Recensione Secret Reunion

in prima assoluta il drama thriller di Hun Jang

Recensione Secret Reunion
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Il tema del conflitto tra le due Coree e l'auspicata riappacificazione è assai caro al regista sudcoreano Hun Jang, come visto anche recentemente nel suo ultimo film, il kolossal bellico The Front Line (2011) in cui la guerra interna della nazione asiatica era vista con uno sguardo bi-laterale che indagava tra entrambe le fazioni in disputa. Ma già un anno prima, nel suo secondo lavoro The Secret Reunion, l'autore aveva indagato in quest'annosa diatriba con una storia che vedeva protagonisti due interpreti di prima grandezza come Song Kang-ho (Snowpiercer, The host) e Kang Dong-won (M, Haunters). Il primo interpreta qui Lee Han-kyu, un agente del Sud che è da diverso tempo sulle tracce di Shadow, una spia del Nord colpevole di diversi e spietati omicidi a sangue freddo. Il secondo Song Ji-won è anch'egli un "collega" di Shadow, ma non ne condivide i metodi brutali. Durante un'imboscata Song Ji-won viene erroneamente ritenuto un traditore della patria, ed è costretto a fuggire dandosi alla macchia in un paese a lui ostile, mentre Lee Han-kyu in seguito al fallimento della suddetta missione viene licenziato. I due si ritrovano sei anni dopo, riconoscendosi a prima vista ma confidenti nel fatto che ognuno di loro sia all'insaputa della reale identità dell'altro. Questo da il via ad un'inedita collaborazione tra i due in un'agenzia investigativa, mentre entrambi si controllano a vicenda sperando di ottenere qualche informazione importante sulle mosse delle rispettive organizzazioni. Ma durante la loro "convivenza forzata" il rapporto tra i due si trasforma pian piano in una solida amicizia che rischia di venir per sempre compromessa quando Shadow fa il suo ritorno...

Un paese, due cause

Poliziesco, thriller e commedia si intrecciano in maniera omogenea in questo bel film che cerca di tracciare a suo modo una via riconciliativa tra le due Coree attraverso l'improbabile ma genuina amicizia che si forma tra i due protagonisti, "soldati" di forze avversarie in una "guerra fredda" che dura ormai da troppi anni dividendo un Paese. Hun Jang è bravo nella gestione dei tempi proponendo un ritmo equilibrato che, dopo l'inizio più adrenalinico, si concentra sui rapporti umani concedendo ampio spazio al sentimento (che raggiunge l'apice negli ultimi minuti) per tutta la parte centrale e scatenandosi di nuovo in un lungo exploit action nell'intenso finale. Con un'ottima caratterizzazione dei personaggi, secondari inclusi (la figura del cinico e implacabile Shadow è anch'essa affascinante), il regista riesce a far trasparire dei ritratti introspettivi non banali e dall'evoluzione costante in cui ognuno avrà qualcosa da imparare dall'altro. Pur sfruttando a tratti qualche espediente emotivo sin troppo classico che punta all'emozione facile, The Secret Reunion riesce a mantenere alto l'interesse anche grazie alla passione che traspare dal comparto tecnico / registico, che propone alcune sequenze suggestive nella miglior tradizione dei thriller coreani, e una colonna sonora di grande impatto. Lo stesso si può dire per le interpretazioni dei due protagonisti: Kang Dong-won si cala bene in un personaggio all'apparenza freddo ma in realtà tormentato dalla lontananza dalla sua famiglia (che non vede da sette anni), mentre Song Kang-ho offre l'ennesima straordinaria prova della sua carriera regalando anche qualche risata in una figura ricca di sfaccettature.

Secret Reunion The Secret Reunion è un riuscito ibrido tra i generi che scava con profondità (non originalissima ma nemmeno banale) nell'eterna diatriba tra le due Coree, offrendoci due personaggi (ottimamente interpretati) divisi tra la devozione alla rispettiva causa e la progressiva nascita di una nuova amicizia. E sia la componente drammatica che quella più virata per l'action thriller riescono a procurare sufficienti emozioni nella quasi due ore di durata.

7

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