Recensione Scream 2

Neve Campbell, David Arquette e Courteney Cox devono nuovamente vedersela con la brama omicida di Ghostface nel riuscito sequel della saga, nuovamente firmato da Wes Craven e Kevin Williamson.

Recensione Scream 2
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La regola dice che i sequel siano sempre inferiori agli originali, ma viene già messa in dubbio in un interessante dialogo che alcuni studenti hanno durante una lezione, nel quale vengono nominati seguiti migliori od eguali agli originali. Scream 2 sfiora soltanto lo status dell'eccezione che conferma la regola rivelandosi comunque un degno prosieguo del capostipite, arrivando paradossalmente dietro negli incassi per solo un milione di dollari di differenza (172 a 173). Torna il cast di "sopravvissuti" negli eventi dell'originale, e quindi ritroviamo oltre alla protagonista Neve Campbell gli ormai iconici David Arquette, Courteney Cox, Liev Schreiber e Jamie Kennedy in un gioco metacinematografico tanto acuto quanto furbo (nell'accezione più positiva del termine) che gioca con il cinema stesso, in una via che Wes Craven aveva già intrapreso, seppur con alcune differenze, nell'ultimo capitolo di Nightmare. La tumultuosa sceneggiatura, curata nuovamente dal fidato e rodato Kevin Williamson, è stata oggetto di cambiamenti repentini in corsa giacché la versione originale venne diffusa sul web qualche tempo prima dell'uscita in sala, compromettendo il classico effetto sorpresa della saga.

Chi non muore si rivede

Gale Weathers, la grintosa giornalista sopravvissuta ai cruenti omicidi di Woodsboro, ha scritto un libro di grandissimo successo basato su quegli eventi, dal quale ne è stata tratta un'attesissima trasposizione cinematografica. Ma all'anteprima del film una coppia di fidanzati viene brutalmente uccisa da un individuo che indossa la maschera di Ghostface. Per Sidney Prescott è l'inizio di un nuovo incubo: ben presto infatti gli studenti del college dove studia la ragazza cominciano ad essere orribilmente uccisi dall'assassino mascherato, che torna a perseguitarla ora come allora. Ad aiutare Sidney vi saranno proprio Gale e gli altri due survivor Randy e il poliziotto Dewey, in una folle ricerca per scoprire la reale identità dello spietato emulatore omicida.

Ricetta vincente

L'autocitazione non è mai stata così ben forbita e preparata in maniera smaccatamente ironica: Craven sapeva dove e quanto poteva osare, sbavando magari in taluni passaggi ma trovando sempre una forza di suspense e ritmo da far invidia ai tanti meno riusciti epigoni. Scream 2 mantiene tutte le colonne portanti del primo episodio e le esaspera in un crescendo di tensione ed emoglobina (sempre a portata di teenager) che vede aumentare notevolmente il numero di vittime nelle due ore di visione. E se l'effetto sorpresa è in parte smorzato, la colpa è soltanto da ricercare nella macchiavellica costruzione narrativa del titolo precedente: quando si sa che tutti i personaggi possono essere dei potenziali sospettati, è sicuramente più difficile nascondere le carte. Ed ecco perciò che il regista decide di aumentare a dismisura gli istinti di genere, con un gran numero di sequenze in cui a dominare è un piacevole terrore di marca thriller, con Ghostface che, come il migliore dei bau-bau, spunta sempre quando meno te l'aspetti. La geniale trovata del film nel film, che come predetto da Sidney vede Tori Spelling nei suoi infelici panni, si rivela inoltre un vero e proprio surplus, con tanto di prologo ad omaggiare, seppur in chiave diversa, l'iconico omicidio di Drew Barrymore e del di lei boyfriend. Tra lampi di stile (efficace e affascinante la doppia scena teatrale) e un sano numero di spaventi, il cast mantiene una piacevole continuità col passato grazie alla simpatia e al carisma degli interpreti, cosa che si può dire per la colonna sonora curata nuovamente da Marco Beltrami.

Scream 2 I film violenti conducono la gente ad atti altrettanto efferati, fa dire Wes Craven al serial killer rivelato di Scream 2. Ed è proprio in questo gustoso giro autoironico e autocitazionista, non privo di stoccate ad un certo perbenismo mediatico, che Wes Craven fa di nuovo centro, realizzando un sequel che ha poco da invidiare ai fasti dell'originale. Nella riuscita sceneggiatura di Kevin Williamson (sempre lui) l'effetto sorpresa viene, gioco-forza, meno e lo sguardo dello spettatore più navigato, e conscio dello stile della saga, potrà sospettare le persone giuste; ciò non toglie alla visione un insano piacere, tra sanguinosi omicidi e fughe a rotta di collo dalle lame assassine.

7.5

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