Pamela Recensione: la risposta di Pamela Anderson al sextape su Netflix

Prima il processo, poi la miniserie Pam & Tommy: ora è Pamela Anderson a parlare in prima persona e lo fa in un documentario su Netflix.

Pamela Recensione: la risposta di Pamela Anderson al sextape su Netflix
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È vero, Pamela Anderson aveva chiesto di boicottare Pam & Tommy, e noi l'abbiamo vista comunque. L'abbiamo anche molto apprezzata, dalla più superficiale interpretazione dei suoi protagonisti Lily James e Sebastian Stan, al ritmo e alla messinscena montata e cadenzata soprattutto dalle prime puntate dirette dal regista Craig Gillespie (I, Tonya, Crudelia). Ma come abbiamo espresso nella recensione di Pam & Tommy, l'apprezzamento maggiore nei conforti della miniserie Hulu, è derivante dalla posizione che il racconto fa assumere al personaggio di Pamela e all'empatia che è destinata a creare.

Non semplicemente per un pubblico femminile che conosce fin troppo bene l'esposizione a cui una donna è esposta, anche nella sua normalità, che ha visto un trattamento opposto e recepito differentemente tra la star di Baywatch e il marito musicista dal momento dell'uscita e dello sconvolgimento mediatico suscitato dal loro sex tape. Ora è il momento di sentire direttamente la versione di Pamela su Netflix.

Pamela e quella vita prima e dopo la videocassetta

Il primo filmino di una coppia di celebrities a sfuggire dalla sicurezza della propria casa (nello specifico, della loro cassaforte), che ha portato Pamela Anderson a confrontarsi con la meschinità dello sguardo maschile nella società che non sapeva cogliere - e forse non sa farlo tutt'ora - la differenza tra lo scegliere volutamente di posare nuda su Playboy e il vedersi rubare un momento di intimità.

Di agire con un atto, ad oggi, riscontrabile come vero e proprio revenge porn, nomina che al tempo sembrava quasi impossibile anche solo concepire per una cultura patriarcale al punto da costringere una donna in tribunale a commentare i suoi gusti sessuali piuttosto che focalizzarsi sul furto e le gravi conseguenze dovute dalla diffusione del filmino personale. Il primo video virale della storia di internet, diventato tale come spesso accade per i motivi sbagliati, ricondotto a una riformulazione seriale con l'operazione ideata da Malcolm Spellman e alla risposta documentaristica di Pamela Anderson in prima persona con un inedito documentario tra gli originali di febbraio 2023 di Netflix. Uno spazio che la donna ha finalmente trovato per permettersi di raccontare realmente cosa è accaduto e cosa ha vissuto in quel determinato momento di svolta per la propria esistenza privata e professionale.

In cui l'empowering acquisito con l'entrata dalla porta principale nella reggia di Hugh Hefner è andato sgretolandosi sotto gli occhi e la pressione mediatica di un circondario che le ha sottratto quella sicurezza che ci aveva messo un'intera vita per costruirsi. Frantumata da giovanissima in un ricordo di molestie e di abusi, che del sesso e del suo corpo l'hanno fatta sempre vergognare, fin quando ha compreso di poterlo amare e sfoggiare.

L'invettiva in Pamela non è però solamente alla ricostruzione del suo matrimonio e alla relativa cassetta centrale nel racconto di Pam & Tommy. L'attrice e showgirl sfrutta il momento di sincerità di fronte alla camera da presa per presentarsi struccata e "spogliata", coperta solo da una tunica bianca. Non ci sarà ormai più niente da vedere, afferma Anderson con una risata, ma la silhouette che si scruta è insieme la leggerezza con cui Pamela ha imparato a trattare il suo corpo e la pudicizia che ora reclama. È sapere che la telecamera, che lo spettatore, potranno intravederla e ricordare di un tempo quando essere selvaggi equivaleva solo a essere liberi. Possibilità che le è stata tolta, ma a cui Pamela Anderson non ha saputo comunque rinunciare.

Storia di cadute, storia di rinascita

Andando perciò indietro e partendo dalla sua nascita su di un'isola canadese per giungere poi ai riflettori di Hollywood, in Pamela la donna si avvale di quella parlantina che la contraddistingue e che sciorina con una sincerità impossibile da contrastare.

Dietro a cui si può anche intravedere un certo costrutto pensato e ragionato, ma di cui si intende talmente in profondità l'espressione del suo carattere da concederle anche di nascondersi dietro a qualche velo, capendo che lei questo è sempre stata e che le ingenuità che l'hanno scalfita solo le stesse che si porta ancora dietro. Che la rendono la donna imprevedibile e dolce, in certi sensi anche innocente di cui ci si è approfittati. E che la sua rivalsa può forse averla finalmente a cinquant'anni, quando le hanno tolto tutto e arriva il palcoscenico di Broadway a farle da nuova casa. Ripercorrendo le tappe della sua carriera e di quell'esposizione ossessiva e ostentata che l'hanno resa una dei bersagli del gossip di fine anni Novanta, con Pamela su Netflix c'è una donna che si racconta come se non avesse nulla da nascondere e che si confida come un'amica. Che fa dono dei suoi diari, scritti per tutta la sua vita, ma che non li legge a propria volta per non imbarazzarsi, ferirsi, per non stare di nuovo male.

Ci sono videocassette, tante, simili nella forma a quella che le ha rovinato una parentesi di esistenza. E c'è la consapevolezza che il documentario di cui sceglie di essere e farsi protagonista è in parte una vera e propria rivincita. Magari piccola, magari inefficiente. Ma pur sempre la prova che adesso, forse, le donne possono parlare. E che a venir processati non sono più le loro scelte e i desideri sessuali, ma le ossessioni e le bassezze con cui vengono additati e condannati.

Pamela, a love story In Pamela la star di Batwatch si racconta come non aveva mai fatto prima. Partendo come risposta per la miniserie Pam & Tommy, sulla famosa videocassetta diventata virale su un momento di vita privata delle celebrities, il documentario inquadra l'esistenza e la carriera di Pamela Anderson, la quale si mette in prima persona e ne descrive l'infanzia, i traumi, la crescita e l'entrata nel mondo dello spettacolo. Il ripercorrere le svolte della sua carriera e la sua idealizzazione dell'amore, ingenua come forse questa donna, di cui si riesce però a cogliere una sincera onestà.

6.5

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