L'ultima notte di Amore recensione: Favino in un poliziesco feroce e oscuro

L'ultima notte di Amore non è un poliziesco come gli altri, piuttosto un noir dalle tinte urbane al cui centro troviamo tutta la ferocia umana.

L'ultima notte di Amore recensione: Favino in un poliziesco feroce e oscuro
Articolo a cura di

Milano, come molte altre grandi metropoli, sviluppa la sua bellezza sotto la luce del sole, celando all'ombra degli imponenti edifici moderni anche alcune mostruosità umane tipiche dei vasti territori urbani. A questo gioco di luci e ombre non è facile sfuggire, visto che ha letteralmente permeato il tessuto locale e urbano, mascherato e abbellito dalla ricerca tecnologica e architettonica, in netto contrasto con le incoerenze umane al suo interno. L'ultima notte di Amore, il film di Andrea Di Stefano, presentato nella sezione Berlinale Special Gala del festival tedesco, poi approdato nei cinema ed attualmente disponibile su Amazon Prime Video, parte da questa visione per sviluppare un poliziesco dalle sfumature umane e noir.

La corruzione di una grande città italiana, conosciuta in tutto il mondo, diventa il punto di partenza di una storia che non risparmia nessuno (un approccio molto simile lo abbiamo visto anche nella nostra recensione di Paradise Highway), portando alla luce la sporcizia criminale di un racconto nero in cui il bene e il male non riescono mai davvero a distinguersi, muovendosi in una dimensione sfumata che si nutre di tensione, riuscendo a modellare una serie di riflessioni e sviluppi che mantengono il pubblico col fiato sospeso dall'inizio alla fine.

Una Milano oscura

La sequenza di apertura de L'ultima notte di Amore mette subito in chiaro chi sia la vera e unica protagonista principale della storia.

La città di Milano, infatti, esordisce in tutta la sua intricata e tenebrosa grandezza, presentando un conglomerato di dettagli aerei che sembrano imprigionare e scuotere nel profondo, piuttosto che ammaliare e affascinare in senso turistico. Qui conosciamo Franco Amore (interpretato da Pierfrancesco Favino), un poliziotto che sta per chiudere la propria lunga carriera, prossimo al pensionamento. Il suo percorso fino a quel momento lo ha definito come un esempio onorevole di uomo d'azione, improntando un approccio alla professione privo di colpi di testa ed episodi gravi. Al suo fianco c'è la compagna Viviana (Linda Caridi), una donna mossa dall'amore incondizionato e disposto a tutto che, nel corso degli eventi, darà più volte prova del proprio coraggio nonostante ciò che le accade intorno, mantenendo una certa fedeltà incrollabile verso l'uomo che ama. Il suo essere sia temibile che ingenua gioca un ruolo centrale in un racconto poliziesco fatto di mille e più maschere, compensando la costruzione narrativa studiata con una freschezza che non stona mai.

Sia Franco che Viviana sono soliti frequentare il cugino di lei, Cosimo (Antonio Gerardi), un uomo dalla morale dubbia, specialmente negli affari, che fin dall'inizio non esiterà a coinvolgere lui nei suoi giri, come spalla e supporto, pur lasciandogli mantenere un certo codice tutto personale. Proprio durante uno di questi "lavori" il poliziotto quasi pensionato si troverà a dover affrontare una svolta inattesa e, lasciandosi coinvolgere dal cugino e dalla tentazione di un guadagno facile, si troverà coinvolto in una notte che cambierà per sempre e indelebilmente la sua vita.

Pace e imperfezione

L'ultima notte di Amore gioca continuamente con la doppia vita di Franco e con ciò che vorrebbe o dovrebbe essere, a discapito della sua fama di "poliziotto buono e pacifico". Così, il film scaraventa il suo pubblico in una storia dai tratti nerissimi, in cui l'oscurità non è solo una costante della fotografia (curata da Guido Michelotti), ma anche dello sguardo dei protagonisti coinvolti. La tentazione di un affare apparentemente semplice da portare a termine, il rischio di perdere tutto a causa di un errore minimo o di una debolezza, la ricerca introspettiva di risposte su ciò che potrebbe accadere ed è già accaduto, sono temi ricorrenti nel film di Andrea Di Stefano, che accelera costantemente dall'inizio alla fine, offrendo un intreccio narrativo interessante e coinvolgente, che diventa facilmente anche una riflessione sulla natura umana (ne abbiamo parlato anche nella nostra recensione de I nostri segreti).

In tutto ciò, oltre all'ambientazione metropolitana, troviamo anche le interpretazioni di un cast che si fanno fin da subito riflesso delle proprie idee e convinzioni. Nel marciume di una città apparentemente splendente, vediamo un Pierfrancesco Favino impenetrabile, ispirato da uno sguardo in cerca di risposte ed estremamente introspettivo, offrendo un ritratto umano del protagonista che non parla molto ma risulta sempre molto espressivo nel suo agire. Al suo fianco, una Linda Caridi perfettamente in parte, mostrando sfaccettature convincenti e bilanciando le tormentate emozioni del suo compagno, regalando un'interpretazione che lascia il segno.

Un intreccio che funziona

È proprio la narrazione de L'ultima notte di Amore a risultare coinvolgente e ad affascinare dall'inizio alla fine. Le intricate dinamiche che trascinano il buon Franco nell'oscurità sono coerenti con il contesto in cui tutto si svolge, dando vita a un racconto fatto di silenzi e di scelte spietate e senza scrupoli. Partendo da un tale approccio, si sviluppa un lungometraggio che alterna le riprese di una Milano sia minacciosa che sfuggente, pronta ad assorbire anche gli aspetti più negativi, feroci e spietati della natura umana stessa.

In questo Andrea Di Stefano svolge un ottimo lavoro, regalando al pubblico un poliziesco che vuole rifuggire ai canoni tradizionali, una storia profondamente noir e umana che non risparmia nessuno, mettendo a nudo non solo i propri protagonisti principali, ma anche la stessa violenza animalesca e urbana di una città che pare non dormire mai, con le sue luci, scorci mozzafiato e una noncuranza etica da non sottovalutare affatto. Il risultato è una pellicola che cattura sfruttando a suo piacere anche gli elementi più classici del genere a cui si ispira, costruendo momenti di tensione avvincenti lungo una sola notte, dimostrando come 24 ore possano cambiare per sempre la vita di qualcuno, a seconda delle proprie scelte e delle conseguenze che ne derivano.



L'ultima notte di Amore L'ultima notte di Amore è un film sicuramente avvincente e viscerale. Partendo da un contesto oscuro offre ai suoi spettatori un racconto dai tratti intricati che gioca continuamente con le sensazioni del protagonista e di tutto ciò che lo circonda, lanciandolo nel buio di un baratro da cui non sembra esserci alcun ritorno. Andrea Di Stefano e i suoi collaboratori impacchettano un film che sa come rapire anche dal punto di vista tecnico, realizzando un impianto figurativo ammaliante e spietato. Al tempo stesso, però, alcuni cliché, anche culturali, appiattiscono le svolte principali, anticipando e sfumando alcune riflessioni importanti che avrebbero potuto essere trattate in maniera molto più approfondita e curata.

7

Che voto dai a: L'ultima notte di Amore

Media Voto Utenti
Voti: 7
7.4
nd