È "un giorno come un altro" alla CIA, un giorno in cui la superspia Bradley Fine è impegnato in una missione segretissima aiutato, come sempre, dalla 'regia' della fidata assistente Susan Cooper, che dalla sede gli invia tramite auricolare intel e suggerimenti tattici. Tutto sembra andare per il meglio quando, in maniera del tutto imprevista, la spietata Rayna Boyanov sorprende Fine, dichiarato così missing in action. A quanto pare Rayna ha scoperto le identità segrete di tutti gli agenti sul campo, e anche il focoso Rick Ford si ritrova impossibilitato a concludere la missione. Serve un volto nuovo e inaspettato per fermare una nuova corsa agli armamenti: e chi meglio della sottovalutata (ma decisamente poco "in forma") Susan, che ha finalmente la possibilità di dimostrare il suo valore e vendicare il suo compagno?
Lady Superspy
Ah, il fascino dei buon vecchi film di spionaggio. Azione, complotti, personaggi charmant... è un genere che non invecchia mai, anzi si rinnova di pari passo con la situazione geopolitica e le innovazioni tecnologiche. E ci sono serie che vanno avanti per decenni. Dai Bourne a Mission:Impossible, passando per l'intramontabile James Bond, che è anche il più immancabilmente parodiato. Abbiamo da poco salutato l'arrivo di Kingsman: Secret Service, ad esempio, che con molta ironia ha omaggiato il genere pur non scadendo nella macchietta, ma negli anni duemila non sono certo mancate vere e proprie parodie, spesso anche riuscite. Parliamo dei vari Johnny English, Austin Powers, Agente Smart: il pretesto dello spy movie è assolutamente funzionale a far innescare le meccaniche parodistiche e, con esse, le risa degli spettatori. Ci prova, ora, anche il buon Paul Feig, che dopo Le amiche della sposa e Corpi da reato (ri)tenta di unire azione e umorismo mettendo in campo tre stilemi dell'agente segreto cinematografico (il rude uomo d'azione, perfettamente incarnato da Jason Statham, il proto-bondiano modellato sullo stiloso e laccato Jude Law, la glaciale spia venuta dal freddo portata su schermo da Rose Byrne) e la "scheggia impazzita", il wannabe, saggiamente declinato al femminile nella energica e a suo modo tenera interpretazione di Melissa McCarthy, oramai attrice di fiducia del regista.
La parodia venuta dal freddo

Il risultato è un bizzarro mix riuscito, però, solo a metà, e nella metà "sbagliata". Gli attori sono perfettamente in parte ed è buffo anche solo vedere Statham e Law parodiare 'se stessi' con molta autoironia e simpatia, caricando i lati "sporgenti" dei rispettivi, vanesi, personaggi. Scenografie e, soprattutto, coreografie poi rendono inaspettatamente bene, con sfarzo e spettacolarità che non stonerebbero in un film 'serio' (basti vedere i bellissimi titoli di testa) e gli elementi per una parodia cult ci sono tutti. Tranne uno: il film non fa ridere, se non sporadicamente e più per le buffe situazioni che per i dialoghi, scritti in maniera abbastanza goffa e banale. È un po' come vedersi servire un sontuoso hamburger all'americana con patatine, doppio cheddar, verdurine fresche e poi scoprire che la svizzera all'interno del panino è bruciacchiata. Rimanerci un po' delusi è normale.