Recensione Red

Un cast d'eccezione per l'ennesimo comic-movie

Recensione Red
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Un cast d'assi per l'ennesima trasposizione dal mondo dei comics, in questo caso di provenienza DC, che produce anche tramite la sua divisione cinematografica. L'opera originaria era il parto di un nome cult come quello di Warren Ellis, e per questa versione su celluloide va detto che non si è lesinato sul budget, almeno per quanto riguarda i grossi nomi presenti. Ecco così che in un colpo solo ci ritroviamo insieme Bruce Willis, John Malkovich, Morgan Freeman ed Helen Mirren, più altri grandi attori come Brian Cox, Ernerst Borgnine e Richard Dreyfuss, una sempre simpatica Mary Louise Parker e un Karl Urban più in forma del solito. Diretti dall'abile mano di Robert Schwenke, regista tra gli altri di Fightplan, eccoli quindi aggirarsi armati fino ai denti in questo fumettone di grosso calibro.

Una squadra infallibile

Frank Moses (Bruce Willis) è un ex agente speciale ora "in pensione". Ma il suo sporco lavoro torna a perseguitarlo, quando un intera squadra agli ordini della CIA cerca di ucciderlo. Decide così di fuggire portando con sè la bella centralinista Sarah (Mary Louise Parker), con la quale si intratteneva ore al telefono e proprio per questo motivo anch'essa si trova braccata per il suo rapporto con lui. Dapprima titubante, la donna comprende che l'unica intenzione di Frank è quella di salvarle la vita, e decide così di aiutarlo. La caccia all'uomo viene affidata all'agente William Cooper (Karl Urban), che cerca di stanarlo in ogni modo possibile. Ma Frank ha dalla sua l'aiuto di altri ex-colleghi, anch'essi finiti sulla lista nera di persone da eliminare (legata a una missione di molti anni prima in Guatemala, conclusa col massacro di un intero villaggio, alla quale però i "nostri" erano estranei). Rintraccia così Marvin Boggs (John Malkovich), dalla psiche instabile dopo anni di droghe, il veterano Joe Matheson (Morgan Freeman), l'ex nemico Ivan Simanov (Brian Cox) e la insospettabile Victoria (Helen Mirren). Insieme dovranno scoprire la verità e si troveranno in un intrigo che riguarda addirittura il vice-presidente degli Stati Uniti.

Classic comic

Va detto che l'opera originaria, per quanto aderente alle regole dell'editoria americana, è scevra da elementi così esagerati o improponibili della realtà tipici di molti fumetti americani. Impresa più semplice per Schwenke perciò trasformare i disegni in immagini, realizzando così un onesto e divertente action thriller che ha in più il pregio di vantare dei volti carismatici e di qualità. Dal punto di vista attoriale, pur denotanto una buona prova generale complessiva, sono in due a spiccare nettamente sugli altri: John Malkovich in stato di grazia nei panni di un personaggio folle e irresistibile, macchiettistico senza risultare ridicolo, ma, anzi rivelandosi anima comica della storia, e un sobrio Brian Cox, qui l'uomo che viene dall'est ma che sembra avere una classe e uno stile tipicamente british. La regia riesce a sfruttare bene queste star, senza far prevalicare l'una sull'altra, ma amalgamandole in un riuscito mix di dialoghi e di gag che convincono nel giusto modo. Parliamoci chiaro, Red non è un'opera trascendentale in grado di rivoluzionare il mondo dei comics movie, ma è un sano entertainment che rubando qua è là da varie pellicole di genere, e con qualche sprazzo visivo proveniente dall'immaginario cartaceo, compie appieno il suo dovere di intrattenimento genuino. Un azione figlia dei film di spionaggio alla James Bond, con espedienti e trucchi tipici da spie d'alto lignaggio, che vive in una perfetta alchimia tra classe e ironia, non lesinando anche qualche momento più teso e drammatico. Il finale è aperto, con tanto di breve e irresistibile scenetta durante i titoli di coda, e non è da escludersi quindi il possibile ritorno di questa improbabile compagnia di anti-eroi, visto anche il discreto successo ai botteghini statunitensi. Per l'Italia la distribuzione del film è finita nelle mani di Medusa.

Red Red è un ibrido tra i comics movie e i film di spionaggio classici, che sa regalare momenti di puro divertimento senza troppe ambizioni di alcun genere. Schwenke riesce nella non semplice impresa di gestire un cast così ricco e di alto livello, caratterizzando in giusta maniera i personaggi e le loro motivazioni. E alcune scene di azione, seppur non raggiungendo nuovi standard, si rivelano originali ed avvincenti, per una pellicola in grado di soddisfare pienamente le aspettative del grande pubblico.

7

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