Sorvegliato speciale, la recensione del film con Sylvester Stallone

Frank Leone, detenuto a cui mancano da scontare pochi mesi, viene trasferito nel carcere di massima sicurezza gestito dal crudele direttore Drumgoole.

Sorvegliato speciale, la recensione del film con Sylvester Stallone
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Frank Leone è un esperto meccanico del New Jersey che deve finire di scontare una pena in carcere, con soltanto pochi mesi rimasti. Dopo aver beneficiato di un permesso premio, e aver trascorso un breve periodo con la sua fidanzata Melissa, Frank fa ritorno in cella ma la notte stessa viene trasferito in fretta e furia nel carcere di massima sicurezza gestito dal crudele e integerrimo Warden Drumgoole.
Quest'ultimo ha un conto in sospeso con Frank relativo ad un precedente tentativo di evasione e conseguente denuncia dei metodi brutali da lui usati con i detenuti, e cova perciò un odio profondo che non tarda a manifestare non appena il prigioniero viene trasferito nella nuova struttura di sua competenza.

In Sorvegliato speciale Frank subisce ogni tipo di tortura, fisica e psicologica, e "spinto" a commettere ulteriori infrazioni che gli causerebbero relativi aumenti di pena: ciò nonostante, il protagonista resiste alle vessazioni contando i giorni che lo separano dalla libertà. Ma Drumgoole, coadiuvato da agenti corrotti, aumenta progressivamente le forme di sevizie verso il proprio obiettivo, fino a condurlo ad un inevitabile punto di rottura...

Lock Up

Nel 1989 Sylvester Stallone è stato protagonista di due cult, trasmessi e ritrasmessi dalle emittenti televisive negli anni futuri, quali l'irresistibile Tango & Cash, in cui formava un'iconica coppia con un altro action hero come Kurt Russell, e Sorvegliato speciale, qui oggetto di analisi. Un action-prison movie che guarda a modelli alti adattandoli ad un contesto più popolare e tutto incentrato sul carisma della star di Rocky e Rambo (avete letto la nostra recensione dell'ultimo capitolo?), alle prese con un prototipo di personaggio da lui spesso interpretato in carriera, quella dell'uomo duro e puro determinato ad ogni costo a non farsi spezzare dagli eventi.

Il regista John Flynn, con un'onorata carriera ricca di fortunate incursioni nel poliziesco d'azione, conosce i trucchi del mestiere e i cento minuti di visione sono tanto ingenui e prevedibili quanto di immediato coinvolgimento per un pubblico senza troppe pretese: il film proprio nella sua semplicità e scorrevolezza trova le carte vincenti per intrattenere fino ai titoli di coda, viventi su soluzioni di stampo classico e su rapporti di sanguigno cameratismo nella piena tradizione del filone.

Prison of hell

Proprio il rassicurante machismo di matrice stalloniana, con l'uomo tutto d'un pezzo pronto a lottare contro le ingiustizie delle quali si trova testimone, siano queste perpetrate sulla propria pelle o su quella altrui, rende Sorvegliato speciale un'operazione piacevolmente figlia dei suoi tempi, dove le sbavature e le forzature narrative erano all'ordine del giorno e ciò che importava era solo la vittoria del bene contro il male.
E viste con un occhio critico più "moderno" e smaliziato, alcune scelte appaiono evidentemente calibrate per celebrare quest'eterna lotta, tanto che il villain di un ottimo Donald Sutherland è volutamente caricaturale nella sua smodata crudeltà.

Il film vive di passaggi chiave che non cambiano di una virgola la caratterizzazione del protagonista, il cui spirito rimane su coordinate di facile immedesimazione e dal catalizzante impatto empatico nei risvolti da revenge-movie che emergono in particolar modo nella parte finale, quando il tiranno e i propri aguzzini sono, come da copione, obbligati a pagare il conto.
E allora via a scambi di battute entrate nell'immaginario comune, incursioni di sport tipicamente americani (la partita di rugby / football americano nel fango) e furbi colpi di scena per rendere l'insieme appetibile e comprensibile a quelle platee di riferimento che non chiedono altro che un sano passatempo a tema: un'impresa semplice e, nonostante tutti i limiti concettuali annessi, riuscita.

Sorvegliato speciale "Non un film prodotto e interpretato con abbastanza maturità da avere un impatto significante sul pubblico o sulla mia carriera. Questa è la verità": parole dello stesso Sylvester Stallone pronunciate proprio a riguardo di Sorvegliato speciale, prison-action movie interpretato dalla star sul finire degli anni '80. Eppure, anche al netto di limiti evidenti sia in fase di sceneggiatura che di messa in scena, il film è il tipico prodotto di genere figlio del relativo periodo, ingenuo e godibile in egual misura. Tra villain caricaturali nella loro estrema crudeltà, atti di cameratismo, sussulti da revenge-movie e un brevissimo accenno di romanticismo (l'unica figura femminile comparente su schermo è anche il solo motivo che spinge il protagonista a resistere contro tutto e tutti), i cento minuti di visione intrattengono con trucchetti e stereotipi di facile presa sul pubblico generalista. E anche se non può ambire al rango di vero e proprio cult, la pellicola di John Flynn continua a ottenere il gradimento degli spettatori nelle sue ripetute trasmissioni sul piccolo schermo. Il film andrà in onda venerdì 18 ottobre alle 21.10 su IRIS.

6.5

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