Recensione Star Wars: The Clone Wars

La saga di Guerre Stellari come non l'avete mai vista

Recensione Star Wars: The Clone Wars
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Ritorno alla Galassia lontana, lontana

La repubblica è in pericolo. L'esercito separatista guidato dal Conte Dokku si sta lentamente impossessando di tutti i pianeti dell'orlo esterno e l'ultima speranza per i repubblicani è la firma di un trattato con il potente clan degli Hutt, in modo tale da garantire  un ponte iperspaziale di rifornimento. Nel frattempo, per complicare le cose, l'allieva prediletta di Dooku, la viscida Ventress, ha rapito l'unico figlio di Jabba the Hutt, il temuto boss del crimine di Tatooine. Per negoziare il trattato, dunque, Jabba pone una sola condizione, che i cavalieri Jedi salvino suo figlio e lo riportino a casa. Il Consiglio decide così di inviare in missione Obi - Wan ed Anakin, da poco promosso a Maestro. Così mentre Obi - Wan si dedica ad una delicatissima trattativa diplomatica con Jabba, Anakin è spedito su un remoto pianeta boschivo e scopre, poco prima di partire che Yoda ha deciso di affidargli una giovanissima Padawan, affinché la addestri nelle vie della Forza. Con un certo fastidio, ma anche incuriosito dalla sua nuova allieva, Anakin inizia la sua missione, non sapendo che l'ombra di Darth Sidious si nasconde dietro il rapimento del piccolo Hutt.

Le guerre dei Cloni

Guerre Stellari. In tutto il mondo pochissime persone non hanno mai sentito questo nome; la galassia lontana lontana nata dalla mente del vulcanico regista George Lucas in trent'anni ha macinato record su record, apparendo praticamente in ogni media, dai film, ai libri, ai fumetti, fino ai videogiochi. Con i suoi 2,3 miliardi di incasso globale, sei film all'attivo ed una quantità pressoché sterminata di produzioni correlate, la saga di Star Wars è probabilmente il maggior successo seriale della storia del cinema. Lucas, da qualche anno a questa parte ha deciso di concentrarsi sulla narrazione della Guerra dei Cloni, ovverosia il conflitto che ha portato al crollo della Prima Repubblica e all'ascesa del Malvagio impero Galattico (che sarà sconfitto dall'alleanza Ribelle nel corso dei tre film originali); tuttavia, dopo averci raccontato le vicende della famiglia Skywalker Lucas ha deciso di spostare l'attenzione sulle vicende secondarie della saga, introducendo nuovi personaggi e spiegando alcuni passaggi che erano rimasti oscuri nella continuity principale. E' in quest'ottica che nasce il progetto Clone Wars che, con due serie animate e questo film cerca di chiudere tutte le linee narrative aperte, garantendo un passaggio senza salti da episodio II ad episodio III.Per realizzare Clone Wars, Lucas ha rinunciato alla sedia da regista, affidando il film al veterano del cinema d'animazione Dave Filoni, noto al grande pubblico per la serie cult Avatar: the last airblender, che, lavorando con un brand così importante, non ha comunque rinunciato a dare al film un tocco proprio recuperando lo stile stilizzato e volutamente anti realista di Genndj Tartakovsky (che aveva curato la prima serie animata di Clone Wars) integrandolo con una personalissima visione architettonica e naturalistica. Tanto vale dirlo subito, Clone Wars nasce come prodotto ad uso e consumo dei fan di Guerre Stellari, lo spettatore occasionale infatti si perderà ben presto nei meandri di richiami e citazioni che permeano tutto il film e, ancor più importante, Clone Wars inizia in media res, affidando il "riassunto delle puntate precedenti" ad uno striminzito filmato con una voce fuori campo che non spiega assolutamente nulla. Data la sua natura animata, Clone Wars vira decisamente sul genere della "commedia d'azione" ed abbandona molte delle ambientazioni oscure dei film originali, preferendo un'atmosfera più rilassata fondamentalmente per soddisfare il pubblico delle famiglie. L'approfondimento psicologico dei personaggi è dunque pressoché nullo, così come la presenza di colpi di scena significativi (molti dei quali praticamente telefonati). Chi è abituato alle ultime produzioni Pixar o Dreamworks rimarrà molto deluso dalla qualità dell'animazione, i personaggi appaiono a tratti molto legnosi ed alcune ambientazioni sono realizzante in maniera molto povera, quasi approssimativa. Gli unici momenti di eccellenza sono costituiti dagli scontri a base di spade laser e poteri della Forza, perfettamente coreografici e calibrati al secondo. Poco significativa anche la colonna sonora che, abbandonando inspiegabilmente il tema classico di John Williams, naviga fra alti e bassi con alcune scelte molto interessanti, come la sequenza Jazz di Coruscant, ed altre ai limiti del dimenticabile fatte di fanfare sinfoniche per nulla ispirate.Nonostante tutte queste pecche però Clone Wars complessivamente funziona. Non è un capolavoro, ma diverte senza troppi pensieri per più di un'ora e mezza, certo le concessioni fatte al pubblico più giovane potrebbero far storcere il naso ai fan più ortodossi e la realizzazione tecnica non fa gridare al miracolo ma, entrando in sala con il giusto spirito non si rimane delusi. La Forza scorre ancora, forse con meno impeto di prima, ma il lato oscuro non ha ancora vinto.

Star Wars: The Clone Wars Clone Wars cerca di mettere d’accordo gli appassionati ed il pubblico più giovane. Il risultato è un film che gioca fra il fan service e l’intrattenimento puro, forse non completamente riuscito ma interessante anche solo per la sua direzione artistica che mostra una via alternativa sia a Pixar che a Dreamworks. Se avete meno di 16 anni o i Midichlorian nel sangue, dunque, sentitevi pure liberi di aggiungere un paio di punti al voto qui a sinistra.

6.5

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