Scuola di polizia, la recensione del cult demenziale Recensione

Un gruppo eterogeneo e sgangherato di aspiranti poliziotti è al centro di Scuola di polizia, cult demenziale di Hugh Wilson.

Scuola di polizia, la recensione del cult demenziale Recensione
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E' ispirata ad un fatto reale la genesi narrativa di Scuola di polizia: nel 1984 infatti la città di Miami, vittima di un aumento della criminalità, decise di assumere un ingente numero di nuovi agenti per farvi fronte. Naturalmente non un'accozzaglia sgangherata come quella al centro del film di Hugh Wilson, diventato a suo modo un cult del cinema demenziale il cui successo diete vita a ben sei seguiti, una divertente serie animata e una stagione per il piccolo schermo dalle scarse fortune. Già prima dei titoli di testa una scritta in sovrimpressione ci informa di come il sindaco appena eletto abbia deciso di resettare i requisiti minimi per entrare nelle forze dell'ordine, fattore che spinge in gran numero individui di ogni tipo a tentare di diventare agenti. Un gruppo eterogeneo di nuove reclute prossimo a sostenere il ferreo addestramento imposto del tenente Harris, che non vede di buon occhio gli improvvisati aspiranti agenti, determinato a promuoverne il minor numero possibile.

Police Academy

Triviale, farsesco e scombinato ma innegabilmente divertente. Scuola di polizia non è un vero e proprio guilty pleasure ma è innegabile come i personaggi siano entrati nell'immaginario collettivo del pubblico ottantiano e successivo. Figure come quella del ribelle Mahoney, del gigantesco Hightower, del "rambesco" Tackleberry e del Comandante Lassard, pur caratterizzati come mere macchiette, posseggono anche grazie al carisma dei rispettivi interpreti un'esuberante simpatia, capace di trainare le sequenze più esilaranti dell'ora e mezza di visione. Wilson, regista e sceneggiatore, non si preme troppo di costruire una solida struttura narrativa, lasciando campo libero ad un progressivo susseguirsi di gag e siparietti di ogni sorta che giocano particolarmente con la fisicità del numeroso gruppo di personaggi, scelta che concede una discreta varietà alla verve comica. La maggior parte del minutaggio si concentra sulla lunga fase d'addestramento cui i Nostri sono sottoposti, dandoci il modo di conoscere meglio ognuno degli aspiranti poliziotti; solo nei venti minuti finali si assiste al vero primo intervento sul campo dei novelli agenti, con vaghi istinti action nella rivolta di quartiere che infesta le strade cittadine. Questo primo episodio (il più riuscito di una saga non andata sempre per il verso giusto) fa suoi gli archetipi della commedia rozza e volgarotta spesso ambientata nei college americani, svecchiandola e aggiornandola ad un nuovo contesto con uno stile frizzante che, pur con tutti i suoi limiti, ha saputo toccare le corde giuste per agguantare un gran numero di spettatori.

Scuola di polizia Operazione esilissima ma ricca di gag divertenti, sempre in bilico tra una volgarità oggi all'acqua di rose e una farsa demenziale, Scuola di polizia ha adattato gli stilemi della commedia triviale americana, spesso ambientata in ben altri contesti, ad una struttura action / poliziesca seguente il tipico percorso d'addestramento e la prima, reale, missione degli appena promossi agenti. Novanta minuti innocui ma gradevoli soprattutto per via dell'accentuata caratterizzazione del corposo numero di personaggi, ognuno con peculiarità atte a dar vita a siparietti dalla qualità altalenante ma a tratti indubbiamente esilaranti.

6

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