Scemo & + Scemo 2, recensione del film con Jim Carrey

Jim Carrey e Jeff Daniels nel riuscito sequel di uno dei loro maggiori successi, Scemo & + Scemo 2: la recensione.

Scemo & + Scemo 2, recensione del film con Jim Carrey
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Chi già aveva raggiunto l'adolescenza, in quell'oggi lontano 1995, non potrà averne certo dimenticato l'esilarante trailer che, a mo' di vero e proprio tormentone, veniva trasmesso a ripetizione dalle emittenti televisive italiane, efficacemente accompagnato dalla storica Funkytown dei Lipps Inc.
Brano funk/disco che, lasciando a modo suo delusi gli spettatori, era in realtà assente all'interno della colonna sonora di Scemo & più scemo, ovvero la commedia più demente che demenziale che segnò già l'anno precedente - grazie ai quasi duecentocinquanta milioni di dollari di introiti globali - l'ingresso nell'universo della Settima arte per i fratelli Bobby e Peter Farrelly (il primo, in verità, era non accreditato), in seguito autori, tra gli altri, di Tutti pazzi per Mary con Cameron Diaz e Ben Stiller e dell'Amore a prima svista interpretato da Jack Black e Gwyneth Paltrow.
Ma anche la commedia che, insieme ai contemporanei Ace Ventura - L'acchiappanimali di Tom Shadyac e The mask - Da zero a mito di Chuck Russell, ha definitivamente consacrato quale volto simbolo del genere Jim Carrey, in quel caso nei panni del sempliciotto Lloyd Christmas, amico per la pelle dell'altrettanto sempliciotto Harry Dunne cui concesse anima e corpo, invece, Jeff Daniels.

Harry e Lloyd: 20 anni dopo

Lo stesso Jeff Daniels della cui filmografia, magari, qualcuno ricorderà essere anche uscito nelle nostre sale cinematografiche, nell'estate 1998, un Ancora più scemo di Jonathan Lynn del tutto estraneo alla pellicola dei Farrelly (fu solo il titolo italiano a tentare di suggerire un collegamento), nei confronti della quale l'attore osserva: "Scemo & più scemo non era un film per tutti, eppure tutti lo hanno visto. Quando abbiamo fatto quel film, pensavamo che sarebbe piaciuto soprattutto ai ragazzini di quattordici anni, ma chi avrebbe mai immaginato che l'età dei fan sarebbe stata compresa fra gli otto e gli ottant'anni? A volte incontro uomini d'affari in aeroporto che mi fermano per dirmi che Scemo & più scemo è il loro film preferito e penso che questo dipenda dal fatto che i Farrelly abbiano saputo mostrare l'innocenza di Lloyd e Harry. Dopo il primo film siamo stati subissati dalle richieste di un sequel".
Sequel che, firmato dagli stessi registi del capostipite, arriva, oltretutto, ad undici anni di distanza dall'orrido (e giustamente dimenticato) antefatto Scemo & più scemo - Iniziò così... di Troy Miller, con Eric Christian Olsen e Derek Richardson nelle versioni giovani dei due protagonisti.
Sequel che dall'originale riprende non solo la scelta di porre sui titoli di testa Boom Shack-A-Lak di Apache Indian, ma anche l'idea di immergere la scatenata coppia all'interno di una tanto movimentata quanto sgangherata avventura on the road.

... e la demenza continua

Infatti, mentre nel primo capitolo - aggiudicatosi, tra l'altro, diversi MTV Movie Award - i due partivano alla ricerca di una splendida ragazza dell'alta società (Lauren Holly) che Lloyd si era convinto essere la sua anima gemella e che, a sua insaputa, aveva a che fare con una consegna di denaro a personaggi poco raccomandabili, in questo tardo ritorno tutto prende il via dal bisogno di Harry di subire un trapianto di rene.
Trapianto per il quale potrebbe essergli utile Penny alias Rachel Melvin, figlia che non sapeva di avere e della cui esistenza viene messo al corrente proprio dalla ex fidanzata Fraida Felcher, incarnata da Kathleen Turner e già presente nei dialoghi del capostipite.
Una Fraida Felcher la cui questione sull'invecchiamento di un tatuaggio sul retro lascia immediatamente trapelare l'ennesimo tocco di genio di coloro che ci hanno regalato Fratelli per la pelle e Libera uscita; i quali, rispetto al primo episodio, accentuano stavolta ancora di più la stupidità di Lloyd e Harry sia per quanto riguarda la loro capacità di intendere (la battuta sul necrologio è da storia del cinema) che la maniera di agire (citiamo solo gli atti di disturbo durante una conferenza).
Quindi, man mano che torna in scena Brady Bluhm nel ruolo del non vedente Billy del 4c e che li troviamo impegnati anche ad intralciare involontariamente il diabolico piano di due altrettanto diabolici amanti, l'unico interesse della circa ora e cinquanta di visione è, ovviamente, quello di immergerli in situazioni tanto assurde quanto comiche.
A partire dal prologo che li vede alle prese con un catetere difficile da togliere e che non può fare a meno di strappare risate; come pure il sogno in cui abbiamo uno scontro con dei ninja o la ricerca di un apparecchio acustico destinata a condurli ad un "incontro molto ravvicinato" con una anziana signora.
Soltanto alcuni dei momenti che decretano la riuscita di una continuazione che, non priva, ovviamente, del cattivo (ma non fastidioso) gusto farrelliano (oltre a peti e bava di cane, non manca un imprevisto con il liquido per imbalsamare), tra scelta musicale azzeccata come di consueto e giochi di parole (opportunamente adattati nella versione italiana) risulta piena di trovate e gestita con notevole senso del ritmo.
Testimonianza del fatto che i due dotatissimi signori che si trovano dietro la macchina da presa siano in grado di stupire anche quando devono vedersela con il rimaneggiamento di un loro classico... oltretutto appartenente ad un periodo cinematografico ormai lontano dalla Hollywood d'inizio terzo millennio, cui piace divertire gli spettatori tramite sopravvalutatissime idiozie di celluloide quali il franchise Una notte da leoni o ciò che propongono, di continuo, Judd"Funny people"Apatow e compagni di set.

Scemo & + Scemo 2 A vent’anni da Scemo & più scemo (1994), Bobby e Peter Farrelly - autori di Tutti pazzi per Mary (1998) e de I tre marmittoni (2012) - decidono di dare un continuo a quello che, istantaneamente, si trasformò in un vero e proprio cult della più demente commedia a stelle e strisce, con Scemo & + Scemo 2 di cui il produttore Charles B. Wessler osserva: ”Uno dei motivi fondamentali per cui la commedia Scemo & più scemo funziona tanto bene è che Loyd e Harry sono troppo vecchi per essere tanto stupidi, eppure riescono a sopravvivere nel mondo in cui vivono”. Un aspetto che trova sua ulteriore conferma in questo secondo capitolo, che, con Bill Murray coinvolto in una apparizione quasi impossibile da scovare, sfrutta le prove da premio Oscar di Jim Carrey e Jeff Daniels per regalare allo spettatore quasi due ore di divertenti trovate destinate a strappare non poche risate. Fino ad un’ultima, esilarante sequenza posta durante i titoli di coda di un secondo capitolo che non solo non deluderà i fan del capostipite, ma, grazie alla sua notevole capacità di mantenere la comicità del film originale aggiornandola al XXI secolo, riuscirà, di sicuro, ad accalappiarne altri nel pubblico odierno.

7.5

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