Recensione Nightmare 6 - La fine

Il sesto capitolo della saga di Freddy Krueger

Recensione Nightmare 6 - La fine
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Il sesto capitolo della saga horror con protagonista Freddy Krueger arriva nelle sale nel 1991 a soli due anni di distanza dal precedente capitolo, ottenendo però nonostante i discreti incassi un'ampia bocciatura sia da parte della critica che dagli appassionati del franchise. Nightmare 6 - La fine (in onda sabato 24 maggio alle 23.30 su MTV) vede per la prima volta dietro la maccina da presa una mano femminile, quella dell'allora esordiente regista / produttrice Rachel Talalay (Ghost in the machine, Tank Girl, e diversi episodi di varie serie televisive), autrice anche della convulsa storia alla base della sceneggiatura. In un cast che, tolta la scontata presenza di Robert Englund per l'ennesima volta nei panni di Freddy, si ritrova per lo più popolato da volti televisivi ben presto finiti nel dimenticatoio, ciò che più conta sono gli eccellenti camei: da Johnny Depp (co-protagonista nel primo storico capitolo) ad Alice Cooper fino a passare per la coppia, ai tempi anche nella vita, formata da Tom Arnold e Roseanne Barr, tutti presenti per brevissimi istanti sullo schermo.

Freddy's Dead: The Final Nightmare

[/img]Tra i sopravvissuti ai mortali sogni infestati da Krueger vi è John, un giovane che soffre di amnesia. Il ragazzo, trovato a vagare per le strade in stato di confusione, viene portato al dormitorio dove lavora la psicologa Maggie, che cerca di aiutarlo a scoprire le cause delle sue turbe psichiche e dei suoi terribili sogni. La donna accompagna John a Springwood, cittadina presente negli incubi di entrambi, su un furgone nel quale si sono nascosti altri tre ragazzi in cura nel riformatorio. Arrivati a destinazione, i cinque si troveranno a fronteggiare le loro paure e la minaccia di Freddy Krueger, sempre più crudele che mai.Pur provando a scavare nelle origini del personaggio, con alcuni risvolti sino allora mai del tutto chiariti, Nightmare 6 - La fine si rivela il peggior film della saga sia dal punto di vista qualitativo che da quello narrativo. Viene tirata addirittura in mezzo l'esistenza di un figlio dello psicopatico assassino, sviluppata attraverso diversi flashback che però non convincono del tutto, aprendo la strada ad un epilogo quasi imbarazzante che vede un confronto tutto "familiare". Tanta carne al fuoco sviluppata in maniera approssimativa tramite un racconto che pecca di originalità e inventiva, con personaggi monodimensionali e totalmente privi di carisma, e una realizzazione dei vari truculenti omicidi che sfocia a più riprese nel pacchiano. Dal ragazzo sordo, in cui si cerca malamente di utilizzare gli effetti sonori come metodo di tortura, al povero malcapitato che finisce in un videogame anni '80 ad affrontare nemici in pixel comandati dallo stesso Freddy, il ridicolo fa più volte capolino generando involontarie risate di scherno, aumentate da una resa degli effetti speciali diverse spanne sotto la media dei passati episodi. Altra scelta paradossale è stata quella di girare tutta la parte finale in 3D, nella quale al cinema gli spettatori dovevano indossare gli occhialini nel momento esatto in cui li metteva Maggie. Englund, che ha comunque un discreto spazio su schermo anche in vesti umane, risulta poco convinto e il suo storico alter-ego horror assume qui i farseschi toni di una macchietta, con battute poco ispirate e una conclusione ben poco degna del mito.

Nightmare 6 - La fine Forse il peggior capitolo della saga, Nightmare 6 - La fine soffre di un'inconsistenza generale sia per ciò che concerne la sceneggiatura che nella realizzazione, con effetti speciali di scarsa qualità che accompagnano "esecuzioni" prive di suspense e di inventiva. E con un cast che, esclusi gli eccellenti ma brevissimi camei, non fa altro che peggiorare la situazione.

4

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