Recensione Saw 6

La conclusione della saga horror dell'Enigmista? La recensione di Saw 6.

Recensione Saw 6
Articolo a cura di

La saga cinematografica di Saw si è sempre saputa distinguere per un certo gusto sadico verso la mutilazione, la tortura ed il dolore. Creata da due stomaci forti come James Wan e Leigh Whannell, la trama del primo capitolo della serie ruotava intorno al killer Jigsaw, un perfido carnefice con l’hobby di rapire persone imprigionandole successivamente in complesse ed assurde macchine di tortura, dalle quali si poteva uscire solo tramite l’amputazioni di arti o patendo indicibili sofferenze fisiche. Il perché di tutto ciò? Far capire alle vittime l'importanza dell'essere vivi.

Vivere o morire?

La trama di questo sesto capitolo, riprende le fila esattamente da dove avevamo interrotto con Saw V: l'agente speciale Strahm è morto, e il detective Mark Hoffman (Costas Mandylor) è inevitabilmente il successore della crociata “purificatrice” iniziata diversi anni fa da Jigsaw (Tobin Bell). Ma il vero protagonista è William Easton (interpretato da Peter Outerbridge), un imprenditore nel campo delle assicurazioni mediche costretto a negare un prestito ad un uomo disperato ed intenzionato ad usare quei soldi per pagarsi delle importanti cure mediche. Poco sorprendentemente, quella persona morirà poco dopo a causa delle cure negate e William verrà allora catturato dall’Enigmista per espiare le proprie colpe. Nel mentre, l’FBI però avvicina velocemente alla cattura di Hoffman il quale, ormai col fiato sul collo, da il via all’ultimo dei piani ideati da Jigsaw. Quella che seguirà, sarà la consueta fiera della tortura.

Posso salvarmi.

Sebbene la narrazione cerchi di tessere definitivamente le fila del diabolico piano di Jigsaw (portandolo ad una conclusione ideale, i cui indizi sono stati diffusi nei cinque capitoli precedenti), la sensazione di star di fronte ad un banalissimo collage di idee riciclate dagli altri capitoli rimarrà forte per tutta la durata della pellicola. La tensione, difatti, è destinata a calare drasticamente dopo l’ennesima tortura/morte/decapitazione; non vi è più la sorpresa, l’angoscia ed il pathos scaturiti dai diabolici piani dell’Enigmista. Kevin Greutert, già montatore dei precedenti cinque Saw, debutta alla regia di un lungometraggio che si riduce ad un tentativo ostinato di mostrare quanto più sangue e budella possibili, trascurando completamente il fattore emotivo (elemento altrettanto essenziale in un film horror-splatter). Del resto, l’intera narrazione è costruita su un ritmo che difficilmente permette allo spettatore di appassionarsi a quanto gli si para innanzi, e viene lasciato in preda alla ripetitività tipica di un prodotto di serie B, privo di qualsivoglia senso di sorpresa o stupore. Anche gli attori Peter Outerbridge, Costas Mandylor ed il veterano Tobin Bell, compiono il loro lavoro di recitazione in maniera decisamente svogliata, condendo il tutto con sguardi cupi, o strazianti (e talvolta ridicole) smorfie di dolore. E ciò è un vero peccato, considerando i brividi che i capitoli iniziali della serie creata da James Wan & Co. sono stati in grado di regalare al grande pubblico (soprattutto il primo ed il secondo).
I magri incassi al botteghino americano, dove Saw 6 ha raccolto neanche 30 milioni di dollari perdendo nettamente la sfida con Paranormal Activity (che ha superato abbondantemente i cento milioni), non son bastati a far desistere i produttori dal persistere nella produzione di altri episodi; anche se le performance sono state non esaltanti, il basso budget (circa 11 milioni) unito ai sicuri introiti dell'home video garantiscono la prosecuzione della torture saga . Il settimo capitolo è stato già stato annunciato, è sarà in 3D.

Saw VI In definitiva, Saw VI è la perfetta continuazione di una saga che purtroppo si trascina stanca e priva di idee degne di nota. Il continuo carosello di mutilazioni e sofferenze dei protagonisti (che in questo sesto capitolo raggiungono insperate vette di sadismo) non sconvolgono più come un tempo, ed il pasticcio di sangue e budella imbastito dal regista Kevin Greutert non basta a salvare una pellicola che difficilmente rimarrà impressa nelle menti degli appassionati di horror e affini. La speranza, quindi, è che con il settimo (e già annunciato) capitolo della serie si opti per qualcosa di diverso, invece della consueta ed ormai monotona carrellata degli orrori.

5

Che voto dai a: Saw VI

Media Voto Utenti
Voti: 50
6.1
nd