Summer of '84, l'horror-mystery che cita Stranger Things e gli anni '80

Un film che recupera toni e atmosfere degli eighties per raccontare una storia sospesa tra nostalgica leggerezza e inaspettata tensione.

Summer of '84, l'horror-mystery che cita Stranger Things e gli anni '80
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Il grande successo di Stranger Things, con l'attesa già ora spasmodica a precedere l'uscita della quarta stagione, ha riportato in auge toni e atmosfere del cinema anni '80, con un vero e proprio ritorno in diversi generi di pellicole che guardano a suddetta decade storica e relativi topoi cinematografici. Summer of '84 ricalca in pieno il prototipo seriale e d'altronde non ci si poteva attendere altro dal trio di registi formato da François Simard, Anouk Whissell e Yoann-Karl Whissell, che aveva esordito sul grande schermo con il folle Turbokid (2015), divertente escursione nel filone post-apocalittico che racchiudeva al suo interno un gran numero di citazioni a cult a tema degli eighties. Il film qui oggetto d'analisi, presentato al Sundance Film Festival 2018, si ammanta di toni più cupi e connotati in una realtà verosimile, ma come vedremo nel resto dell'articolo le fonti di riferimento rimangono chiare e consapevoli.

Il serial killer della porta accanto

La storia ha inizio, come suggerisce anche il titolo, nell'estate del 1984. Ci troviamo per l'esattezza nella zona periferica di Ipwsich, cittadina dell'Oregon nella cui contea, nell'ultimo decennio, sono scomparsi nel nulla tredici ragazzini. Le indagini, che non hanno mai portato a un colpevole, ritengono che dietro le sparizioni vi sia la mano di un serial killer ma, all'oggi filmico, la polizia brancola ancora nel buio. Quando il giornale locale riceve la lettera da un individuo che sostiene di essere l'autore dei presunti delitti, il quindicenne Davey inizia a sospettare del proprio vicino di casa, il poliziotto Wayne Mackey, e coinvolge i suoi migliori amici - Dale, Curtis e Tommy - nella ricerca di indizi atti a provarne la colpevolezza. Davey è convinto della sua ipotesi anche perché solo pochi giorni prima era stato ospite nella casa dell'agente e aveva notato delle stranezze che lo hanno portato a collegare l'uomo a un nuovo, recente caso di rapimento. All'oscuro dei propri genitori, i quattro adolescenti - a cui presto si aggiunge Nikki (una ragazza poco più grande di loro e oggetto dell'amore platonico del protagonista) - sono determinati a scoprire la verità ma quello che è nato come un gioco si trasforma ben presto in qualcosa di molto pericoloso.

Nostalgia canaglia

Dai primissimi secondi, con il voice-over del giovane protagonista e l'inquadratura sulla sua bici, sembra di assistere a una sorta di operazione copia-incolla dell'amato cult dei Duffer Brothers. E poi ancora walkie-talkie, binocoli, radioline e tutto l'immaginario, storico e culturale, tipico del contemporaneo periodo storico, con citazioni a classici dell'universo cinefilo e televisivo quali Magnum P.I. e Gremlins; basti pensare che Davey, proprio come il "futuro" Dawson Leery, ha il sogno di diventare il nuovo Spielberg. La tranquillità di questo angolo periferico, dove non succede mai nulla e le casette uni-familiari si susseguono in infiniti vialetti, viene rotta dalla lettera-confessione del villain, elemento scatenante della missione dei quattro ragazzini. E qui si procede sulla falsariga di un'indagine sospesa tra serio e faceto, con appostamenti e intrufolamenti che vedono coinvolti gli investigatori in erba: se la prima parte propende per una piacevole leggerezza, da metà in poi la narrazione si incupisce e la tensione aumenta a dismisura, fino a una resa dei conti che si tinge di amari colpi di scena e si propone come una sorta di aspro coming-of-age per le figure coinvolte. Summer of '84 recupera proprio nei suoi sussulti più inaspettati i parziali limiti di una trama che, per lunga parte, rischia di essere sin troppo derivativa, pur nella sua piacevolezza, e alla quale, in più di un'occasione, pare mancare un completo sguardo d'insieme sulle principali pedine coinvolte.

Si ha come l'impressione che il materiale di partenza avrebbe giovato di una durata maggiore rispetto ai cento minuti effettivi, e lo svolgimento in forma di serie o miniserie sarebbe stato forse più idoneo per offrire un ritratto più completo e a tutto tondo della vicenda. Ciò nonostante il film rimane una gradevole incursione in questo neo-filone nostalgico e chi è cresciuto negli anni '80 troverà diversi motivi d'interesse.

Summer of '84 La parte iniziale recupera toni e modus operandi di Stranger Things, con sviluppi leggeri e disincantati che si applicano alla personale indagine dei quattro giovani protagonisti, convinti che un loro vicino, poliziotto, sia in realtà uno spietato serial killer. La seconda metà rende Summer of '84 un prodotto narrativamente più maturo del previsto, con influenze cupe che fanno capolino all'interno della storia regalando anche un paio di inaspettati colpi di scena. Il film intrattiene e offre campo libero a citazioni e rimandi all'universo anni '80, contestualizzando il tutto in una vicenda dal taglio verosimile e scevra da sussulti fantastici, anche se alcuni sviluppi e sottotrame avrebbero forse reso meglio in una formula seriale anziché nei cento minuti indirizzati al grande schermo. Una considerazione che non vuole togliere merito alle qualità di un titolo che offre a ogni modo suspense e intrattenimento a tema con il giusto appeal di genere. Il film andrà in onda stasera, lunedì 10 febbraio, alle 21.15 su RAI4 in prima visione assoluta.

6.5

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