Recensione Sunset Song

Adattando per il cinema Canto del tramonto di Lewis Grassic Gibbon, Terence Davies firma un racconto di formazione elegiaco e tragico, che sviscera il rapporto con la terra e le proprie origini. Un film suggestivo, ma gravato da diversi limiti narrativi.

Recensione Sunset Song
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Campagna della Scozia nord orientale (the Mearns), alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. Chris Guthrie (interpretata da Agyness Deyn - modella e star nascente del cinema britannico) è la terra nella quale vive, da sempre, e nella quale è nata e cresciuta, tra campi di grano, bestiame da allevare, e tanti fratelli. Seconda di sei figli, Chris (la studiosa di casa, quella che "ci darà soddisfazioni") dovrà suo malgrado assistere alle tragiche conseguenze di una famiglia distrutta da un padre padrone violento e bisbetico (Peter Mullan) che detterà legge in casa fino alla fine dei suoi giorni. Persa la madre, poi i fratelli più piccoli (affidati alla zia), allontanatosi infine anche il fratello maggiore (diretto verso un futuro lontano dalle memorie di un'infanzia subita), Chris rimarrà a lungo da sola con l'uomo che è stato causa di tutto il suo dolore, abbandonando perfino l'amore per i libri e per lo studio. Passato a miglior vita il padre, però, sarà finalmente per la giovane donna il tempo di costruire una sua vita e perseguire la felicità da sempre sognata. Divenuta ereditiera e finalmente unica responsabile della sua vita e dell'amministrazione della sua terra, ovvero Blawearie, Chris Conoscerà Tony, un ragazzo bonaccione nell'animo e nell'aspetto con il quale vivrà il sogno di una vita e di una famiglia felici. Ma la guerra incombe e Tony sarà costretto a partire per il fronte, pur di scrollarsi di dosso l'etichetta di codardo e il terrorismo psicologico inflitto da un paese bigotto e faziosamente religioso. Sunset song, il tramonto tragico di quel canto di vita, quella nenia pastorale che è stata da sempre la colonna sonora della vita di Chris, traccerà così infine il suo finale, ancora una volta profondamente e perfettamente integrato ai colori e agli umori di quella terra che lei vive e incarna.

The land was forever, it moved and changed below you, but was forever

Ultima opera dell'acclamato regista inglese Terence Davies, Sunset Song, come preannuncia lo stesso titolo, è il ritratto elegiaco e tragico di una vita pastorale ridotta ai minimi termini, segnata da un'epoca di donne ubbidienti e remissive e uomini violenti e autoritari. Questo il contesto nel quale Chris crescerà, tentando grazie al suo carisma e al suo voler/saper fare, di ribaltare il tragico assioma di partenza. Ma le contingenze storiche ci metteranno lo zampino e quello schema di felicità procrastinata continuerà a sfuggirle ripetutamente dalle mani. Ma in una condizione di vita dove l'uomo (e la donna) vivono in simbiosi con la natura che li circonda, l'esistenza di Chris rappresenta in tutto e per tutto l'evoluzione della buona terra in cui vive, capace di generare raccolti anche dopo un periodo funesto o di terribile siccità. Adattando per il cinema Canto del tramonto (1932) di Lewis Grassic Gibbon, Terence Davies firma un racconto di formazione ambientato in un'epoca durissima, ostile, dove le uniche ancore di sopravvivenza erano il valore della propria terra e la propria forza di volontà, determinazione a non soccombere agli avvenimenti della vita, anche quelli più cruenti, destabilizzanti. Sunset song traccia dunque il percorso a ostacoli di questa figura femminile eroica, femminista ante litteram in grado di far fronte a un mondo maschile e maschilista e pieno di cose atroci, solo grazie alla sua spiccata intelligenza e alla sua calma, capacità di ponderare ogni momento del proprio percorso, riflettendosi nella placidità di quella terra di cui lei stessa è espressione. L'ambientazione e il mood del film, sottoscritti da un'estetica visiva che restituisce la bellezza e la priorità dei luoghi, sono assoluti. Ma a una prima parte assai evocativa di vita patriarcale cruenta e di profondo rapporto con la terra, segue però una seconda parte dove il circuito di eventi subisce una drammatica accelerazione, e la saga famigliare di Chris nel passaggio da figlia a madre, da ragazza a donna, perde quota e credibilità, e anche la prova di Agyness Deyn (fino a quel momento buona) cede sotto il peso di una narrazione a lungo andare estenuante. Il tema della terra, di una tradizione contadina, si altera dunque nel rapporto di coppia e col marito, messo a dura prova dall'inizio della guerra. Troppe vicende che nella seconda parte non riescono a mantenere a fuoco il nodo centrale della storia di questa donna, destinata a seguire la stessa parabola della sua terra, malleabile e feconda ben oltre la tragicità degli eventi.

Sunset Song Sunset Song del regista Terence Davies è un intenso ritratto nostalgico ed elegiaco sul rapporto con la terra, e le proprie origini. Affascinante nella messa in scena e per la profondità umana e ‘morale’ della storia, Sunset Song è un film che conferma la cifra stilistica di un regista (Terence Davies) assai poetico, ma che incappa, suo malgrado, in scelte narrative non sempre funzionali all'equilibrio globale del film.

6

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