Recensione Step Up

L'amore sulla pista da ballo

Recensione Step Up
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C’era una volta Dirty Dancing

Il filone delle commedie basate su danza e canto è da sempre un genere in voga tra gli adolescenti e gli appassionati del settore, che rimangono come incantati di fronte a spettacolari coreografie unite ad una trama semplice ma efficace.
Nel corso degli anni abbiamo spesso assistito al successo di questo genere di film (Flashdance, Footlose, Sister Act 2), tutti o quasi con il grave difetto di risultare stucchevoli ed estremamente stereotipati.
Uno delle ultime pellicole che ha riscosso un notevole successo, rinvigorendo il filone è il recente Save the Last Dance che, come da copione, ha portato a tutta una serie di film fotocopia senza arte né parte. Step Up segue la via tracciata da Save the Last Dance e mischia danza classica con hip hop.

Prendimi

Tyler è un ragazzo cresciuto in un quartiere popolare, che passa la sua vita tra furti d’auto, partite a pallacanestro e balli di strada. Sebbene a prima vista sembri essere il solito bullo di quartiere, Tyler nasconde una rara sensibilità, che dimostra soprattutto nei confronti degli amici e della sorella minore. Una notte, ritornando da una festa, Tyler ed i suoi amici rompono inavvertitamente il vetro di una palazzina. La curiosità è troppo forte, e dopo un primo momento di smarrimento scoprono di essere entrati in una scuola artistica di alto livello.
Inevitabilmente, dall’euforia si passa al bullismo sfrenato, ed i tre fanno scempio del teatro, distruggendone buona parte. Il loro divertimento però, viene bruscamente interrotto dal guardiano che riesce a bloccare solo Tyler, costringendolo a duecento ore di lavori forzati.
Durante la punizione, però, succede un imprevisto. Una giovane ballerina, dopo l’infortunio del suo partner, non riesce a trovare un sostituto adatto, rischiando di compromettere il saggio di danza. Un giorno, dopo aver osservato Tyler ballare, le viene la rischiosa idea di provare una presa con lui. Tyler riesce nell'impresa, e da quel momento in poi le cose non saranno più le stesse.

Genere intrappolato da se stesso

Come già detto, questo genere di film soffre principalmente di una trama scontata ed estremamente prevedibile. Step up non fa eccezione, e sin dalle prime immagini è possibile intuire il quadro generale. Tutti gli stereotipi (dalla madre che non crede nei sogni della figlia, al ragazzo teppista e dal grande potenziale) sono presenti ed in questo film in particolare hanno un ruolo cardine, incrinando ulteriormente la trama e rendendola più una pretesa per vedere evoluzioni e piroette che altro.
Ad aggravare il tutto, risultano scontatissimi i tempi di evoluzione della storia, che è strutturata nella più ovvia consuetudine che vede l’obiettivo (in questo caso il saggio) raggiunto nonostante le difficoltà (che guarda caso arrivano sempre una settimana prima per poi sistemarsi all’ultimo secondo).
Il difetto più grave comunque è un altro, in quanto la trama, oltre ad essere superficiale ed inverosimile, tende a soffocare le scene di ballo relegandole a pochi momenti clou, che non brillano certo per spettacolarità.
La sensazione dello spettatore è quella di stare assistendo ad una sorta di videoclip mediocre "annacquato" da una storia sia scontata che soffocante per le scene di ballo, che avrebbero meritato uno spazio maggiore.
Trattandosi di un film di ballo, la musica ha un ruolo fondamentale nel film,che mescola vari generi (hip hop, house) in canzoni estremamente ballabili e dal ritmo trascinante. La fotografia non brilla certo per scene particolari e si mantiene sullo standard e senza effetti particolarmente suggestivi. Degna di nota è la scelta degli attori, che risulta particolarmente azzeccata ed in linea con la trama. In particolare l’attore che interpreta Tyler ricorda spaventosamente il wrestler John Cena da giovane.

Step Up Un film che risulta tanto banale quanto poco riuscito nel suo genere. I momenti in cui si balla sono pochi, mal riusciti e spesso appesantiti dalla trama che, per quanto semplice e scontata, ruba gran parte della scena. Da vedere solo se siete appassionati di questo filone, ben consci del fatto che si tratta di un'opera minore.

3.5

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