Proxima, la recensione dell'affascinante sci-fi con Eva Green

Un'astronauta prossima a partire per un'importante missione spaziale deve affrontare l'imminente distacco dalla figlioletta.

Proxima, la recensione dell'affascinante sci-fi con Eva Green
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Una donna, un mondo, uno spazio intero. E se questa donna risponde al nome di Eva Green sappiamo di essere in mani sicure. La splendida attrice francese, lanciata dal magnifico e spesso incompreso The Dreamers (2003) di Bernardo Bertolucci, è infatti la pressoché assoluta protagonista di questo film che dietro i connotati fantascientifici nasconde in realtà un profondo dramma personale, quello di una madre costretta a separarsi dalla figlia per il bene dell'umanità.

Non è un caso che dietro la macchina da presa vi sia una regista come Alice Winocour, che aveva entusiasmato la critica col precedente Mustang (2015) ed è affine a tematiche più intrinseche all'animo dei suoi personaggi. Ecco così Proxima, un film che a dispetto delle apparenze scatenate da trama e locandina, potrebbe deludere alcuni ed entusiasmare altri, ma il cui valore artistico come vedremo rimane intatto su alti livelli. Il film è disponibile sulle principali piattaforme streaming per l'acquisto come Chili e Rakuten Tv.

Proxima: pronti a partire

Sarah ha sempre sognato di fare l'astronauta, di esplorare quel cosmo al quale ha guardato con curiosità sin da bambina. Nella vita privata è reduce dalla separazione con Thomas e si trova a crescere la piccola Stella, loro figlia, ma ora il suo immediato futuro le costringe a un forzato allontanamento.

La protagonista infatti si allena da tempo per partecipare alla missione spaziale internazionale denominata Proxima, che sarà l'ultima prima di un'ambiziosa spedizione su Marte. Sottoposta a strenui allenamenti, la donna affida Stella all'ex marito Thomas e alle cure di una tata alla quale la piccola si affeziona sempre più.
Mentre rischia di essere sottovalutata da alcuni compagni di viaggio e con la data di partenza che si avvicina ogni giorno di più, Sarah dovrà fare i conti con i propri demoni personali e con il fatto di dover abbandonare la sua famiglia per un lungo periodo di tempo.

I due lati della medaglia

Cento minuti dove il film si prende i suoi tempi, senza la necessità di correre dietro a quel traguardo finale che appare sempre più come un incubo che come un sogno.
Perché il percorso di Sarah non è per nulla semplice e ripensamenti e pensieri riguardo al destino della piccola Stella rischiano di distoglierla dal suo obiettivo primario, fondamentale non solo per lei ma per l'umanità intera.

Ecco così che essa diventa un simbolo di tutte le madri costrette per svariati motivi ad abbandonare, seppure momentaneamente come in questo caso, i propri figli e si riempe di sfumature drammatiche inedite: il viaggio andrà bene? Tornerà a casa sana e salva o qualcosa potrebbe andare storto?
Come detto le dinamiche di genere sono lasciate da parte e lo spunto fantastico è quello di una (fanta)scienza reale, con tanto di riprese effettuate effettivamente in loco ossia nelle vere strutture dell'Agenzia spaziale europea, che ha concesso alla crew di girare sul posto.
Quindi tutto ciò cui assistiamo è affine al reale e questo potrebbe interessare molti appassionati del tema, visto che le fasi di addestramento caratterizzano una discreta parte del minutaggio.
Eva Green è luminosa come una stella e riesce a costruire un personaggio credibile con il quale soffrire e sperare, in una lotta tra amore e dovere che lascia il segno.
E Matt Dillon, pur in un ruolo minore e assai più semplice, è un degno comprimario di questo viaggio nel dentro e nel fuori dello spazio.

Proxima Una donna il cui sogno di diventare astronauta si sta finalmente concretizzando, ma anche una madre che si affligge per il lungo periodo di lontananza che dovrà passare dall'amata figlioletta. Eva Green incarna alla perfezione questa doppia anima in un film che sfrutta lo spunto di una scienza reale e possibile, con i viaggi su Marte che non sembrano più un'utopia così drastica, per raccontare anche il dramma privato della protagonista, pronta a tutto pur di visitare il cosmo ma timorosa di indebolire il legame con la piccola. Proxima regala emozioni umane e intense, credibili non solo nelle loro sfumature drammatiche ma anche in una messa in scena che, tramite gentile concessione dell'Agenzia spaziale europea, è stata girata in loco nelle reali strutture atte a preparare i prescelti per il viaggio oltre l'atmosfera. Un viaggio che qui assume molteplici significati.

7.5

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