Natale di ghiaccio, la recensione del disaster movie

In Alaska una serie di terremoti sta mettendo a rischio la stabilità dell'intero pianeta, con l'esercito che cerca di agire prima che sia troppo tardi.

Natale di ghiaccio, la recensione del disaster movie
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Nel panorama innevato dell'Alaska, una minaccia di origine naturale è pronta a devastare il bianco palcoscenico locale durante il periodo natalizio. Sotto al permafrost (ossia il terreno dove il suolo è perennemente ghiacciato) dei materiali organici sono in stato di disfacimento da migliaia di anni e il composto diventa pericolosamente mortale per il pianeta. Durante il disgelo infatti si forma un mix tra metano liquido e vari gas, che crea una serie di violenti e distruttivi terremoti sulla superficie.
In Natale di ghiaccio il ricercatore militare Michael Webster e la sua famiglia, formata dalla moglie Emily, dall'adolescente Tia e dal piccolo Shane, si sono recati nelle zone di montagna alla ricerca di un albero da addobbare per le celebrazioni, nella speranza di trascorrere un paio di giorni di relax e divertimento. Giunto sul posto, in compagna dell'amato amico quadrupede, il nucleo scopre ben presto come la presunta vacanza sia prossima a trasformarsi in un incubo. Durante l'esplorazione dei boschi un'esplosione sotterranea causa infatti una valanga e, in seguito, una grossa crepa che separa i genitori dai figli, ora costretti a proseguire su due percorsi diversi per raggiungere la salvezza.
Nel frattempo alla base dell'esercito americano, stanziata in loco, gli addetti sismologi stanno indagando sulle scosse che stanno colpendo con sempre maggior violenza le aree della regione. Sarà una vera e propria corsa contro il tempo per trovare una soluzione ed evitare così un tragico destino per migliaia di persone, che potrebbe coinvolgere l'intero globo terrestre.

White Christmas

L'inizio del film è spiazzante: un tizio vestito da Babbo Natale a bordo di un gatto delle nevi si reca nei pressi di un gruppo di ricercatori per dare una mano ad analizzare i dati che stavano raccogliendo. La scelta, per quanto gratuita, trova subito una vaga contestualizzazione in quanto la storia è ambientata - per l'appunto - durante il periodo delle feste, come sottolineato anche dal titolo italiano Natale di ghiaccio (adattamento del più anonimo Ice Quake).
Tolta questa particolarità, bastano pochi minuti perché l'operazione diventi l'ennesimo copia/incolla dei classici disaster movie a basso budget, con un gruppo di protagonisti intenti sia a salvare i propri cari che l'intero destino dell'umanità.

Proviene dal Canada questa ennesima versione di un genere che, dopo i ben più avvincenti exploit per il grande schermo degli anni '90, nel nuovo millennio (tranne rare occasioni in forma di blockbuster) si è adagiato su uno stanco reiterarsi di topoi e situazioni in cui il lieto fine e i vari passaggi chiave sono già prevedibili in partenza.

Qualcosa da salvare

Laddove la qualità degli effetti speciali non può competere con quella dei "fratelli maggiori" hollywoodiani, ma senza neanche scadere nella mediocrità di stampo Asylum, Natale di ghiaccio tenta la carta del puro divertimento in una formula conscia dei propri limiti - e per questo maggiormente perdonabile rispetto a molti titoli coevi. Complice anche un cast popolato di volti conosciuti, dal Victor Garber della serie televisiva Alias, nei panni del colonnello dell'esercito, al Brendan Fehr di Roswell e alla Holly Elissa di Supernatural in quelli dei genitori, il pubblico riesce ad appassionarsi più facilmente al destino dei protagonisti, caratterizzati senza troppa inventiva ma non completamente monodimensionali.

I novanta minuti di visione posseggono così diverse ambizioni in fase narrativa, spesso castrate da quello che poteva poi essere realmente fatto durante le riprese - e a tal proposito segnaliamo una curiosità riguardante lo sceneggiatore David Rey, che a inizio carriera ha curato la sceneggiatura del videogioco automobilistico Need for Speed: Carbon (2006), riscuotendo un discreto successo tra i fan del franchise.
Il regista Paul Ziller, reduce lo stesso anno dall'improponibile Stonehenge Apocalypse (2010) e autore in futuro dell'ulteriormente catastrofico Missione Mercurio (2011), firma qui uno dei suoi titoli meno fallimentari, seppur ancora ben lontano dalla sufficienza.

Natale di ghiaccio Film catastrofico di produzione canadese ambientato durante il periodo delle feste, come rimarcato anche dall'adattamento italiano del titolo, Natale di ghiaccio non aggiunge nulla di nuovo a un filone ormai inabissatosi, tranne rare occasioni per il grande schermo, nel marasma di produzioni televisive tutte uguali fra loro. Il film di Paul Ziller a dire il vero si "eleva" rispetto alle omologhe incursioni nel genere a marchio Asylum, complici effetti speciali più dignitosi della scarsa media e un cast di volti parzialmente più noti al grande pubblico. La stessa sceneggiatura, pur ricca di ovvietà e altamente prevedibile, tenta di offrire momenti di disimpegnato divertimento e di recuperare atmosfere affini al cinema a tema degli anni '90, con una simpatica famigliola che si trova coinvolta in prima persona nella serie di devastanti terremoti che stanno devastando l'innevato panorama dell'Alaska - e che potrebbero mettere a serio rischio la stabilità dell'intero pianeta. Senza mai scadere nel demenziale, il mix tra comicità e serietà è accettabile e i novanta minuti di visione scorrono più indolori del previsto, pur rimanendo a uso e consumo esclusivamente delle platee di affezionati. Il film andrà in onda mercoledì 12 giugno alle 21.15 su CIELO in prima visione TV.

4.5

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