Recensione Nymphomaniac - Director’s Cut Vol. I - II

Ancora più esplicita ed estrema rispetto alla versione cinematografica, arriva in Blu-Ray e DVD la versione Director’s Cut dell'opera più chiacchierata di Lars von Trier, con ben 84 minuti di scene inedite

Recensione Nymphomaniac - Director’s Cut Vol. I - II
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Un regista geniale o un imbonitore? Un accanito misantropo o un astuto manipolatore delle masse? Un cineasta radicale o un provocatore che dietro immagini estreme cela un ghigno sardonico? Il dibattito sulla reale natura del cinema di Lars von Trier, da sempre apertissimo, si è fatto ancora più acceso con l'uscita, un anno fa, dello ‘scandaloso' dittico erotico Nymphomaniac, anticipato da un tam-tam mediatico senza precedenti per il regista danese: un Volume I presentato con reazioni diametralmente opposte al Festival di Berlino 2014, poi la distribuzione nelle sale di tutto il mondo, a poche settimane di distanza, di entrambi i volumi ma in una versione ridotta ad un totale di 241 minuti (in modo da aggirare il rischio della censura), ed infine la presentazione, alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia, della versione uncut del Volume II, con addirittura un'ora aggiuntiva rispetto a quanto già visto dagli spettatori. Ora, l'opera più discussa del regista de Le onde del destino, Dancer in the Dark e Melancholia è finalmente fruibile nella sua interezza, così com'è stata progettata e girata da von Trier, grazie all'edizione DVD e Blu-Ray in due dischi distribuita da CG Entertainment per Good Films: Nymphomaniac - Director's Cut Vol. I - II.

HEY JOE

325 minuti complessivi di durata, contro i 241 minuti delle due pellicole proiettate nei cinema, per rievocare il calvario di Joe, la ninfomane che una sera Mister Seligman (Stellan Skarsgard) ritrova pesta e sanguinante al bordo di una strada, offrendole rifugio nella propria abitazione e prestando orecchio ai suoi racconti. Un calvario scandito in otto capitoli distinti, durante i quali le parole di Joe, che ha il volto di una superba Charlotte Gainsbourg (attrice musa di von Trier dai tempi di Antichrist), sembrano amalgamare realtà e menzogna, flashback e rielaborazioni mentali, in un percorso tortuoso e talvolta ingannevole in cui Joe, deflorata dal rude meccanico Jerôme Morris (Shia LaBeouf) per poi intraprendere una progressiva esplorazione della propria sessualità, ha prima il volto della ventiduenne Stacy Martin, e in seguito quello più scavato e sofferto della stessa Gainsbourg, prigioniera di una ricerca del piacere tanto ossessiva quanto logorante. Protagonista assoluta del Volume II (e della maggior parte delle scene inedite), la Joe più matura di Charlotte Gainsbourg è una donna che rivendica la propria ninfomania con la medesima fermezza con la quale si scaglia contro le imposizioni e i tabù di una società puritana (emblematico, a tal proposito, il suo confronto con le altre sesso-dipendenti durante la terapia di gruppo). Allo stesso modo le conversazioni fra lei e Seligman, che fungono da intermezzo fra un capitolo e l'altro, costituiscono anche un veicolo per mettere alla prova e, all'occasione, per incrinare le convinzioni dello spettatore, portando alla luce i pregiudizi e le contraddizioni irrisolte della moderna cultura borghese.

PIACERE E DOLORE

Piacere e dolore: sono i due poli opposti della parabola esperienziale di Joe. L'euforica ebbrezza nell'esplorazione dei sensi nel Volume I, contrassegnato da molteplici virtuosismi registici (split-screen, numeri sovraimpressi, digressioni accompagnate da spezzoni e filmati), culminava nel fortuito ricongiungimento con Jerôme (in un'atmosfera da fiaba romantica) e in un tripudio di erotismo sfrenato e liberatorio. Ma all'improvviso, nell'ultima sequenza del Volume I, ecco che qualcosa si spezza: «Non riesco a sentire nulla», mormora la ragazza, al culmine del loro amplesso. È il preludio a quanto ci aspetta nel Volume II, laddove la frenesia erotica della Joe adolescente cede il posto al senso di vuoto, di sgomento e di disperata, incurabile frustrazione della Joe adulta. Si tratta forse dell'ennesimo ‘raggiro' di Lars von Trier: aver realizzato una celebrazione dell'erotismo che si propone al contempo come l'epitaffio dell'Eros, la sua pietra tombale... perché l'Eros, per von Trier, in fondo non è che un veicolo per parlarci di molto, moltissimo altro. Una constatazione tanto più evidente con la Director's Cut di Nymphomaniac, che rispetto alla versione cinematografica accentua ulteriormente l'aspetto più materiale e ‘concreto' dei convegni erotici della protagonista, quasi a voler demolire la materia narrativa di ogni possibile edulcoramento e di ogni patina di estetizzazione: organi sessuali mostrati in primissimo piano, la maggiore ricchezza di dettagli nelle scene di sesso (il ménage-à-trois con i due afroamericani) e nelle lunghe sequenze sadomasochistiche fra Joe e K (Jamie Bell) nel capitolo La Chiesa d'Oriente e d'Occidente. Ma soprattutto, all'interno del capitolo Lo specchio, un episodio del tutto assente dalla versione ridotta: l'aborto che la donna, orripilata al pensiero di un'altra gravidanza, pratica su se stessa con una stampella appendiabiti, con von Trier che si sofferma impietosamente sui particolari più crudi e scioccanti dell'operazione.

Nymphomaniac Ancora più esplicito ed estremo rispetto alla versione cinematografica, il Director’s Cut contenuto nell’edizione DVD e Blu-Ray di Nymphomaniac offre allo spettatore 84 minuti di scene inedite, costituite perlopiù da dettagli, frammenti e brevi sequenze spalmati nell’arco di entrambi i film, ma con significative integrazioni specialmente all’interno del Volume II, tali da rendere la visione dell’opera di Lars von Trier ancora più approfondita, complessa e, a tratti, disturbante. Oltre alle cinque ore e mezza di durata del dittico, il cofanetto di CG Entertainment include anche 40 minuti di interviste ai quattro interpreti principali dei due film: Stacy Martin, Shia LaBeouf, Charlotte Gainsbourg e Stellan Skarsgård.

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