Ossessione senza fine: Il ritorno, recensione del thriller con Eric Roberts

Nel secondo episodio della saga di film televisivi, il dottor Albert Beck si interessa morbosamente a un'altra giovane ragazza.

Ossessione senza fine: Il ritorno, recensione del thriller con Eric Roberts
Articolo a cura di

Diversi mesi dopo gli eventi del primo film, il dottor Albert Beck si sta nascondendo in Messico per sfuggire alle grinfie dell'FBI, che lo sta ricercando per i crimini precedentemente commessi. Dopo aver salvato la diciottenne Amy dall'annegamento, sviluppa una fagocitante ossessione per la ragazza al punto di entrare sempre più prepotentemente nella sua vita. Beck decide così di sedurre la madre della giovane, vedova, per poterle stare vicino il più possibile e di costringerla tramite mezzi poco ortodossi a fare delle analisi, insinuando in questo modo dei dubbi sul fidanzato di Amy, tra i primi a ritenere che il medico stesse celando dietro le apparenze le sue reali intenzioni.
Quando anche lo stesso "oggetto del desiderio" inizia ad avere dei sospetti la situazione diventa sempre più ingarbugliata e Beck comincia a manifestare comportamenti sempre più instabili e pericolosi.

Chi non muore si rivede

Secondo capitolo, su quattro a oggi realizzati, di una saga di film televisivi incentrati sulla figura di un dottore psicopatico attratto da ragazze che potrebbero anagraficamente essere sue nipoti, Ossessione senza fine: Il ritorno ripercorre senza troppa inventiva il leit-motiv dell'originale.
Una trama già di per sé discutibile nei suoi assunti base, resa ulteriormente controversa da una sequenza romantica dal taglio pseudo-onirico che vede protagonista l'agée fratello d'arte Eric Roberts - sessantenne ai tempi delle riprese - e la collega Claire Blackwelder, di quasi quarant'anni più giovane.

Ma pur senza entrare nelle questioni di buono o cattivo gusto, l'operazione delude nella complessiva messa in scena, figlia di quell'approccio televisivo tipico delle produzioni a tema d'Oltreoceano.
Questo vuol dire scene girate per la quasi totalità in interni e uno stile piatto e pulito che rende anche i passaggi più potenzialmente tensivi totalmente inermi dal punto di vista della suspense di genere.

La solita solfa

I novanta minuti di visione scorrono così senza guizzi fino all'epilogo, che apre al prosieguo del franchise, e la presenza delle figure secondarie è mal sfruttata ai fini narrativi, con forzature più che evitabili nel rapporto tra i suddetti e il trio di personaggi principali.
Qua e là si tenta di imprimere un po' di verve nella monotematica narrazione, dalle immaginazioni del protagonista a un paio di timidi colpi di scena nella mezz'ora finale, ma il risultato finisce per essere una pallida copia di buona parte dei classici a tema.
Un erotismo scomodo e appena accennato e un paio di momenti ironici, sorretti dal carisma sornione di Roberts, accompagnano il canovaccio base che si concentra sull'involontario ménage à trois, mai capace di suscitare il corretto turbamento e affidato troppo semplicemente alla lucida follia del villain, che una fa e cento ne pensa, salvo poi farsi fregare come un pollo.
Ossessione senza fine: Il ritorno rimane un titolo debole e stiracchiato che, visto il "successo" determinante per la realizzazione dei due futuri seguiti, può entusiasmare esclusivamente platee televisive senza alcuna pretesa.

Ossessione senza fine: Il ritorno Lo psicopatico dottore interpretato da Eric Roberts è tornato e ancora una volta una ragazza poco più che adolescente diventa oggetto delle sue morbose attenzioni. Ossessione senza fine: Il ritorno è un sequel concettualmente identico al capostipite e nei novanta minuti di visione non accade nulla di significativo, né dal punto di vista tensivo né per ciò che riguarda potenziali colpi di scena, con un epilogo aperto al terzo episodio, già realizzato. La confezione per il piccolo schermo, nell'accezione relativa ai prodotti riservati a quel "grande pubblico" poco avvezzo alla qualità stilistica, si fa palese sin dall'inizio e una manciata di sortite, parzialmente fuori dai canonici schemi a tema, si perdono rapidamente nella sciatteria generale. Il film andrà in onda sabato 20 giugno alle 21.05 su RAI2 in prima visione TV.

4.5

Che voto dai a: Ossessione senza fine: Il ritorno

Media Voto Utenti
Voti: 2
3.5
nd