron Seltzer - ovvero due dei sei sceneggiatori di Scary movie - Senza paura, senza vergogna... senza cervello! (2000) di Keenen Ivory Wayans - non si sia costruita altro che su parodie di successi hollywoodiani e dei filoni che maggiormente attirano il pubblico all'interno delle sale cinematografiche.
Quindi, dopo aver preso di mira le commedie romantiche (Hot movie - Un film con il lubrificante), le saghe fanta-avventurose (Epic movie), 300 di Zack Snyder (3ciento - Chi l'ha duro... la vince!), i film catastrofici (Disaster movie) e le serie Twilight (Mordimi) e Hunger games (Angry games - La ragazza con l'uccello di fuoco), non poteva certo sfuggire il gettonatissimo franchise Fast & furious al mirino dei due sbeffeggiatori su celluloide.
Perché, fin dal titolo, è evidente che Superfast & superfurious - Solo party originali (2015) si proponga di mettere alla berlina le avventure a tutta velocità di Paul Walker e Vin Diesel, sostituendo il primo con Alex"The Canyons"Ashbaugh nei panni del poliziotto sotto copertura Lucas White, incaricato di scoprire cosa stia progettando insieme al grosso criminale Juan Carlos de la Sol alias Omar Chaparro la poco raccomandabile banda guidata dalla grottesca versione del secondo, ovvero Vin Serento detto Torello, incarnato da Dale Pavinski.

Tarallucci e Vin

E, proprio come nella sequela di pellicole da cui tutto prende le mosse il plot altro non rappresenta che un pretesto per dare il via a sequenze d'azione mozzafiato su quattro ruote fumanti, qui, senza dimenticare neppure di parodiare i personaggi di Michelle Rodriguez e Jordana Brewster tirando in ballo Andrea Navedo e Lili Mirojnick, occorre unicamente per essere infarcito di gag e prese in giro.
Gag a base di benzina che finisce, persone schiacciate dai bolidi in corsa, herpes, tacos giganti e sexy fanciulle contrapposte a grassone, man mano che vengono anche poste in evidenza sia la ridicola tendenza di introdurre in ogni capitolo di Fast & furious la classica scena di radunata multietnica, sia quella di avere sempre un'apparizione per i rapper.
Del resto, in mezzo a maneschi agenti di polizia e frecciatine verbali a star internazionali del calibro di Lindsay Lohan, Madonna e Sandra Bullock, a risultare assenti non sono certo battute riguardanti i contrasti tra neri e bianchi, come vuole la irriverente tradizione di Friedberg e Seltzer.
Ma, mentre troviamo in scena anche Dio Johnson nel ruolo dell'oliatissimo detective Rock Johnson(inutile stare a spiegare a chi si riferisca), sempre come vuole - nella maggior parte dei casi - la loro tradizione potete considerarvi miracolati se riuscite a sfoderare due risate contate nel corso della oltre ora e mezza totale, visto che la banalità della comicità sfruttata e il ricorso a stratagemmi di divertimento tutt'altro che originali provvedono a far emergere una forte sensazione di fiacchezza già una volta superati i primi venti minuti di visone.