Mr. Nice Guy, la recensione del film con Jackie Chan

Un cuoco televisivo di origini cinesi che lavora a Melbourne si trova coinvolto in un intrigo criminale in Mr. Nice Guy, action movie di Sammo Hung.

Mr. Nice Guy, la recensione del film con Jackie Chan
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Jackie è un cuoco di origini cinesi che vive da qualche anno a Melbourne, dove conduce un programma televisivo. Un giorno l'uomo si imbatte casualmente in una bella giornalista d'assalto in fuga da un gruppo di gangster, alla ricerca di un filmato ripreso dalla reporter che potrebbe incastrare definitivamente, se consegnato alle autorità, lo spietato boss mafioso Giancarlo. La diatriba criminale coinvolge inoltre un altro gruppo di spacciatori conosciuti come i Demoni, e Jackie si troverà così tra due fuochi nell'arduo tentativo di difendere l'amata connazionale Miki, da poco arrivata in città e presa in ostaggio come "merce" di scambio da entrambe le bande.

Senza tregua

Sammo Hung alla regia (protagonista anche di un piccolo ma gustoso cameo nei panni di uno sfortunato ciclista) e Jackie Chan protagonista facevano presagire ben altri risultati per questo action-movie hongkonghese di fine anni '90 che, pur rivelandosi un prodotto più che dignitoso per gli appassionati, non può certo dirsi memorabile. Mr. Nice Guy soffre infatti di una sceneggiatura eccessivamente dozzinale, con sviluppi forzati oltre misura e un menage a trois improbabile con ben tre donne di diversa etnia a contendersi le attenzioni del Nostro, tra situazioni via via sempre più assurde e paradossali atte solo a dar libero sfogo alle ispirate coreografie marziali nelle quali la funambolica star cinese offre come al solito il meglio del suo repertorio, unendo alle incredibili acrobazie (girate as usual senza controfigure) quella mimica slapstick marchio di fabbrica dell'intera carriera. Il problema principale è proprio nella pressapochezza delle scene d'intermezzo tra un combattimento e l'altro, anche per via di un cast di comprimari e di comparse, per la quasi totalità occidentali, che offre interpretazioni anonime e impersonali, escluso il villain di Richard Norton (che aveva già diviso il set con JC nel live-action di City Hunter nel 1993). Lo spettacolo extra-marziale è garantito da un finale pirotecnico con tanto di gigantesca scavatrice che semina distruzione come nulla fosse e da alcuni passaggi di vaga suspense (la fuga su una trave sospesa tra due palazzi) ma l'impressione a fine visione (corollata al solito nei titoli di coda dalle canoniche papere ed incidenti durante le riprese) è quella di aver assistito ad un compitino privo di reali guizzi.

Mr. Nice Guy Non mancano alcune sequenze suggestive, come il salvataggio sulla carrozza fuori controllo o negli avvincenti combattimenti di massa in cui il protagonista affronta avversari in serie, ma Mr. Nice Guy risente di una sceneggiatura tirata troppo per i capelli e di un cast di comprimari per la maggior parte improponibili. Sammo Hung, qui dietro la macchina da presa e presente in un piccolo cameo, si affida così all'iconica simpatia e alla sempre magistrale abilità marziale di Jackie Chan per traghettare l'operazione ad un livello di dignitosa sufficienza.

6

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