P.S. Ti amo ancora, la recensione del film Netflix dai libri di Jenny Han

Lara Jean Covey e le sue lettere (e i destinatari di queste ultime) tornano in Tutte le volte che ho scritto ti amo 2, dai romanzi di Jenny Han.

P.S. Ti amo ancora, la recensione del film Netflix dai libri di Jenny Han
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Negli ultimi istanti di Tutte le volte che ho scritto ti amo, la sedicenne Lara Jean Covey (Lana Condor) credeva di aver trovato l'amore (questa volta per davvero, e senza contratti); in P.S. Ti amo ancora, attualmente disponibile su Netflix, scopriamo se è davvero così. Dopotutto, perché dovremmo dubitare dell'affetto nato tra Lara Jean e Peter Kavinsky (Noah Centineo) dopo l'esilarante quanto imbarazzante débâcle delle lettere che ha portato i due a diventare realmente una coppia alla fine dei giochi? (Qui, a proposito, potete leggere la nostra recensione di Tutte le volte che ho scritto ti amo).
Oltre al fatto che, come ogni commedia romantica con protagonisti degli adolescenti vuole, deve esserci se non un triangolo amoroso, almeno un "oggetto di disturbo" dello status acquisito nel primo capitolo, la risposta a questa domanda, sebbene in forma di teaser, ci era già stata data nella scena post-credit a chiusura del film precedente.

Nel breve segmento infatti suona alla porta di casa Covey un ragazzo che si scoprirà poi essere John Ambrose McLaren (che in P.S. Ti amo ancora ha subito un recast ed è ora interpretato da Jordan Fisher). È fra i cinque destinatari delle lettere scritte anni prima da Lara Jean, e probabilmente uno di quelli a cui la ragazza era all'epoca più legata, anticipando ciò che vedremo nel sequel (anche se con delle modifiche alla modalità di introduzione del personaggio).

Apettative, verità, delusioni e realizzazioni

In P.S. Ti amo ancora entra nuovamente in gioco uno dei cliché più amati ma anche più abusati del genere: il triangolo amoroso di cui parlavamo. Nel primo film, in realtà, un triangolo c'era, ma si manifestava con una modalità leggermente diversa: aveva infatti come protagonisti il personaggio interpretato da Emilija Baranac (Gen, la ex di Peter), Lara Jean e Peter. Qui, invece, con l'arrivo di John Ambrose e lo shift del focus su Lara Jean, si viene a creare una dinamica alquanto differente, che si nutre di quella precedente portando con sé alcuni strascichi, ma che rischia di prendere più la forma di un "quadrato". Così Lara Jean si ritroverà a navigare tra le onde impetuose delle relazioni affettive ai tempi del liceo, ma che trovano ramificazioni in un passato poi non troppo lontano. I primi appuntamenti, il primo San Valentino, i primi litigi, le prime incomprensioni, i dubbi, l'ombra dei rapporti consolidati, le promesse inespresse di quelli mai approfonditi. Peter amerà ancora Gen? I nostri sentimenti sono reali? Cosa sarebbe successo se John Ambrose avesse ricevuto prima la lettera?

Nuovi classici

Il film ha personaggi memorabili (come anche la colonna sonora), delle dinamiche vincenti (e degli interpreti azzeccati), un'ironia e una sensibilità dallo stile moderno e familiare, una scrittura fresca, che si appoggia sì ai suoi predecessori, ma trovando una sua chiave specifica e non risultando mai banale. P.S. Ti amo ancora arriva così a occupare il suo legittimo posto nella categoria "rom-com classics". Perché sia i romanzi della scrittrice Jenny Han che la loro controparte cinematografica hanno saputo catalputarci nel mondo delle rom-com in un'era che, come ha detto recentemente anche Molly Ringwald (protagonista di celebri commedie romantiche anni '80), è ormai povera di prodotti davvero degni di nota. Molti di questi, infatti, sembrano non riuscire a lasciare il segno, finendo per lo più nel dimenticatoio o nelle watchlist di nicchia.
Le due produzioni Netflix (a cui si aggiungerà presto anche il terzo capitolo Always and Forever, Lara Jean, che arriverà il prossimo anno), invece, hanno saputo reinventare il genere. Il tutto adoperando i tropi narrativi che temiamo di trovare quando vengono ricliclati senza fantasia, ma che è bello riscoprire se dietro si cela una chiara visione creativa e, forse più di ogni altra cosa, quando ci permettono di provare le emozioni e vivere gli eventi della storia come se fossimo davvero parte di essa.

Non temete, allora, di tornare tra i banchi di scuola, di preoccuparvi di cosa succederà alla vecchia casa sull'albero o di quanti biglietti di San Valentino riceverà Kavinsky. Non temete di venire coinvolti a tal punto da iniziare a twittare #TeamPeter o #TeamJohn (Ambrose), o di volere assaggiare uno di quei Chocolate Peanut Butter Cupcake (lo sappiamo che Peter preferisce quelli al caramello salato). Perché, dopotutto, è (anche) così che si vive un film, ed è sicuramente uno dei modi migliori per vedere P.S. Ti amo ancora.

P.S. Ti amo ancora P.S. Ti amo ancora è una conferma per Netflix, per i lettori della Han e per gli spettatori: la conferma che di adattamenti riusciti in giro se ne trovano in misura maggiore di quel che si possa pensare e che di commedie romantiche "come quelle di una volta" ma attualizzate per forma, contenuto e contesto siano ancora capaci di farne.

7

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