Security, la recensione del film con Antonio Banderas

Un ex militare ora addetto alla sicurezza deve proteggere la giovanissima testimone di un processo in Security, action movie di Alain Desrochers.

Security, la recensione del film con Antonio Banderas
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Eddie Deacon è un ex capitano dell'esercito che ha partecipato anche alla sanguinosa battaglia di Sangin, in Afghanistan, ma che tornato a casa fatica a trovare un lavoro qualsiasi. All'ufficio di collocamento gli trovano un impiego di fortuna e sottopagato come addetto notturno alla sicurezza di un grosso centro commerciale, compito che dovrà dividere con altri quattro più giovani colleghi. Proprio la prima notte che si trova di turno giunge alla porta della struttura una bambina terrorizzata, testimone chiave di un importante processo. La scorta federale con la quale viaggiava è caduta infatti nell'agguato di una banda di mercenari armata fino ai denti, che ora sono pronti a mettere a ferro e fuoco la struttura pur di eliminarla. Eddie allora dovrà prendere la situazione in mano per contenere la situazione in attesa dei soccorsi e proteggere la ragazzina.

Tempo d'azione

Un puro action movie anni '80 e '90, con tutti i pregi e i difetti delle tipiche produzioni medie del periodo. Security (disponibile su Netflix) non va per il sottile in una messa in scena che recupera topoi e atmosfere classiche, ponendo al centro della vicenda il tormentato ex-militare di Antonio Banderas (in ottima forma fisica) qui alle prese con sparatorie in serie e situazioni via via sempre più rocambolesche. Il divertimento di genere non latita, ma la struttura narrativa è troppo derivativa per garantire un minimo di effetto sorpresa, con sviluppi e colpi di scena prevedibili già dopo i primi minuti, epilogo incluso. La fiera degli stereotipi non si fa mancare nulla, a cominciare dallo stretto rapporto che si viene a creare tra il protagonista e la bambina in fuga (con dialoghi alquanto improbabili per un film del nuovo millennio) fino ad arrivare alla gestione dei diversi personaggi secondari e al villain di un sempre più monotematico Ben Kingsley (la cui scelta di ruoli ricade sempre su figura-fotocopia) finendo così per trascinare per inerzia fino ai titoli di coda. L'ambientazione del centro commerciale, in cui vengono create trappole e armi rudimentali con gli oggetti presenti nei vari reparti, regala almeno un minimo di varietà logistica nelle dinamiche d'azione, tra bombe artigianali e macchinine radiocomandate dotate di videocamera, ma l'impressione generale è quella di assistere ad un prodotto, per quanto onesto, nato già "vecchio": scelta probabilmente voluta dal regista canadese Alain Desrochers, ma che rende la visione appena passabile tanto da rendere preferibile l'ennesimo recupero di un qualsiasi titolo modello-cult a tema.

Security Un tonico e barbuto Antonio Banderas è il protagonista di questo action-movie senza infamia e senza lode, ennesima rivisitazione di trame e situazioni tipiche dei classici di qualche decade fa. Security intrattiene il pubblico di riferimento ma denota una palese mancanza di originalità, sia nelle dinamiche di genere che nella gestione dei diversi personaggi in gioco, procedendo su un binario prefissato in partenza che procede dritto e spedito verso la meta designata senza sussulti di sorta.

5.5

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