Slam - Tutto per una Ragazza: la recensione

Andrea Molaioli adatta per il cinema il romanzo di Nick Hornby, Tutto per Una Ragazza. Nel cast anche Luca Marinelli

Slam - Tutto per una Ragazza: la recensione
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Quando non è lui stesso a sceneggiarne la trama, è difficile che le trasposizioni dei romanzi di Nick Hornby riescano a lasciare agli spettatori lo stesso sapore dolceamaro dei suoi scritti o, quantomeno, a non essere banalizzati cogliendone almeno parte della poetica. Nonostante questo, il regista Andrea Molaioli ha deciso comunque di mettersi in gioco nella difficile sfida di portare sul grande schermo un'opera dell'autore inglese e, dopo Il Gioiellino, pellicola "sociale" ispirata al crac della Parmalat, ha cambiato completamente registro per dedicarsi alla versione cinematografica di Slam - Tutto per Una Ragazza, il film in arrivo nelle sale italiane che annovera nel cast anche l'attore del momento Luca Marinelli, lanciato dal successo di Non Essere Cattivo e Lo chiamavano Jeeg Robot.

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore

Il film di Molaioli si apre con una soggettiva di uno skateboard che attraversa le strade di Roma assicurandosi immediatamente l'attenzione del pubblico e facendogli una promessa di originalità che purtroppo non viene mantenuta, o almeno non del tutto. Ma facciamo un passo indietro: Slam - Tutto per Una Ragazza racconta la storia di Sam (Ludovico Tersigni), un adolescente qualunque con una grande passione per Tony Hawk e lo skateboard. A causa dell'incontro con Alice (Barbara Ramella) si troverà suo malgrado a dover portare avanti la bizzarra consuetudine della sua famiglia in cui, da almeno due generazioni, i membri sono destinati a diventare genitori alla tenera età di 16 anni. Quella che nel libro di Nick Hornby è un dolce e introspettivo racconto di formazione, nel film di Molaioli si trasforma in una surreale vicenda in cui i protagonisti sono caratterizzati in maniera talmente superficiale da rendere impossibile allo spettatore poter empatizzare con i loro pensieri, paure e riflessioni. A distanziare ancora di più gli occhi e il cuore del pubblico dalla vicenda umana di Sam e Alice è la decisione di Molaioli di inserire all'interno della pellicola alcuni flashforward onirici del protagonista sul destino della coppia che tolgono al lungometraggio anche quel poco di suspance che avrebbe potuto salvarlo, o renderlo interessante.

Dedicato ai genitori

Nonostante i tanti difetti, Slam - Tutto per Una Ragazza sfrutta alcuni escamotage narrativi di Hornby in maniera molto funzionale: inserire all'interno del racconto alcune citazioni dell'autobiografia di Tony Hawk, recitate in inglese dallo stesso skateboarder, rende infatti più comprensibili alcune repentine decisioni di Sam. Inoltre, se i giovani protagonisti del film risultano quasi anacronistici rispetto ai loro contemporanei, i genitori dei ragazzi sono figure molto interessanti soprattutto quando messe a confronto. Se da una parte, infatti, il padre e la madre di Alice sono la classica coppia medio borghese che tende a caricare la propria figlia di aspettative, la mamma di Sam (Jasmine Trinca) al contrario è una donna imperfetta che accetta la fallibilità del figlio creando con lui un rapporto alla pari. In virtù di questi personaggi e degli esilaranti sketch di cui è protagonista Luca Marinelli nelle vesti del diseducativo e "coatto" papà di Sam, quello di Molaioli risulta un film più adatto a un pubblico adulto che a quello dei teenager a cui è rivolto in quanto i giovanissimi, oggi più che mai, pretendono di più: pretendono almeno che chi ha l'ambizione di narrare le loro gesta sappia di chi sta parlando.

Slam - Tutto per una Ragazza Nelle mani di Andrea Molaioli Slam - Tutto per Una Ragazza da racconto di formazione per teenager si trasforma in un vademecum per genitori moderni. I due protagonisti della pellicola tratta dall'omonimo romanzo di Nick Hornby peccano infatti di caratterizzazione e di empatia mentre i loro "vecchi"- al contrario - sono i perfetti ritratti dei genitori di oggi, pretenziosi e fallibili. Nonostante alcune evidenti pecche, il lungometraggio è comunque degno di nota grazie alle brevi, ma già iconiche, apparizioni di Luca Marinelli e alla voce narrante di Tony Hawk.

5.5

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