Recensione Pirates of the Caribbean: Dead Man's Chest

Nascondete il rum: Jack Sparrow è tornato!

Recensione Pirates of the Caribbean: Dead Man's Chest
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Dead Man's Cest

Circa tre anni fa la Disney acquistò i diritti di un noto videogioco chiamato Sea Dogs, per trasformarlo nel gioco su licenza del suo nuovo film: Pirates of the Caribbean, barbaramente tradotto in: "La maledizione della prima luna".
Il film, nonostante una storia piuttosto classica e scontata, piacque al grande pubblico anche per via di un'ottima realizzazione e di un cast d'attori di tutto rispetto che molto bene si sposavano con i loro ruoli.
Sull'onda del successo di questo primo capitolo, è stata subito iniziata la produzione del seguito (o meglio della trilogia, che terminerà nel 2007 col film: "Pirates of the Caribbean: At World's End").
Come spesso accade, quando viene realizzato un sequel , vengono investite somme ingenti per la sua produzione, decisamente superiori rispetto alla pellicola ogiginale, e I Pirati dei Caraibi non fa eccezione.

Verso Tortuga

Il film comincia con la cattura di Will Turner (Orlando Bloom) e di Elizabeth (Keira Nightly), il giorno prima del loro matrimonio, con l'accusa di favoreggiamento della fuga del ricercatissimo pirata Jack Sparrow (Johnny Deep). Ma spesso il desiderio personale finisce col superare i doveri cui si è preposti e a Will viene offerta una scelta: la sua vita e quella dell'amata in cambio di una bussola speciale, quella di Sparrow, capace di mostrare la direzione di ciò che il suo proprietario desidera di più al mondo. E così inizia la disperata ricerca di Will, ed anche quella di Elizabeth, che evasa di prigione e camuffatasi da marinaio inizia un viaggio per ritrovare l'amato. Nel frattempo, dall'altra parte del mondo, Jack Sparrow si trova in altrettanti problemi quando dalle profondità marine appare Davy Jones, un terribile pirata-calamaro, giunto a reclamare il prezzo del patto fatto con lui: la sua anima e altre 100 in cambio della possibilità di diventare il capitano della Perla Nera (che Jack ha conquistato nel primo lungometraggio). Ma Sparrow, per sfuggire al tremendo fio, riesce a convincerlo in altra maniera. Davy Jones, per evitare di soffrire di nuovo per amore di una donna, si era strappato il cuore dal petto e l'aveva rinchiuso in un forziere. Si diceva che quel cuore possedesse dei poteri speciali e Davy Jones, intenzionato ora a recuperarlo, promette al Capitano di conservare la vita in cambio del ritrovamento del suo scrigno. Il ritmo si intensifica quando sullo schermo fanno ritorno alcuni vecchi personaggi, apparentemente scomparsi, del primo episodio. E così tra scene di folle azione, buffe acrobazie e un umorismo del tutto "Deppiano" si alternano le varie vicende dei personaggi, decisi al tutto per tutto pur di recuperare il forziere, in quanto ognuno è desiderioso di trovare il cuore per realizzare i propri desideri.
La pellicola, nonostante infatti l'ottima storia che pecca forse solo di banalità in alcuni punti, è molto più incentrata verso l'azione pura, con più d'una strizzatina d'occhio verso il genere della commedia. Degne di nota sono ad esempio le battute e la stessa esilarante camminata di Jack Sparrow, che Johnny Deep interpreta perfettamente, con una padronanza ed una recitazione pari solo a quelle che aveva mostrato in "Il mistero di Sleepy Hollow". Ottime anche le interpretazioni di Orlando Bloom e Kira Nightly, i cui personaggi sembrano cuciti addosso agli interpreti dalla stessa sceneggiatura. Anche se, parlando della caratterizzazione dei personaggi, bisogna mettere in evidenza uno stravolgimento nel personaggio di Elizabeth, trasformato in una classica Femme fatale, molto diversa rispetto a quella del primo film, grintosa ma dolce.
Effettivamente ad un'attenta osservazione alcune scene possono apparire nebulose e un po' forzate ma comunque queste piccole inesattezze non pregiudicano la godibilità di un film divertente e ben realizzato, che è valorizzato da un'ottima regia, con un occhio di riguardo verso le scene action. E poco importa se alla fine la pellicola sfocia in una classica commedia Disneyana: anzi, dopo 90 minuti, serviva proprio qualche scena meno impegnata, votata unicamente al divertimento ed all'azione.
Inoltre, tutta la pellicola è impreziosita da un'ottima colonna sonora che, pur non essendo ai livelli dei colossal cinematografici, riesce a sottolineare tutte le scene in maniera pressoché perfetta.

Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere fantasma Un film perfetto da vedere in famiglia, con gli amici o con il proprio fratellino, in quanto capace di colpire gli spettatori di tutte le età, indipendentemente dai gusti: si ricava quindi una nicchia nel Pantheon dei classici Disney. Peccato per il finale, volto solo a stuzzicare la curiosità sul prossimo ed ultimo episodio che, ci scommettiamo, sarà sicuramente un altro capolavoro. Detto questo correte a prenotare il biglietto del cinema perché mancano meno di due settimane all’uscita italiana ufficiale nelle sale.

8

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