Naked among wolves - Il bambino nella valigia, la recensione

In questo film tv tratto dal romanzo di Bruno Apitz, un gruppo di prigionieri ebrei mette a rischio la propria vita per proteggere un bambino.

Naked among wolves - Il bambino nella valigia, la recensione
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Il cinema ha sempre approcciato la Shoah con uno sguardo giustamente rispettoso per le vittime e per il dramma vissuto da un intero popolo nella metà dello scorso secolo, cercando di unire ad una sana retorica spettacoli più o meno avvincenti anche dal punto di vista filmico. Tra le opere che, pur romanzate, hanno più segnato l'immaginario letterario ambientando la storia all'interno di un lager vi è senza dubbio Nudo tra i lupi, romanzo ispirato ad una storia vera pubblicato sul finire degli anni '50 dallo scrittore tedesco Bruno Apitz e che ha visto una manciata di incarnazioni sul grande e piccolo schermo, esclusivamente in produzioni autoctone. Alla lista, ultimo degli esponenti dal punto di vista temporale, appartiene anche Naked among wolves - Il bambino nella valigia, produzione televisiva del 2015 diretta da Philipp Kadelbach, regista dalla decennale esperienza in ambito domestico.

La vicenda ha luogo nelle fasi finali della seconda guerra mondiale: nel campo di concentramento di Buchenwald i numerosi prigionieri tentano di sopravvivere nella speranza che le forze alleate, da tempo operanti in zona, arrivino al più presto per la loro liberazione. Ma con l'avvicinarsi dell'esercito nemico, il pericolo che i nazisti fucilino sul posto i reclusi prima della fuga è tangibile; alcuni dei leader ebrei, consci di quest'eventualità, hanno così organizzato un piano nel caso le cose si mettano male. Ma l'improvvisa comparsa di un bambino di tre anni, proveniente da un ghetto polacco e "ritrovato" all'interno di una valigia, rischia di cambiare per sempre la situazione e mettere a rischio la riuscita dell'operazione. Alcuni dei prigionieri decidono infatti di nasconderlo agli ufficiali tedeschi, nelle mani dei quali andrebbe incontro a morte certa, nell'attesa che gli eventi prendano la giusta piega.

Una messa in scena convincente

Naked among wolves - Il bambino nella valigia non ha nulla da invidiare a pellicole ben più blasonate e distribuite nelle sale, con una messa in scena efficace contante su un buon numero di comparse e su solide scelte stilistiche che rendono i cento minuti di visione un convincente, drammatico, intrattenimento a tema. Intrattenimento comunque impegnato, vista l'asprezza del racconto e l'intensità emotiva che permea diverse scene clou, pregne di una violenza fisica e psicologica che potrebbe parzialmente scioccare gli spettatori più impressionabili.

La tensione è la progressiva costante dell'insieme, con il preannunciato arrivo degli alleati che è al contempo auspicato e temuto dai prigionieri, in quanto sia potenziale fine dell'incubo che motivo di cieca rappresaglia da parte dei nazisti, ipoteticamente pronti ad uccidere i detenuti nelle fasi precedenti l'imminente sconfitta. In questo, complice anche la fonte originaria, l'operazione vive su potenti scene madri e fasi crude, con orribili torture (le più cruente lasciate saggiamente fuori campo in vista della destinazione televisiva) ed efferate esecuzioni a sangue freddo che sottolineano la cieca barbarie dell'olocausto.

Il pietismo gratuito viene fortunatamente smorzato da una sceneggiatura acuta e tagliente, che si focalizza su una manciata di personaggi principali destinati per l'appunto a proteggere l'infante del titolo anche a discapito della propria vita. Naked among wolves - Il bambino nella valigia paga certamente qualche ovvietà tipica del filone, con una distinzione eccessivamente netta tra buoni e cattivi (ma in Germania più che altrove, si sa, il tema è alquanto "scomodo") e la forzata presenza di filmati di repertorio non propriamente necessari ai fini del racconto, inseriti probabilmente per ricordare che la tragica finzione rimane figlia di una ben più spaventosa realtà da non dimenticare.

Naked among wolves - Il bambino nella valigia L'ultimo adattamento per il piccolo schermo del popolare romanzo, ispirato ad una storia realmente accaduta, dello scrittore tedesco Bruno Apitz è un film tv solido e intenso che ci trasporta nel drammatico contesto di un campo di concentramento nelle fasi finali della seconda guerra mondiale. In attesa dell'arrivo degli alleati un gruppo di prigionieri protegge, a costo della propria vita, un bambino ritrovato all'interno di una valigia, nascondendolo agli occhi degli ufficiali nazisti. Naked among wolves - Il bambino nella valigia si affida ad una retorica sana senza scadere in eccessi melodrammatici, mostrando tutta la crudeltà di cui si macchiarono i soldati del fuhrer e le traversie vissute sulla propria pelle dai reclusi nel lager, anche se qualche ovvietà tipica del filone fa comunque capolino nel corso dei cento minuti di visione, capaci ad ogni modo di offrire un coinvolgente "spettacolo" a tema che non ha niente ad invidiare a titoli pensati per le sale cinematografiche. Il film andrà in onda martedì 5 novembre alle 23.30 su RETE4.

7

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