Noise Recensione: un thriller anonimo su Netflix

Il film diretto da Steffen Geypens costruisce una buona atmosfera iniziale, ma dimentica di impostare una trama degna di questo nome.

Noise Recensione: un thriller anonimo su Netflix
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Sono ormai innumerevoli gli abbonati Netflix che cominciano a dubitare dell'effettiva plausibilità delle classifiche di visualizzazione in streaming perché, se da un lato abbiamo opere meritevoli che dominano per un dato periodo di tempo la loro sezione (come nel caso di Era Ora film più visto al mondo non in lingua inglese, che abbiamo elogiato anche nella nostra recensione di Era Ora), dall'altro troviamo fin troppo spesso alle prime posizioni pellicole dallo scarso valore artistico e incapaci di intrattenere per più di dieci minuti.

È purtroppo a quest'ultima categoria che appartiene Noise, una coproduzione belga-olandese arrivata in sordina tra i film di Marzo 2022 su Netflix e subito schizzata verso l'apice dei contenuti più visti sulla piattaforma on-demand: il thriller di Steffen Geypens punta alle atmosfere psicologiche di un'indagine che rischia di far impazzire il protagonista, ma non propone alcun evento di trama consistente all'interno dei suoi novanta minuti.

Un padre da scagionare

Essere un influencer, contrariamente a quanto sostenuto dal pensiero comune, non è affatto il lavoro più semplice del mondo perché sei costretto a vivere ogni istante della giornata insieme ai tuoi follower, perdendo così quel senso di intimità e riservatezza che è indispensabile per un'esistenza rilassata: è proprio per ritrovare la calma che l'idolo di internet Matthias (Ward Kerremans) si trasferisce nella casa dove è cresciuto da piccolo, una splendida villa immersa nel verde in cui godersi i primi mesi di vita del suo primogenito insieme alla moglie Liv (Sallie Harmsen).

Approfittando della ritrovata vicinanza l'uomo rinsalda i suoi contatti con il padre, ormai anziano e affetto da demenza senile, accudito in una casa di riposo poco lontana dal piccolo paesino che ha accolto i due genitori novelli, riscoprendo tra documenti e testimonianze il sordido passato che collega una fabbrica dismessa allo straziante suicidio della madre di Matthias.

Tanto rumore per nulla

Il protagonista si reinventa in una sorta di investigatore mentre scandaglia gli eventi che hanno portato alla chiusura della fabbrica ed alle accuse verso il padre, ricercando un'assurda verità tra gli insabbiamenti ed i silenzi di un borgo apparentemente tranquillo:

la trama della pellicola si consuma tutta qui, in un'incessante quanto poco ragionata indagine sul nulla che conduce l'influencer sull'orlo della pazzia, mettendolo sul drammatico percorso che ha già condotto alla morte la madre tanti anni prima. La pellicola del regista belga costruisce nei suoi primi minuti un setting classico ma ancora efficace, presentando una famiglia felice con tanto di neonato da accudire, per poi prepararsi a creare un pericolo interno da sventare a tutti i costi per arrivare all'immancabile lieto fine. Le emicranie di Matthias, le quali esplodono in relazione ad una sensibilità ai rumori sempre più grave, anticipano una discesa nella follia che purtroppo non si manifesta sullo schermo con la dovuta intensità, lasciando il protagonista sospeso in uno stato di semplice sgradevolezza che lo rende fastidioso più che inquietante.

La flebile narrazione del film Netflix si impigrisce nei continui rimandi alla genitorialità e non riesce a gestire la propria anima thriller, lasciando in secondo piano il nucleo fondamentale della storia per perdersi nel racconto personale di personaggi senza alcuno spunto di interesse.

Pazzia e sbadigli

Tra gli acquisti complicati ad un paesino che sembra rigettare i due giovani avventori e la difficoltà nel crescere un bambino che piange ogni notte costringendoli all'insonnia, il racconto di Noise si rivela un concentrato di inconcludenza che finisce con l'annoiare dopo una manciata di minuti, quando appare sempre più palese come le storie dei suoi protagonisti nemmeno si ricollegheranno a quell'assurda indagine che la trama spesso dimentica. A smorzare la lentezza complessiva ci pensano svolte così improvvise ed isolate da perdere qualsiasi accenno di realismo, come i rantoli di una narrazione morente che ancora tenta di dirci qualcosa, portate sullo schermo da una recitazione piatta e poco coinvolgente, per nulla aiutata dalla banalità di dialoghi che hanno poco o nulla di significativo da dire.

Ad infiocchettare un prodotto dagli scarsi contenuti ci pensa una regia pensosa, la quale utilizza carrelli e dissolvenze per muoversi tra inquadrature dalla durata media molto elevata - dilatando così in maniera palpabile i tempi della storia - mentre un'incomprensibile fotografia votata al giallo appiattisce ogni scenario rendendolo simile a tutti gli altri, come se l'intero film fosse cristallizzato nello stesso tramonto di un singolo luogo.

Noise - Film Netflix Indagini per restituire ad un padre la sua buona nomea ed una vita genitoriale sempre più complicata a causa dell'insonnia: doveva essere questo il nucleo fondamentale della trama di Noise, un film che purtroppo si perde nell'inconcludenza di scene prive di qualsivoglia risvolto narrativo fino ad arenarsi nel nulla più totale. Dialoghi piatti, svolte senza alcun accenno di plausibilità ed una regia votata alla dilatazione dei tempi segnano il fallimento di un'opera che evidentemente non aveva nulla da raccontare.

4

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