Our Father Recensione: il documentario si tinge di horror su Netflix

Un albero genealogico da incubo è al centro di una storia terribile e articolata, per un docu-film che viaggia sui toni del thriller-horror.

Our Father Recensione: il documentario si tinge di horror su Netflix
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Il dottor Skreta è uno stimato ginecologo che opera presso una struttura termale poco distante da Praga. Le donne che hanno problemi a concepire si sottopongono alle sue cure godendosi i vantaggi di un luogo ameno e rilassante, per poi tornare alla vita di tutti i giorni dopo aver scoperto di essere finalmente in attesa di un bambino. L'uomo ha assunto ormai la fama di luminare, e lui se ne serve per portare avanti un piccolo progetto segreto che flirta in maniera aggressiva con l'eugenetica. Il dottor Skreta, infatti, utilizza il proprio seme per fecondare le ignare pazienti, generando così una prole perfetta e aristocratica, alimentando l'ego di un narcisista che gioca a fare Dio.

Questa è una delle sottotrame de Il valzer degli addii, romanzo scritto da Milan Kundera nel lontano 1973, ma diventa il materiale scottante che fa da base al classico modo di dire "La realtà che supera la fantasia", perché la storia del dottor Cline - descritta nel nuovo documentario Our Father, che trovate tra i film Netflix di maggio 2022 - è ben più orribile di quella creata dalla penna dall'artista ceco. Una vicenda che si lega a doppio filo con la religione cristiana, andando a ricreare un albero genealogico grottesco al centro di un caso mediatico mai completamente risolto.

Bibbia e fecondazione

Donald Cline è un ginecologo affermato, autore dei numerosi articoli scientifici che hanno indirizzato sulla giusta via la medicina della fertilità all'inizio degli anni '70. Il medico gode di un'ottima reputazione per il suo interesse filantropico e religioso, e gestisce le sue pazienti con l'attenzione indiscussa di chi prende seriamente a cuore il proprio lavoro.

Jacoba Ballard è nata proprio grazie ad un'inseminazione artificiale condotta da professionista di Indianapolis, e la madre non le ha nascosto che il padre biologico è un donatore di seme sconosciuto, per questo - mossa da una curiosità morbosa verso la famiglia naturale - decide di sottoporsi ad un test del DNA caricando il suo patrimonio genetico sulla piattaforma 23andMe, che avrebbe notificato gli eventuali riscontri dopo lo studio del campione. L'analisi dei cromosomi porta ad un risultato agghiacciante: non solo Jacoba ha dei fratelli, ma sono addirittura in 7 quelli che hanno caricato il loro profilo genetico online. La donna decide di contattarli tutti, cominciando una ricerca che li porterà alla base dell'albero genealogico fino all'aberrante scoperta che segnerà la loro vita. Le madri dei parenti appena trovati hanno infatti concepito in maniera artificiale nella clinica del dottor Cline, utilizzando lo sperma del proprio compagno o di un donatore sconosciuto, e le possibilità che il medico sia il padre biologico di tutti loro aumentano in maniera esorbitante, andando di pari passo con una conta dei nuovi fratelli che raggiunge cifre da incubo.

Un documentario horror

La modalità di narrazione segue il documentario nudo e crudo a cui in questi anni ci ha ben abituati Netflix - lo abbiamo elogiato anche nella recensione de Il Truffatore di Tinder -, caratterizzato dalle interviste agli ignari consanguinei che forniscono la testimonianza della loro storia, dal momento della scoperta fino al processo mediatico che ha dovuto sostituire una giustizia fallace. Sulla voce dei diretti interessati si accavallano le riprese di documenti, fotografie e piccoli dettagli della loro vita quotidiana, scombussolata all'improvviso da una rivelazione alla quale non erano affatto preparati.

Our Father racconta con estrema accuratezza una vicenda che - con l'aumento costante di nuovi casi - si evolve a dismisura, partendo da quel senso di identità negata comune nelle vittime del dottor Cline, fino ad arrivare ai temi della fecondità come obbligo religioso. Il nuovo documentario Netflix galleggia quindi tra la cronaca e l'horror psicologico, ed è in quest'ultimo genere che scopriamo con maggior evidenza i risultati della collaborazione produttiva di Blumhouse - vi abbiamo raccontato il loro ultimo lungometraggio nella recensione di Firestarter. Jason Blum ha esplorato le stesse tematiche in lungo e in largo durante la sua carriera, trovando in James Wan e il suo horror religioso un tramite perfetto, ma in questa occasione può contare su una storia reale che non ha bisogno della fantasia per generare ansia e disgusto.

I numerosi risvolti della trama

La storia di Jacoba e dei suoi fratelli finisce con l'impelagarsi nell'identità tormentata del loro padre biologico, un uomo all'apparenza incapace di provare empatia e duramente cieco di fronte al dolore provocato a numerose famiglie.

Il dottor Cline sembra giustificare le proprie azioni attraverso la religiosità cristiana e l'adorazione delle sacre scritture, mentre le ricerche su di lui lo portano molto vicino ad un culto suprematista che sembra uscito direttamente da un film horror. La realtà, come spesso accade, presenta numerosi risvolti da comprendere ed analizzare, e il documentario Netflix si prende il tempo di scandagliare tutte le sfaccettature di una storia ai limiti dell'assurdità: c'è lo smarrimento delle vittime, il dubbio di avere fratelli in ogni dove che li tiene svegli la notte, la gioia della maternità che si trasforma in un incubo a decenni di distanza. I crimini del ginecologo portano anche ad un'analisi della violenza sessuale come concetto ed azione, contrapponendo il senso legale del termine alle libertà che l'uomo si è permesso senza alcun consenso da parte delle pazienti. La narrazione si gonfia così a dismisura, mentre un contatore tiene nota di tutti i figli generati dallo stesso seme, ma le varie tematiche vanno ad incastrarsi tra di loro più che a susseguirsi, creando un quadro unitario e variegato al tempo stesso, che gode di diverse voci narranti, ognuna delle quali aggiunge un tassello importante a questo ignobile - e purtroppo realissimo - horror contemporaneo.

Our Father La storia del dottor Cline e delle sue ignare pazienti accende i riflettori sul senso di maternità e sicurezza, mentre il prosieguo delle indagini su un albero genealogico terrificante porta a galla le ingerenze politiche e religiose di un uomo che si è sostituito alla divinità. Our Father racconta in maniera molto dettagliata una trama per nulla semplice, e lo fa mostrando le variegate tematiche di un quadro che si scopre sempre più terribile e complesso con l'avanzare del tempo. La narrazione asettica si unisce alle caratteristiche produttive di Blumhouse per creare una sorta di horror psicologico dal ritmo incalzante, reso ancora più spaventoso dalla terribile storia vera di un ginecologo timorato di Dio.

7.5

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