Recensione Spiders 3D

L'invasione dei ragni tridimensionali!

Recensione Spiders 3D
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Fin dai tempi del super classico in bianco e nero Tarantola (1955), diretto dal maestro della sci-fi su celluloide Jack Arnold e comprendente nel cast anche un giovane e non accreditato Clint Eastwood, quella dei ragni giganti si è rivelata una tematica tutt'altro che trascurata dal filone fantascientifico improntato in maniera particolare sugli animali resi più grandi da radiazioni o esperimenti assortiti.
Senza contare il fatto che, ancora prima, pare che essi fossero apparsi in una scena tagliata del King Kong (1933) di Merian C. Cooper ed Ernest B. Schoedsack, potremmo citare La vendetta del ragno nero (1958) di Bert I. Gordon, nel quale sono dei giovani a fronteggiare un enorme aracnide scoperto in una grotta, e L'invasione dei ragni giganti (1975) di Bill Rebane, che vede addirittura le creature uscire dal cratere provocato dalla caduta di un meteorite.
Se in tempi più recenti, invece, il titolo maggiormente noto sfornato sull'argomento è stato, senza dubbio, il tutt'altro che disprezzabile Arac attack - Mostri a otto zampe (2002) di Ellory Elkayem, non bisogna dimenticare che del genere ha finito per occuparsi più volte la Nu Image Films, la quale sembra aver fatto del bestiame stermina-umani uno dei suoi cavalli di battaglia.

Una grande mela per grandi ragni

Già, perché, tra due Octopus (2000 - 2001), due Crocodile (2000 - 2002) e tre Shark attack (1999 - 2000 - 2002), la casa di produzione ha avuto modo di sfornare anche Spiders (2000) di Gary Jones, con ragnone uscito da una astronave precipitata sulla Terra e al cui interno si stavano svolgendo esperimenti su di esso, e il suo sequel (almeno sulla carta) The invasion of the spiders (2001) di Sam Firstenberg, ambientato a bordo di una imbarcazione mercantile.
Discutibili lavori cui va ad affiancarsi questo Spiders 3D che, nonostante il titolo, non vuole essere né il terzo capitolo della serie, né, tanto meno, una rilettura tridimensionale del capostipite.
Infatti, sotto la regia dell'ungherese Tibor Takács, che aveva già avuto modo di affrontare la tematica tramite il televisivo Ice spiders - Terrore sulla neve (2007) e che, per Nu Image, ha curato, tra gli altri, Rats (2003) e Kraken: Tentacles of the deep (2006), ci troviamo in una New York improvvisamente attaccata dagli ingigantiti insetti; contro i quali, al fine di salvare anche la figlia, tentano di fare qualcosa un funzionario della metropolitana incarnato da Patrick Muldoon, interprete proprio del precedente, citato giant spider movie del regista, e sua moglie, cui concede anima e corpo la Christa Campbell di Drive angry (2011).

Aracnofob's

Quindi, come avviene nel maggior numero di prodotti di genere a basso costo di questo tipo, la prima parte dell'elaborato viene incentrata in maniera principale sull'attesa nei confronti della seconda, volta a privilegiare l'invasione cittadina dei mostri e gli immancabili scontri con l'esercito.
Una seconda parte che, però, pur essendo interamente improntata sull'azione ed il movimento, non solo sfodera ritmi di narrazione tipici dei b-movie destinati al mercato dell'home video, ma non manca neppure di lasciare intuire l'economia dell'operazione; a partire dal fatto che, nel corso degli attacchi da parte delle creature, generate dall'impianto, al loro interno, del dna estratto da un misterioso essere rinvenuto in una nave spaziale scovata vent'anni addietro tra i ghiacci dei monti del Caucaso, le strade della città appaiono visibilmente deserte.
E diciamo che la tesa sequenza che si svolge all'interno di un negozio di giocattoli non risulta neppure malvagia, ma, in mezzo a immancabili effetti digitali low budget e visione in 3D piuttosto irrilevante, il guardabile insieme che ne viene fuori non regala né situazioni memorabili, né brividi... tanto che, forse, perfino gli spettatori aracnofobici riuscirebbero a starsene tranquillamente seduti dinanzi allo schermo per la quasi ora e mezza totale.

Spiders 3D Già occupatosi del televisivo Ice spiders - Terrore sulla neve (2007), l’ungherese Tibor Takács, noto ai fan del cinema horror soprattutto per aver firmato Non aprite quel cancello (1987) e Sola... in quella casa (1989), torna ad affrontare la tematica dei ragni giganti tramite questa produzione Nu Image in tre dimensioni che vede New York in preda alle tele dei mostruosi aracnidi cresciuti oltremisura, in quanto sopravvissuti alla gravità terrestre ed all’atmosfera dopo che in essi è stato impiantato il dna di un essere rinvenuto all’interno di un’astronave. Ma, tra intervento dell’esercito che sembra riuscire a fare meno del funzionario della metropolitana protagonista ed effetti digitali a basso costo, il risultato non presenta altro che i soliti connotati di tutt’altro che originale produzione per l’home video, capace di soddisfare soltanto i poco esigenti spettatori che amano continuare a nutrirsi cinematograficamente di situazioni già viste... fino al piuttosto scontato epilogo.

6

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