Oscure presenze, la recensione dell'horror con Sarah Snook

Prodotto da Jason Blum, il film di Kevin Greutert è un horror che si affida a canonici jump-scare e a sussulti mystery di derivazione voodoo.

Oscure presenze, la recensione dell'horror con Sarah Snook
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La vita della giovane Jesse va in frantumi proprio sul più bello: mentre sta per trasferirsi nella casa del fidanzato, futuro padre del figlio che porta in grembo, la vettura su cui viaggiano è vittima di un grave incidente.
Il ragazzo muore sul colpo e Jesse rimane gravemente ferita alla spina dorsale, perdendo inoltre il bambino. Senza nessuno che possa prendersi cura di lei, costretta a un'immobilità temporanea su una sedia a rotelle, la protagonista non può far altro che rivolgersi al padre, con il quale da anni non vi sono rapporti. Dopo la tragica scomparsa della madre l'uomo infatti ha tagliato ogni contatto, affidando Jesse a una zia.
Quello che doveva essere un periodo di tranquillità per riprendersi dallo shock subito si trasforma per la convalescente in un vero e proprio incubo. Nella casa di campagna paterna, situata nei pressi di un lago, la giovane rinviene infatti delle vecchie videocassette, che le prospettano un fato tutt'altro che roseo.

Il classico compitino

Prodotto dall'attivissimo Jason Blum nel 2014, Oscure presenze è il classico horror del nuovo millennio, pronto ad affidarsi a una comprovata alternanza tra jump-scare e sussulti mystery per attrarre con semplicità il relativo target di riferimento.
E nell'ora e mezza di visione la formula viene rispettata alla lettera, con una manciata di colpi di scena e una discreta serie di spaventi a traghettare in porto l'operazione senza eccessive difficoltà.
La sceneggiatura è alquanto esile nella gestione dei personaggi principali, qui in numero limitato, e addentrandosi nell'argomento dei riti voodoo può riportare alla mente un godibile titolo del decennio precedente quale The Skeleton Key (2005), con lo stesso epilogo non troppo dissimile a chiudere una storia che cominciava a risentire di una certa monotonia.

Rapido e indolore

Tolta la propria natura fortemente derivativa, Oscure presenze è altrimenti un film senza infamia e senza lode, nel quale la mano di Kevin Greutert - regista in precedenza di due capitoli del franchise di Saw - si fa sentire nei momenti di puro terrore: la scena della vasca ne è l'esempio migliore, con lo spavento tanto prevedibile quanto apprezzabie ai livelli di resa estetica.
La trovata delle videocassette provenienti dal passato, per quanto parzialmente forzata, ha lo scopo di districare l'enigma nel quale la protagonista si ritrova coinvolta e suggerisce un paio di false piste che impediscono di comprendere l'effettiva verità fino al momento debito.
Il resto del racconto, a cominciare dalla poco plausibile presenza del compagno di scuola di Jesse, non può dirsi altrettanto convincente ma nel filone si è visto, oltre che di meglio, anche di molto peggio negli ultimi anni.

Il maggiore punto di forza dell'operazione rimane in ogni caso la performance di Sarah Snook.
L'attrice australiana, già fenomenale trasformista nel cult sci-fi Predestination (2014), offre la giusta e tormentata fragilità, fisica e psichica, alla sfortunata protagonista e riesce a coprire molti dubbi caratteriali non completamente esplicitati in fase di scrittura.

Oscure presenze Godibile ma per nulla imprescindibile, Oscure presenze ricorda per certe svolte e atmosfere il precedente e più riuscito The Skeleton Key (2005), con i riti voodoo e un mistero sepolto nel passato a caratterizzare l'ora e mezza di visione. Marchio Blumhouse, il film diretto da Kevin Greutert si affida a soluzioni consolidate sia a livello narrativo che per ciò che concerne la messa in scena, con gli archetipi del moderno jump-scare a sottolineare l'anima horror e a regalare qualche discreto spavento. Rimangono però evidenti le forzature in fase di sceneggiatura e la stessa gestione dei personaggi funziona a corrente alternata, con la sola Sarah Snook a rivelarsi effettivamente convincente nelle vesti di malcapitata protagonista su sedia a rotelle. Il film andrà in onda sabato 21 novembre alle 21.15 su MEDIASET ITALIA 2.

6

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