Star Wars Aftermath: la recensione della trilogia di Chuck Wendig

La Fine dell'Impero è il terzo romanzo della trilogia Aftermath e segna il punto d'inizio della nuova trilogia inaugurata da J.J. Abrams.

Star Wars Aftermath: la recensione della trilogia di Chuck Wendig
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George Lucas ha sempre sostenuto una cosa: Star Wars è un'opera prettamente visiva. In effetti esplosioni, colpi di blaster e duelli alla spada laser sono alcuni degli elementi cardine della saga creata dal visionario californiano. Eppure, nel corso degli anni, Guerre Stellari è diventato un fenomeno crossmediale che ha attraversato la narrativa, i fumetti e anche l'animazione. L'Universo Espanso è andato avanti abbracciando così qualsiasi tipo di mezzo per raccontare la sua storia e concedere spazio a dei personaggi che, magari, nelle pellicole non avevano avuto spazio sufficiente. È successo a Boba Fett, è successo a Lando, a Darth Maul e così via. Poi, con un abile colpo di spugna, Lucasfilm ha fatto tabula rasa del vecchio EU e lo ha etichettato come Legends, creando così un nuovo canone adatto alla nuova trilogia. E in questo marasma, sempre Lucasfilm e Chuck Wendig hanno deciso di spiegarci cos'è successo subito dopo la battaglia di Endor e la fine delle ostilità tra Nuova Repubblica e Impero.

Un momento complicato

Nel vecchio EU, il Grand'Ammiraglio Thrawn e i cloni dell'Imperatore prendevano il controllo dell'Impero dopo la battaglia di Endor dichiarando guerra alla Nuova Repubblica. Nel nuovo canone, la Ribellione costituisce la Nuova Repubblica ma l'Impero decide di provare a riorganizzarsi per riconquistare il terreno perduto in modo diverso. Da un lato i vecchi personaggi principali, Luke, Leia e Han, lasciano spazio a persone comuni che riescono a cambiare le sorti della galassia, dall'altro l'Impero vede un vuoto di potere che viene riempito dall'Ammiraglio Sloane e, successivamente, dal subdolo Gallius Rex. In tre romanzi, Lucasfilm riesce così a colmare quel gap tra Episodio VI ed Episodio VII senza, però, spiegarci ancora tutto. Si viene a conoscenza del destino di molti personaggi poco amati come Jar Jar Binks e vengono lasciati indizi qua e là su un cacciatore di taglie con un'armatura mandaloriana.

Un ottimo crescendo

La trilogia di Aftermath è un ottimo esempio di come sia possibile costruire una storia avvincente senza fare fan service. La storia è raccontata attraverso l'uso di personaggi minori, secondari, in un universo che conta al suo interno eroi come Luke Skywalker, Han Solo e Leia Organa. A fare la differenza sono le persone comuni, gli eroi di tutti i giorni che con la convinzione, la forza d'animo e il coraggio riescono a salvare la galassia. I tre romanzi riescono così a trasportarci nell'universo di Star Wars e farci immaginare e comprendere cos'è successo dopo Episodio VI.
Aftermath è un crescendo costante. Il primo volume non è sicuramente un esempio di bel romanzo su Star Wars, o di romanzo di fantascienza in generale. Lento, a tratti noioso e con un pessimo uso del ritmo della narrazione, Aftermath fatica a decollare. L'uso del presente non fa altro che rendere il tutto confuso e, spesso, molto fastidioso. Come sempre, nel primo romanzo di una trilogia vengono introdotti i personaggi che andranno a diventare protagonisti dell'intera storia. Non è questo però che rende il primo romanzo noioso, è soprattutto una trama che avrebbe potuto tranquillamente risolversi nella metà delle pagine.
Ciò nonostante il secondo romanzo, Debito di Vita, è uno dei picchi più alti raggiunti sia nell'Expanded Universe che nel nuovo Canone: la vicenda finalmente decolla e quelli che erano personaggi piccoli in una galassia troppo grande diventano fondamentali per la Guerra Civile Galattica tra Impero e Nuova Repubblica. Ma quello che rende il tutto davvero interessante è l'inserimento di due personaggi della sponda nemica: Rae Sloane e Gallius Rax. La prima è cinica e pragmatica, il secondo avido e calcolatore. La loro storia è quella definita e raccontata nel modo migliore e ci si ritrova, spesso, a fare il tifo per loro. Gli insopportabili interludi del primo romanzo assumono finalmente un senso compiuto e vanno a creare uno spaccato sugli altri pianeti della galassia e sulle loro condizioni, sulle organizzazioni criminali che tentano di colmare il vuoto lasciato dall'Impero, sulle speranze dei popoli che aspettano ancora l'arrivo della Nuova Repubblica e, come già accennato, su alcuni personaggi amatissimi che nella nuova trilogia non hanno trovato spazio, tipo Lando Calrissian.

La Fine dell'Impero, invece, è davvero la fine dell'esalogia creata da George Lucas. L'Impero implode, e non è spoiler visto anche il titolo stesso, mentre la Nuova Repubblica ripristina la democrazia nella galassia. Quattrocento pagine in cui il ritmo della narrazione non cede neanche un istante. I personaggi vengono spinti al limite e la storia si sussegue ricca di colpi di scena. La psicologia dei primi due romanzi cede il passo all'azione e alla suspense, fino ad arrivare al vero e proprio apice che chiude la Guerra Civile Galattica ma apre alla creazione del Primo Ordine, lanciando indizi qua e là proprio sull'erede dell'Impero nonché nemico della Resistenza e della Nuova Repubblica stessa.
Purtroppo, però, la trilogia di Aftermath segna anche la fine della pubblicazione italiana dei romanzi canonici. L'editore che se ne occupa non ha annunciato alcun titolo per il 2018 e, per l'ennesima volta nel nostro Paese, Star Wars esce nuovamente di scena dalle librerie. Dopo anni di oblio, la saga di George Lucas sembrava essere ritornata in auge anche in Italia ma, come un déjà vu che si ripete costantemente, il futuro appare grigio all'orizzonte.

Star Wars Universe Aftermath è sicuramente uno dei punti più alti raggiunti dal nuovo canone di Star Wars e merita di essere recuperata da tutti i fan. Nonostante il primo capitolo non proprio esaltante, il ritmo cresce fino ad arrivare ad un climax eccezionale. Inoltre, l'ultimo romanzo si lega a Battlefront II e ad un altro romanzo canon come Lost Stars. La fine dell'Impero non è solo la fine della trilogia pensata da George Lucas ma anche il prologo de Il Risveglio della Forza.

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