Recensione Mythica: The Darkspore

Un gruppo di avventurieri capitanato dalla necromante Marek si oppone alle forze del male in Mythica: The Darkspore, sequel fantasy a basso costo.

Recensione Mythica: The Darkspore
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Dopo la morte della sorella della sacerdotessa Teela, in possesso di una reliquia magica di grande potere così trafugata dalle forze del male, il gruppo di avventurieri capitanato dalla coraggiosa necromante Marek è alle prese con una nuova missione atta ad impedire il recupero di un'antichissima pietra che, se finisse nelle mani sbagliate, potrebbe causare ovunque morte e disrtuzione. Su consiglio del millenario druido Gojun Pye, Marek decide così di riformare la squadra, convincendo il mezzelfo Daqen e il guerriero Thane con promesse rispettivamente di ricchezza e gloria, nonché la stessa Teela ancora in cerca di vendetta per la scomparsa della sorella. Durante il loro cammino i Nostri si imbatteranno anche nell'elfo oscuro Qole che deciderà di aiutarli nella loro disperata impresa.

A quest for heroes

Secondo capitolo di una saga il cui capostipite è stato parzialmente finanziato dagli appassionati sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter, Mythica: The Darkspore parte direttamente dagli eventi conclusivi del predecessore, mettendo di nuovo i nostri eroi alle prese con una tipica missione di stampo fantasy. Uno sguardo classico al filone che potrà regalare certamente dosi di divertimento ed immedesimazione ai giocatori di ruolo, tanto che la narrazione è pressoché concentrata sulla classica quest da portare a termine per salvare il mondo delle forze oscure. Non manca nulla dell'immaginario tipico di tolkeniana memoria e delle sue derivazioni alla Dungeons & Dragons, a cominciare dalle varie razze e classi di personaggi: sacerdotesse, druidi, elfi, mezzelfi, guerrieri, negromanti fino ad arrivare in qualità di spalle del villain a draghi e orchi di ogni risma. La passione per rispettare appieno tutti gli stilemi del filone è senza dubbio ammirevole ma, come spesso accade in produzioni a basso costo, i limiti di budget penalizzano assai il risultato complessivo. Effetti speciali improbabili (seppur non ai livelli Asylum) e una regia non sempre ispirata che sfiora, fortunatamente solo tratti, echi amatoriali non riescono ad infondere la giusta carica di epica ad una vicenda comunque discretamente orchestrata, con tanto di omaggi e citazioni all'esalogia di Peter Jackson (con tanto di drago a proteggere un immenso tesoro e una sequenza riprendente la tragica e iconica morte di Boromir) e interpretazioni più efficaci del previsto da parte di un cast che conta anche la presenza in ruolo di guest-star (come già nello scorso episodio) di Kevin "Hercules" Sorbo nei panni del saggio druido.

Mythica: The Darkspore Bei paesaggi (si passa da sfondi desertici a foreste innevate), un'avvolgente colonna sonora, interpretazioni apprezzabili e una trama che strizza piacevolmente l'occhio ai classici del fantasy rendono Mythica: The Darkspore una visione divertente, seppur non priva di ingenuità tecniche e narrative, per gli amanti del filone. Secondo capitolo di una saga (il terzo è uscito solo pochi mesi dopo, altri due episodi sono attesi per la fine di quest'anno) finanziata in parte su Kickstarter, il film diretto da Anne Black trasuda passione ruolista da ogni fotogramma ma deve spesso fare i conti con un budget irrisorio: effetti speciali e risicato numero di comparse, nonché sequenze d'azione di qualità altalenante, rompono in parte l'immersione in questo mondo fantastico creato di sana pianta.

5.5

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