Scream 6 Recensione: il sequel con Jenna Ortega dona nuova linfa alla saga?

Dal 9 marzo Ghostface torna al cinema: lo fa con Scream 6, una pellicola che cerca di percorrere una nuova strada, con risultati alterni.

Scream 6 Recensione: il sequel con Jenna Ortega dona nuova linfa alla saga?
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Nella nostra recensione di Scream 5 avevamo definito grandioso il ritorno di Ghostface. E lo è stato. La pellicola di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett ha incassato nel mondo 140 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 24 milioni, riaccendendo i riflettori su una delle saghe più iconiche mai realizzate dell'universo dell'horror, per un dibattito che ha stimolato la riflessione sull'ingente quantità di produzioni requel che hanno invaso l'audiovisivo; dal cinema alle serie, dai semplici sequel ai revival di universi codificati con le loro linee narrative precise e i propri personaggi. Il tutto teorizzando le scelte di sceneggiatura e i motivi per cui spingere i protagonisti ad agire secondo le proprie scelte arbitrarie, giostrate tenendo sempre presenti i principi su cui Wes Craven ha fondato la sua creatura, presa e stravolta con estremo rispetto dai due nuovi giovani cineasti.

Con Scream 6, tra i film in sala a marzo 2023, Bettinelli-Olpin e Gillett hanno però spostato ulteriormente l'asticella non seguendo più pedissequamente gli eventi dei precedenti titoli, come invece aveva fatto la quinta pellicola; cercando la spinta per iniziare a costruire un nuovo e personale orizzonte orrorifico, sempre tenendo fede al passato. Continuando a trovare spunti per ribaltare gli stilemi del genere, come Scream ha fatto ogni volta, e soprattutto cercando di scardinare quelli che da sempre ne compongono l'immaginario.

Una trama meno riflessiva, ma che comunque funziona

Questa ricerca di (semi) novità rispetto alla quasi copia carbone del precedente film porta i protagonisti sopravvissuti da Woodsboro a New York, facendo loro intraprendere un percorso di studi al college che non mancherà di bagnarsi di sangue e di accogliere nella Grande Mela la maschera bianca di Ghostface.

In fondo, anche Scream 2 vedeva i personaggi spostarsi da una dimensione liceale a una collegiale, ma i collegamenti col sequel del 1997 vengono riservati solo alla cornice accademica, al movente e al luogo dello scontro finale in cui le final girl Samantha e Tara affrontano (uno, due, tre, di più?) Ghostface - e che ovviamente non vi riveliamo in questa recensione no spoiler. La necessità è ovviamente spingere oltre la narrazione di Scream, con gli sceneggiatori che decidono di non avere più una rete di sicurezza da cui partire e su cui innalzare la storia, non ribaltando le basi che Craven aveva già cementato come accaduto con l'apripista della saga, e lasciando indietro anche tutta una riflessione teorica con cui la stessa si è confrontata ad ogni pellicola. Scream 6 cerca ponti col passato, ma rispetto al quinto film va molto più a briglia sciolta.

Forse troppo, rischiando quasi di mescolarsi a qualsiasi altro prodotto dell'orrore, stendendo un racconto più semplice anche rispetto alla stimolante sciarada con cui aveva ritirato dentro gli spettatori con il titolo del 2022 - che, proprio seguendo questo suo valore di connessione con il film del 1996, non ha nemmeno la dicitura "5" nel titolo. Un ragionare sull'influenza cinematografica del genere e dei film di Stab negli eventi dei personaggi della serie, ma rendendo meno stringente l'analisi sulla propria natura, stendendo un'opera più libera, nonostante la creazione di un vero e proprio tempio in onore di Ghostface e della sua mitologia, segnato dai cimeli dei serial killer e delle diverse pellicole.

Intrattenimento e splatter

Per questo si può ragionare su Scream 6 misurandolo anche solamente per il suo singolo valore, d'intrattenimento e splatter, tirando in ballo alcune osservazioni per alimentare il piacere sadico e cinefilo degli appassionati, ma notando comunque un'autonomia che riguarda principalmente scene zeppe di sangue e piene di tensione, di inseguimenti e di lame spianate e imbrattate di rosso.

Il film fa entrare ancora più in confidenza lo spettatore con Sam, Tara e tutto il resto del cast di personaggi, ideando un opening sempre geniale con la stessa Samara Weaving diretta dai registi in Finché morte non ci separi (di cui si vedrà anche una ragazza travestita per festeggiare Halloween) e alcune sequenze in grado di attivare il terrore e l'adrenalina - su tutte quella nella metropolitana, ammirevole nella sua prevedibilità. Un proseguimento che se chiude questioni rimaste in sospeso, sembra lasciare il presupposto per un Ghostface nel prossimo futuro. Una maschera che non viene mai abbandonata e che probabilmente sarà pronta ancora una volta a cambiare.

Scream 6 Scream 6 ha una natura meno riflessiva rispetto al quinto capitolo, con una narrazione che va più a briglia sciolta rispetto al precedente, che invece seguiva in maniera pedissequa la struttura dell'originale del 1996. In questo caso la pellicola riprende solamente alcuni spunti del primo sequel, arricchendosi comunque di sequenze adrenaliniche e piene di tensione (tra tutte la già iconica scena sulla metropolitana). Un horror coinvolgente e zeppo di sangue, che ci avvicina ancora di più alle final girl interpretate da Melissa Barrera e Jenna Ortega.

7.5

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