Non si scherza col fuoco, la recensione della nuova commedia con John Cena

John Cena cade nella trappola dei "babysitting movie" come i colleghi ex-wrestler in una commediola da Disney Channel dei primi anni '10.

Non si scherza col fuoco, la recensione della nuova commedia con John Cena
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Jake Carson è un pompiere paracadutista che opera in una remota zona boschiva della California. Guida con scrupolo e metodo un piccolo gruppo di men of action altamente addestrati formato da Rodrigo Torres, Mark Rogers e Axe. È terribilmente fiero e orgoglioso del suo lavoro e aspetta fiducioso una promozione a comandante di divisione. Non ha molti fronzoli per la testa e passa la maggior parte del tempo nell'isolata caserma che supervisiona, tra qualche allenamento e una cura maniacale dell'ambiente e del suo team. Le cose cambiano velocemente durante l'ultima missione di soccorso, dove Jake e la sua squadra trovano e salvano tre ragazzi in una baita di montagna in fiamme. Non riuscendo a contattare i genitori dei tre - una ragazza adolescente, Brynn, e i suoi due fratellini più piccoli, Will e Zoey -, i pompieri sono costretti a badare al trio, che porterà scompiglio nel ferreo regime quotidiano di Jake e della squadra, così come nuove emozioni e un progetto di vita meno inquadrato.

Muscoli e babysitting

Il wrestler professionista che diventa attore ha un passaggio obbligato: la commedia per ragazzi. L'hanno fatto tutti: Dwayne "The Rock" Johnson con Cambio di Gioco, Corsa a Witch Mountain e L'acchiappadenti, Dave Bautista recentemente con My Spy, negli anni '90 Hulk Hogan con Missili Per casa o Lo stile del dragone. Più in generale, se star del cinema action vuoi diventare, devi anche guadagnarti la fiducia delle generazioni più giovani, e oltre ai wrestler abbiamo anche l'esempio di Arnold Schwarzenegger con Un poliziotto alle elementari o di Vin Diesel con Missione Tata. È così che funziona ed è altrettanto vero che queste tipologie di commedie tra spionaggio, action o babysitting non arrivano immediatamente all'inizio della carriera delle star sopra citate. Le produzioni prima ne testano i ritmi e l'espressività in film di genere più marcati e adulti e poi propongono l'immancabile progetto per bambini, con un target estremamente mirato e consapevole, impossibile da rifiutare perché rivolto all'ampliamento di un bacino di pubblico ragionato, così da estendere il parterre di consensi.

Non si scherza col fuoco rientra proprio in questa categoria cinematografica, per altro diretto da un regista che ha contribuito alla sua ribalta, Andy Fickman, già dietro ai film menzionati con The Rock. È un vero e proprio pilastro della babysitting comedy, pioniere di questo filone fatto dai grandi per i più piccoli, che sfrutta i muscoli delle star più statuarie e amate del panorama hollywoodiano in modo efficacemente immaturo. Protagonista del film è John Cena, in un momento di quiete tra Bumblebee e Fast & Furious 9, interessato ad ampliare la sua conoscenza di genere oltre le commedie per adulti come Daddy's Home o Blockers.

Riesce a essere burbero e imponente al punto giusto per essere poi bonariamente preso in giro e soprattutto prendersi in giro, essere l'elemento al contempo più serio ma ugualmente ironico del film, trovando un suo equilibrio espositivo come già fatto in passato dai suo colleghi ex-wrestler. Aiuta sufficientemente il cast di contorno formato da Keegan-Michael Key, John Leguizamo e Tyler Mane, quest'ultimo omone di due metri, muto e chiamato Axe come lo strumento da lui più amato e utilizzato, l'ascia. È un ensamble efficace che fa quello che gli viene richiesto dalla regia: tornare un attimo bambini ed esagerare nei toni.

Funziona? Non proprio. Anzi, inquadrato nella sua totalità davvero poco. Oltre al cast, infatti, non c'è niente che valga la pena vedere: non le gag già di per loro infantili e ritrite, non un'ironia marcatamente al limite ed esasperante. Non si scherza col fuoco non ha nemmeno il fascino del guilty pleasure per genitori o accompagnatori dei più piccoli, che comunque, al giorno d'oggi, non sono propriamente interessati alla visione di un progetto di questo tipo. Gli anni '90 sono finiti da un pezzo e già una recrudescenza di queste babysitting comedy nei primi anni '10 è miseramente fallita senza appello.

Qui si parla di incendi e tate improbabili, ma il film è un fuoco che non divampa e brucia lento, mentre l'intrattenimento e la compagnia su schermo non sono delle migliori, né per i grandi né per i bambini. Non reinventa nulla, le intuizioni sono a zero e l'unico motivo per concedergli una visione è ridere di John Cena e Keegan-Michael Key in dei ruoli sui generis e infantili. Una metrica cinematografica ormai antiquata che non funziona più neanche per un pubblico più immaturo, abituato a cinecomic o film d'animazione più interessanti anche per la tenera età. Il mondo è cambiato e la babysitting comedy è un palazzo in fiamme che non può certo essere salvato da poche secchiate d'acqua creativa. E se è vero che in nomen omen, Non si scherza col fuoco dà la misura stessa del fallimentare tentativo di Finckman e Paramount Pictures di spegnere un devastante incendio purificatore, pronto a mangiare ogni residuo cinematografico di un genere vicino all'estinzione.

Playing With Fire Non si scherza col fuoco è forse l'ultimo tentativo di Andy Fickman di rielaborare senza intuito la babysitting comedy degli anni '90 e dei primi anni '10. Non riesce in nulla, purtroppo, e gli unici elementi validi di un film altrimenti ragionato, scritto e diretto fuori tempo massimo anche per i bambini è l'infantile ironia con cui John Cena e Keegan-Michael Key riescono a prendersi in giro, loro che sono star amatissime del cinema d'azione, comiche in modo adulto e d'espressività altamente fisica. Il film è un palazzo in fiamme devastato da un incendio che brucia lento e non divampa velocemente, comunque violento e purificatore e pronto a ridurre in cenere gli ultimi brandelli di un genere cinematografico vicino all'estinzione.

4.5

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