Recensione Stolen

L'action thriller di Simon West con Nicolas Cage

Recensione Stolen
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Una rapina (quasi) perfetta. Almeno finché uno stupido battibecco tra due dei rapinatori finisce male mandando tutto all'aria.  Will Montgomery (Nicolas Cage) viene così arrestato e condannato ad otto anni di carcere, pena ridotta grazie al fatto che la refurtiva (di circa 10 milioni di dollari) non viene mai ritrovata. Ma la sua vita è comunque cambiata per sempre, la moglie lo ha lasciato e la figlia Alison (Sami Gayle), ora adolescente, prova un profondo risentimento per il padre criminale. L'uomo cerca in qualche modo di riallacciare i rapporti, ma dopo solo poche ore dal suo rilascio la ragazza viene rapita proprio dall'ex complice di Will, Vincent (Josh Lucas), ritenuto morto dalle autorità ma in realtà caduto in una forma psicotica che lo porta ora a cercare vendetta. Vincent ricatta Will costringendolo a consegnargli il bottino di otto anni prima, in cambio della vita di sua figlia: ma il denaro era stato bruciato per nascondere le prove, e ora Montgomery si trova in una situazione complicata nella quale ritroverà l'aiuto della vecchia amica Riley (Malin Akerman).Quindici anni dopo il fracassone (ma comunque divertente) polpettone action di Con Air, Nicolas Cage e Simon West (La figlia del generale, I mercenari 2) tornano a collaborare in Stolen, thriller drammatico che strizza l'occhio agli heist movie.

Corsa contro il tempo

Il film si inserisce nella, purtroppo lunga, serie di scelte sbagliate da parte di Nicolas Cage. Questa volta la colpa non è neanche del tutto sua visto che, pur non brillando, la prova del nipote di Francis Ford Coppola non è poi così disprezzabile. Infatti è proprio la qualità intrinseca del lungometraggio che rasenta più volte limiti imbarazzanti sin a partire dalla fase di scrittura, con un incipit assai banale che non riserva sorprese nel suo svolgimento, riuscendo a regalare anche un finale da relegare nei più alti gironi del cult trash. La regia di West è altalenante, con alcune riuscite, seppur non originalissime, sequenze action ma incapace di creare la giusta coesione di atmosfera, tanto che la tensione è pressoché assente in tutti i novanta minuti di visione. Impressione che è certezza quando il nostro indomito protagonista si spezza i polsi per liberarsi delle manette, salta giù dai balconi senza farsi neanche un graffio o riesce ad infiltrarsi, in pieno giorno, nella sede centrale dell'FBI: un'aurea da personaggio "straordinario" che impedisce qualsiasi sorta di veridicità narrativa e nega il giusto accumulo di suspense. Pedalando ad un ritmo indiavolato la regia elimina qualsiasi intento drammatico concentrandosi soltanto sulla sua componente ludica, scelta che riporta il genere indietro di vent'anni senza però riprendere la giusta dose di divertita bonarietà della quale erano fieri alfieri Schwarzenegger e Stallone negli anni '80. L'ambientazione a New Orleans nel giorno del martedì grasso, con tanto di carri allegorici, è sfruttata poco e male ed è logisticamente improbabile, così come l'assurdo villain interpretato da un Josh Lucas totalmente sopra le righe.

Stolen Con una sceneggiatura talmente sciatta e una regia desolantemente anonima, Stolen si rivela una visione noiosa anche per i più fervidi amanti del genere. Un action thriller con contaminazioni da heist movie che latita dal lato drammatico ed è totalmente privo di suspense anche per merito di un totale disinteresse per la credibilità degli eventi. Nicolas Cage è il male minore in un cast dove brilla su vette trash il villain di Josh Lucas e viene relegata in secondo piano la bellezza di Malin Akerman.

4.5

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