Recensione Samsara

25 paesi visti attraverso la magia dell'alta definizione: questo è Samsara.

Recensione Samsara
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Da non confondersi con l’omonimo film di Pan Nali del 2001, il Samsara di Ron Fricke, presentato in anteprima a Riccione alle Giornate Professionali Ciné, è invece un colossale e spettacolare documentario ‘di concetto’, che esplora le meraviglie del nostro mondo attraverso immagini spettacolari muovendosi dal sacro al profano, risolvendosi fondamentalmente in un grosso esperimento di meditazione supportato da una colonna sonora ipnotica ed evocativa. Il regista aveva già collaborato con il produttore Mark Magidson nel 1992 per Baraka, che affrontava tematiche analoghe.

Uno degli aspetti più affascinanti di Samsara è che si tratta di un viaggio di due ore in giro per il mondo: tra le località esplorate ci sono l’Angola, il Brasile, la Cina, la Danimarca, l’Egitto, l’Etiopia, la Francia, il Ghana, Hong Kong, l’India, l’Indonesia, Israele, l’Italia, il Giappone, la Giordania, il Mali, il Myanmar, la Namibia, le Filippine, l’Arabia Saudita, la Corea, la Thailandia, la Turchia, gli Emirati Arabi e gli USA. Non c’è un messaggio specifico né una particolare visione politico-sociale: “Ci siamo solo lasciati guidare dalle immagini - dicono gli autori - senza musica o effetti sonori. Abbiamo cominciato a formare dei blocchi e poi li abbiamo messi insieme quando ne avevamo abbastanza”.

MEDITANDO PER IL MONDO...

Insomma, montaggio intellettuale e associazioni di idee, su concetti tanto universali da risultare a tratti anche banali: la vita, la morte, il lavoro, lo sfruttamento, il rapporto con il sacro, l’arte, le danze, le ferite. Di tutto un po’. Antropologia dozzinale, volendo, ma probabilmente la totale assenza di contenuto è ricercata, per non distrarre dall’indiscutibile potenza delle immagini. La crew ha utilizzato camere Panavision a 70 mm per filmare e una specifica videocamera ‘time-lapse’ costruita specificamente da Fricke. I negativi sono stati poi digitalmente scansionati. Gli aspetti tecnici sono particolarmente importanti dato che il film viene presentato a Riccione soprattutto per testare le qualità dei nuovi proiettori Sony Digital 4k, in grado di migliorare la definizione dell’immagine di 4 volte rispetto all’HD tradizionale. Con i neri ancora più pieni e i bianchi ancora più luminosi, le spettacolari immagini di Samsara catturano lo spettatore come se si trattasse di uno splendido libro di fotografie in movimento.

Samsara Difficile giudicare Samsara come un film qualsiasi. Senza dialoghi, senza trama, senza temi o argomenti specifici, è un esperimento di grande potenza estetica a metà tra documentario concettuale ed esperienza meditativa alternativa. E naturalmente, la demo tecnica ideale per i nuovi proiettori Sony Digital 4k, in grado di rendere ancora più spettacolari le suggestive immagini, a volte tanto belle da risultare inquietanti, pervase da un costante sentimento di ‘sublime’ kantiano. In sala qualcuno lo ha definito “un incubo avventuroso”, e non è andato troppo distante dalla realtà.

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