Perfect Addiction Recensione: dipendenze e film che fanno male

Una protagonista che deve disintossicarsi da un amore dannoso, che fa più male agli spettatori che ai personaggi.

Perfect Addiction Recensione: dipendenze e film che fanno male
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Una donna che impara a essere indipendente dagli uomini dopo che glielo ha insegnato...un uomo. Vorremmo che questa fosse l'unica grande incongruenza di Perfect Addiction, pellicola Amazon Prime Video (non perdete i film Amazon Prime Video di maggio 2023), purtroppo però non è così. Sicuramente è la più eclatante, la morale di una favola in cui la protagonista non vuole essere chiamata "principessa", ma in fondo le piace crogiolarsi per amore mentre si fa dire dagli altri che non è brava abbastanza. E anche quando deciderà che è giunto finalmente il momento di anteporre il proprio sogno ai bisogni degli altri, lo farà sempre sospinta dai motivi (narrativi) sbagliati, oltre che prevedibili e mortificanti.

Tutto ciò che non funziona in una sola protagonista

La storia è quella di Sienna (Kiana Madeira), allenatrice di pugilato che si innamora del campione della sua palestra Jax (Matthew Noszka), che scopre poi portarsi a letto la sua sorellina più piccola e darsi alle lotte clandestine. Il mondo crolla addosso alla ragazza che aveva investito lavoro e cuore nel traditore, dimenticandosi quasi di sé. È così che si imbatterà in Kayden (Ross Butler), il quale la accoglierà nella sua casa e, pian piano, nella sua vita, diventando sempre più intimi, fino a perdersi l'uno nell'altra.

Già da questo piccolo accenno di trama è evidente la "addiction", la dipendenza della protagonista, lei che continua a cadere tra le braccia di qualsiasi boxer le capiti a tiro. Mancanza di professionalità a parte, l'opera originale di Amazon Prime Video, seppur scritta da Claudia Tan e rivista in sceneggiatura con Stephanie Sanditz, ricerca un femminismo spicciolo che porge ben più il fianco a quel romanticismo estremizzato e soffocante che è difficile da poter accettare, così semplificato e maldestro.

Relazioni e film tossici

Un racconto circolare, che si sa bene come comincia e altrettanto dove andrà a finire, ma non è il conoscere già i vari step che percorrerà la protagonista a infastidire, bensì vedere come viene descritta in maniera tanto impacciata e superficiale. Non riuscendo a costruire un personaggio solido abbastanza da potersene fregare del contorno che Perfect Addiction non riesce neanche a edificare.

Un mondo in cui i rapporti familiari sono labili al punto che essersi portati al letto il fidanzato della sorella non ha bisogno di un'autentica conversazione per affrontare o superare la cosa, in cui i disagi economici dei personaggi sono parte delle loro scelte pur cadendo continuamente in contraddizione, e dove sembra che tutto sia mosso solo in funzione dei loro capricci. Ma se non crediamo minimamente alla delineazione di questi caratteri, come possiamo anche solo riuscire a perdonare un ensemble narrativo mancante. Assente come la presa di uno spettatore a cui il film sembra aver dato un destro per stenderlo a terra. Mica per l'emozione, bensì puntando sullo sfinimento. Un KO istantaneo, dove il pubblico non ha nemmeno voglia di arrivare alla fine del primo round. In cui è ancora una volta il pressappochismo a raccontare della pericolosità dei rapporti tossici.

Quelli che abbiamo esplorato e condannato nella recensione di 365 giorni, da cui un pubblico soprattutto giovane dovrebbe stare lontano, quando in verità è proprio a loro che un film come Perfect Addiction è rivolto, da cui potrebbero quasi rischiare di rimanere affascinati, vedendo comunque una sorta di presa di coscienza della protagonista e una sua semi-ribalta, non capendo però che è il percorso sbagliato quello che Sienna ha intrapreso per "disintossicarsi" dal suo continuo inebriarsi di muscoli e ormoni. Una partita persa da principio. Forse bastava fermarsi alla visione di Matthew Noszka, la versione economica di Channing Tatum.

Perfect Addiction Perfect Addiction mostra il percorso di dipendenza e disintossicazione della protagonista Sienna, la quale continua a cadere vittima di relazioni poco sane che minano la sua sicurezza e la propria carriera. Un film che cerca di essere un racconto femminista, ma è soltanto il pretesto per un romanticismo spicciolo, mandando KO sia l'opera su Amazon Prime Video, che i suoi spettatori.

4

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