Notturno, la recensione dell'horror Blumhouse su Prime Video

Al suo esordio, la regista Zu Quirke firma un horror psicologico sul legame tra due sorelle gemelle, entrambe ossessionate dalla musica classica.

Notturno, la recensione dell'horror Blumhouse su Prime Video
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Fin dall'infanzia le sorelle gemelle Juliet e Vivian hanno sviluppato una passione per la musica classica e in particolare per il pianoforte. Ora diciottenni, le due frequentano un prestigioso istituto dal quale sono usciti grandi talenti e che di recente è stato teatro del macabro suicidio di Moira, una studentessa che si è gettata dal terrazzo della sua camera.
Vivian è la candidata principale e sostituire la compagna scomparsa nell'atteso spettacolo di fine anno e Juliet, che ha sempre sofferto di un complesso di inferiorità nei confronti della consanguinea, è gelosa delle attenzioni a lei rivolte.
La situazione precipita quando Juliet rinviene casualmente il diario di Moira e la sua ossessione per ambire al massimo diventa sempre più forte.

Il suono dell'orrore

Il progetto Welcome to Blumhouse non ha finora impressionato, almeno nella sua prima sfornata di titoli - i prossimi quattro sono previsti per l'anno a venire - giunti in esclusiva nel catalogo di Amazon Prime Video. Dagli sviluppi alla Black Mirror di Ritrova te stesso ai più intimi e privati de La bugia fino al legame madre-figlia di L'occhio del male, di horror "duro e puro" se ne è visto veramente poco.
Nocturne - Notturno è il più assimilabile al filone del relativo poker e cerca di ricreare le tipiche atmosfere sovrannaturali in un contesto ambiguo e dalle marcate connotazioni psicologiche, dove il confine tra realtà e immaginazione percorre strade ben conosciute al pubblico di appassionati. Dopo il suggestivo prologo, nel quale assistiamo al suicidio che scatenerà i successivi eventi, il film procede su una linea retta ma discretamente gestita sia in fase di sceneggiatura che di relativa messa in scena.

Alla ricerca della perfezione

La regista inglese Zu Quirke, autrice di apprezzati corti e al suo esordio in un lungometraggio, riesce a mantenere alta la tensione fino allo scorrere dei titoli di coda e, pur ricorrendo a soluzioni narrative abusate, l'insieme può dirsi apprezzabile.
Il tema della musica classica era di recente stato al centro di un altro titolo, il folgorante originale Netflix The Perfection (2018), e anche in quest'occasione il tema della rivalità è lo schema alla base del racconto.
Un confronto tra due gemelle, unite fin dal grembo materno, che assume connotati via via più inquietanti e pericolosi, tra segreti inconfessabili e crudeli tradimenti, dove la musica è un vero e proprio campo di battaglia nel quale non guardare in faccia a niente e nessuno.
Tutti nascondono delle ambiguità e la protagonista Juliet passa da "vittima" a carnefice in una legge del contrappasso irta di insidie e pericoli, dove il raggiungimento dello scopo è più che un semplice desiderio.

Una manciata di sequenze operano sul fantastico, su quelle dinamiche di genere che accompagnano in sottofondo l'intera vicenda, e le suggestive inquadrature e relativi giochi di luce impreziosiscono un impatto estetico altrimenti gradevole ma non rivoluzionario.

I continui riferimenti a Il trillo del diavolo, sonata per violino e basso di Giuseppe Tartini, non sono casuali: l'opera più famosa scritta dal compositore italiano sarebbe, secondo una dichiarazione dello stesso, da attribuire a un patto stretto col diavolo in persona durante un sogno.
Un aneddoto inquietante, del quale Notturno ne risulta una sorta di rimasticato aggiornamento in versione moderna.

Nocturne Due sorelle gemelle, unite dalla grande passione per la musica classica, vedono le loro strade dividersi sempre più quando si trovano entrambe in lizza per sostituire una loro compagna, recentemente suicidatasi, nell'atteso spettacolo di fine anno. Notturno è il titolo maggiormente horror della prima sfornata di Welcome to Blumhouse, il progetto che ha unito con risultati altalenanti il produttore Jason Blum e Amazon Prime Video. Un minimo di atmosfere a tema e una spruzzata di sovrannaturale, in simbiosi con il tracollo psicologico della protagonista, caratterizzano novanta minuti di visione poco originali dal punto di vista narrativo ma discretamente messi in scena, dove la tensione vive in un crescendo ossessivo fino al prevedibile, ma d'effetto, unico epilogo possibile.

6

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