Recensione Quando c'era Berlinguer

Walter Veltroni racconta la figura di Enrico Berlinguer,e spiega l'importanza storica che ha avuto per il nostro paese

Recensione Quando c'era Berlinguer
Articolo a cura di

Chi era Enrico Berlinguer? È la domanda posta da Walter Veltroni nelle primissime sequenze di Quando c’era Berlinguer ad una generazione che va progressivamente perdendo la propria memoria storica: come provocazione, certo, ma anche come stimolo a comprendere il valore di una figura che ha avuto un peso determinante nella politica della Prima Repubblica. La conoscenza del passato, mediante un veicolo di divulgazione e di approfondimento quale il documentario, si propone dunque anche come necessario strumento per una piena coscienza del presente, ovvero come capacità di mettere in relazione l’Italia di ieri con quella di oggi. Un intento affatto semplice, che ci appare ancor più significativo in un periodo in cui la politica nazionale si trova alle prese con difficoltà e cambiamenti di ogni tipo. Così come ci sembra significativo che a porre la domanda su Berlinguer sia proprio una personalità come Veltroni, che ha ricoperto un ruolo di primissimo piano nello scenario politico italiano fino a pochi anni fa: prima come co-artefice del progetto dell’Ulivo, poi per due mandati in qualità di Sindaco di Roma ed infine come Segretario del PD.

Ritratto di Enrico

Di fronte alle reazioni confuse o ignare di tanti ventenni e trentenni di oggi al quesito su “chi era Berlinguer”, Veltroni sceglie pertanto di dipingere un appassionato ritratto del politico nato a Sassari nel 1922, attingendo a numerosi filmati di repertorio, ma anche alle testimonianze di chi ha condiviso una parte del percorso professionale di Berlinguer o della sua vita privata, familiare e affettiva: dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all’ex leader sovietico Michail Gorbacëv, dal fondatore de La Repubblica Eugenio Scalfari alla giornalista Bianca Berlinguer, figlia di Enrico, oltre a politici come Arnaldo Forlani e Pietro Ingrao, al brigatista Alberto Franceschini e ad altri personaggi disposti ad offrire il loro ricordo o il proprio punto di vista sul popolarissimo Segretario del Partito Comunista Italiano. In particolare, Veltroni focalizza la prospettiva del racconto sui dieci anni che intercorrono fra il maggio del 1974, con la vittoria del “No” al referendum per l’abrogazione del divorzio (una delle fondamentali battaglie di civiltà dell’Italia degli Anni ’70), all’ultimo comizio di Berlinguer a Padova, il 7 giugno 1984, quando il leader del PCI fu colpito da un ictus che la sera stessa lo avrebbe fatto entrare in coma (Berlinguer morirà quattro giorni dopo, all’ospedale Giustinianeo, all’età di 62 anni).

Berlinguer ti voglio bene

La narrazione dell’attività, dei successi e delle sconfitte di Berlinguer, che portò il PCI a rappresentare un terzo dell’elettorato italiano, si intreccia ineluttabilmente con la descrizione dell’Italia in una delle fasi cruciali della sua storia: l’Italia delle lotte per i diritti civili, l’Italia del tentativo del “compromesso storico”, ma anche l’Italia delle Brigate Rosse e del sequestro e dell’assassinio di Aldo Moro. E nel delineare la figura di Berlinguer, il tono adottato da Veltroni amalgama la lucida oggettività dell’analisi politica con l’omaggio, partecipe e dall’inevitabile sapore nostalgico, nei confronti di un uomo assurto a simbolo di integrità, onestà ed impegno: un uomo la cui eredità sarebbe poi stata decisiva, anche dopo la fine del PCI, nella stagione della sinistra riformista della Seconda Repubblica. Ciò nonostante, e pur non rifuggendo l’elogio e la commozione (soprattutto nelle sequenze dei funerali di Berlinguer, a Piazza San Giovanni a Roma), Veltroni ci offre un importante documento su un lungo, complesso e controverso capitolo della nostra storia; cercando, implicitamente, una possibile - ed auspicabile - forma di dialogo fra un passato che ci ha lasciato un profondo retaggio e un futuro quanto mai incerto e ancora tutto da costruire.

Quando c'era Berlinguer Nel suo debutto alla regia, il politico e scrittore Walter Veltroni adopera testimonianze dirette, filmati d’archivio e ricordi personali per realizzare il ritratto di una delle figure-simbolo della sinistra italiana, il leader del PCI Enrico Berlinguer, e per raccontare al contempo una pagina importante e complessa nella storia del nostro paese.

7.5

Che voto dai a: Quando c'era Berlinguer

Media Voto Utenti
Voti: 2
7
nd