Recensione Rimbalzi d'amore

Queen Latifah, l'amore e il basket in una commedia fallimentare

Recensione Rimbalzi d'amore
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L'amore e lo sport, spesso tra gli ingredienti principali di commedie sentimentali, tornano nelle sale italiane con Rimbalzi d'amore, ultimo film di Sanaa Hamri (autrice di produzioni televisive e due pellicole inedite in Italia) con protagonista una star mediatica d'Oltreoceano come Queen Latifah. Certo le scelte della distribuzione del Belpaese appaiono sempre più incomprensibili, nel portare nei Cinema un film dal piattissimo appeal sul pubblico della Penisola, oltrechè un prodotto qualitativamente deficitario, come a breve vedremo.

Match tra amiche

Leslie Wright (Queen Latifah) è una brava e simpatica fisioterapista, dal fisico non proprio impeccabile, con qualche chilo di troppo. Per questo agli occhi degli uomini è sempre stata in secondo piano rispetto alla sua migliore amica Morgan (Paula Patton), bella e oggetto del desiderio del mondo maschile. Una sera si recano entrambe a una partita di basket, Leslie per passione sportiva, Morgan per la speranza di conquistare una star del NBA. Alla fine dell'incontro Leslie conosce per caso Scott McKnight (Common) il campione di punta della squadra locale, che la invita ad una festa privata. Leslie coltiva la speranza di far colpo su Scott, ma commette l'errore di recarsi al party con Morgan, che sembra sin da subito attirare le attenzioni del giocatore.

Canestro mancato

Patetico. Difficile definire altrimenti l'ennesimo insulto all'intelligenza partorito da Hollywood. Rimbalzi d'amore è tutto quello che una buona commedia sentimentale dovrebbe non essere. A cominciare da una recitazione approssimativa, che vede gli attori mettersi in bella mostra davanti alla camera con sorrisi e facce da "posa" quasi fotografica, il film stagna in una completa boria e assenza di idee, e finisce per prendere a piene mani dai classici del genere, senza un minimo di inventiva e brio. Situazioni improbabili, rapporti umani superficiali e dialoghi al limite del ridicolo, fanno da sfondo a una storia banale e assai floscia, dove prevedibile è la parola chiave. Dall'inizio alla fine lo spettatore capisce già dove la regista vuole condurre l'esito narrativo, intramezzando il tutto tra scenette, gag, clip pseudo-musicali che mostrano il mondo del basket americano e l'appariscenza dello star system di contraltare alla vita "normale" della protagonista, che cambia umori e amori senza un senso logico. Il tentativo poi di aggredire, di sfidare la cosiddetta società dell'agio che ruota intorno all'ambiente del basket a stelle e strisce, è soltanto accennato e si spegne lentamente fino all'inevitabile happy ending. Nessun twist ragionevole a spezzare la monotonia di una storia all-black che sin dai primi minuti mostra tutte le proprie lacune, figlie di una povertà di idee purtroppo assai diffusa tra le dorate dimora di Hollywood.

Chi si rivede...

Una piccola curiosità:I nostalgici televisivi potranno godere di un breve cameo di Philicia Ryashad, indimenticata mamma nella serie tv dei Robinson, che interpreta la madre del cestista.

Rimbalzi d'amore Rimbalzi d'amore è, evidentemente, rimbalzato male. Queen Latifah offre la sua, massiccia, fisicità in un progetto fallimentare, che delude oltre ogni (già basse) aspettativa. Un campione di basket che sembra un ebete bambinone sciupafemmine, e un rapporto d'amicizia, invidia celata e gelosia che non decolla immerso nella sua immobilità, delega la pellicola nei meandri di quel cinema che, a conti fatti, ha poche ragioni di esistere nella sua completa inutilità. Uno spot televisivo può regalare più emozioni.

3

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