La parata dei cuori Recensione: la commedia Netflix delude

In questa produzione polacca una ragazza che ha paura dei cani si innamora del proprietario di un bassotto in occasione di una parata canina.

La parata dei cuori Recensione: la commedia Netflix delude
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Gli animali al cinema vengono spesso usati come escamotage per attirare il grande pubblico, da sempre pronto al facile intenerimento non appena sullo schermo compare un amico a quattro zampe, il quale nella maggior parte dei casi finisce per rubare la scena ai personaggi umani. Una regola ben oliata dalle produzioni più commerciali, che poi inseriscono anche un contorno più o meno romantico nell'interazione fra i protagonisti.

La parata dei cuori, nuova esclusiva del catalogo Netflix - leggete qui tutte le uscite Netflix di giugno 2022 - segue pienamente tale diktat, con un elogio dei buoni sentimenti dove è il bassotto a risultare in quest'occasione il terzo incomodo, anche se molto meno incomodo del solito. In questa produzione polacca infatti tutto si muove in maniera eccessivamente lineare dal punto di vista narrativo, e l'evento canino che fa da sfondo al racconto è un mero pretesto ai fini della storia.

La parata dei cuori: can che abbaia non morde...

Storia che vede al centro Magda, giovane assistente di un popolare programma televisivo, che è prossima ad ottenere una promozione che potrebbe dare una svolta decisiva alla sua carriera. La ragazza riceve l'incarico di prendersi cura del bassotto di proprietà della direttrice, ma vi è un piccolo problema: Magda infatti ha una vero e proprio terrore dei cani, per via di un trauma subito quando era soltanto una bambina.

Per di più l'animale ha dei problemi di salute e Magda finisce per restituirlo alla proprietaria in gravissime condizioni, con il solo risultato di ottenere un rapido licenziamento. Licenziamento che avviene in concomitanza alla rottura con il fidanzato arrivista nonché collega di lavoro. Per cercare di "rifarsi un nome" la protagonista decide di seguire da vicino e in proprio la parata dei bassotti che si terrà in quel di Cracovia, dove trova l'ospitalità di Krzysztof, un padre single che vive con il figlioletto e l'amato amico a quattro zampe. Inutile sottolineare come tra loro scoppierà qualcosa di più di una semplice amicizia...

Tutto come prevedibile

Inutile sottolineare appunto perché La parata dei cuori segue tutti i canonici step delle più facili love-story del grande e del piccolo schermo, quei titoli indirizzati ad un determinato e preciso target che non cercano manco per sbaglio di uscire dal seminato per timore di poter deludere il proprio pubblico. Il lieto fine è ovviamente più che scontato e nel corso dei cento minuti di visione nulla sembra poterlo mettere in dubbio, nemmeno il sospetto ritorno di vecchie fiamme o i bastoni fra le ruote messi da odiose rivali in amore. Sin dal prologo animato durante i titoli di testa, che ci spiega tramite i disegni la cinofobia di Magda, possiamo notare la disarmante semplicità di un comparto tecnico e narrativo che punta tutto o quasi sull'ipotetico carisma del cast.

Cast che funziona a corrente alternata e che soprattutto nella scarsa alchimia tra i due protagonisti principali, interpretati dal monolitico Michal Czernecki e dalla bella ma acerba Anna Próchniak, pone la pietra tombale sul lato emotivo. Allo stesso modo la gestione narrativa del figlio dell'uomo, preso di mira dai bulli e innamorato di una compagna più grande, si affida a consolidate banalità. Ovviamente, per quanto con spazio maggiormente ridotto rispetto alle attese, i momenti più divertenti sono quelli che vedono coinvolto il piccolo Cacao, il bassotto che viene anche rianimato tramite l'aiuto in videochiamata e mette un po' di suspense comica in una manciata di scene.

Attivo sin dai primi anni Novanta, sia sul mezzo televisivo che su quello cinematografico, il regista Filip Zylber dirige con il pilota automatico, complice una sceneggiatura che non si prende un rischio che sia uno e una caratterizzazione dei personaggi ai minimi storici. Tutti elementi che rendono La parata dei cuori una visione più che sconsigliata.

La parata dei cuori Lui, lei e il cane. Un triangolo visto e rivisto in più occasioni sul piccolo e sul grande schermo e che proprio per questo necessiterebbe di storie originali per poter sorprendere ancora il pubblico odierno. E invece La parata dei cuori si rivela tra le commedie romantiche più prevedibili degli ultimi mesi, mai in grado di emozionare effettivamente al destino sentimentale dei protagonisti - complice un cast che non brilla di carisma e alchimia - o di far ridere nel suo versante più leggero. La paura dei cani del principale personaggio femminile e l'onnipresenza di un bassotto non riescono a generare situazioni divertenti e i cento minuti scorrono lentamente senza mai un sussulto in grado di far credere, anche solo per un attimo, che il lieto fine non sia già in cassaforte.

4.5

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