Night of the Wolf - Late Phases, la recensione dell' l'horror con Nick Damici

Un veterano di guerra si trasferisce in una comunità luogo di caccia di un licantropo in Night of the wolf - Late phases, horror di Adrián García Bogliano.

Night of the Wolf - Late Phases, la recensione dell' l'horror con Nick Damici
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Dopo gli zombie e i vampiri, i lupi mannari sono tra le figure archetipiche dell'iconografia horror ad essere più utilizzate dal cinema di genere, sia in blockbuster che in produzioni più a basso budget come nel caso di Night of the wolf - Late phases. Esordio in lingua inglese del regista spagnolo Adrián García Bogliano, prodotto tra gli altri dal guru della scena indie tematica Larry Fessenden (comparente anche in un breve cammeo), il film è ambientato in una piccola comunità privata per anziani residenti, prossima al confine con un bosco. Qui si trasferisce il protagonista Ambrose, un veterano di guerra rimasto cieco durante il conflitto in Vietnam: l'uomo, che ha un difficile rapporto con il figlio e vive solitario in compagnia dell'amato cane Shadow, già la prima sera del suo arrivo si trova alle prese con l'assalto di un licantropo, che ferisce gravemente il quadrupede e uccide brutalmente la vicina di casa. Ambrose viene così a conoscenza che diversi casi di questo tipo sono avvenuti negli ultimi mesi e quando le indagini della polizia brancolano nel buio decide di indagare per proprio conto...

Notte di luna piena

Non un horror nel senso pieno del termine, per quanto una manciata di sequenze paghino il giusto tributo al genere, bensì un'amara indagine in un rapporto padre - figlio che mette anche in mostra le difficoltà di trascorrere la vecchiaia in solitudine. Night of the wolf - Late phases è un film atipico, che non lesina in istinti drammatici e ironici nella personalissima missione intrapresa dall'anziano protagonista la cui cecità viene sfruttata in modo più intelligente del previsto, complice anche l'intensa performance di Nick Damici. L'apparente idillio di questa comunità privata per persone di una certa età si infrange già prima dell'arrivo del lupo mannaro, e l'insofferenza provata da Ambrose per i suoi coetanei è resa palpabile dagli ispirati dialoghi, acidi e sardonici al punto giusto per strappare più di un sorriso. Il regista nasconde parzialmente la monotonia della vicenda, in cui nella parte centrale accade poco o nulla, grazie all'ottima sceneggiatura che caratterizza con profondità i vari personaggi in gioco, principali e secondari, lasciando poi alla "resa dei conti" finale una sana escalation orrorifica: pur con il limitato budget il make-up guarda con gusto alle produzioni degli anni '80, L'ululato (1981) in primis per ciò che concerne la fase di trasformazione in licantropo, restituendo alla visione un piacevole fascino vintage che farà senza dubbio la gioia dei cultori del filone.

Night of the Wolf - Late Phases Un anziano veterano di guerra rimasto cieco in Vietnam si trasferisce in una piccola comunità luogo di caccia di un feroce licantropo, che fa la sua comparsa ogni notte di luna piena: Night of the wolf - Late phases utilizza la figura archetipica dei lupi mannari per dar vita ad una storia di mancati affetti e incomprensioni, indagante anche sul peso della solitudine e della vecchiaia. Un film originale che nonostante qualche tempo morto e sviluppi parzialmente forzati convince sia per la caratterizzazione dei personaggi principali e secondari, non privi di una certa caricaturale ironia, sia per un omaggio ai classici del filone nei suoi istinti puramente horror predominanti nell'efficace finale.

6.5

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