Monsters, la recensione: la vita dopo un'invasione aliena

Un monster movie dallo spirito underground: la nostra recensione di Monsters.

Monsters, la recensione: la vita dopo un'invasione aliena
Articolo a cura di

Dopo Cloverfield la figura del mostro gigante ha riacquistato una certa importanza commerciale. Ecco perciò che il filone dei monster movie, di gran voga in passato (e non solo con le prolifiche avventura di Gojira, o Godzilla che dir vogliate), sta piano piano tornando di moda in pò in tutto il globo (si veda anche l'annunciato secondo capitolo del coreano The host), e anche il cosiddetto Cinema underground vuole far sentire la sua. Ecco così che ha preso vita Monsters (mai titolo più esplicativo), primo lungometraggio di finzione del regista Gareth Edwards dopo il documentario In the shadows of the moon. Dopo una lunga attesa (il film è uscito in patria un anno fa) ecco finalmente arrivare anche nei cinema italiani questo particolare monster movie dal sapore indipendente, distribuito da One Movie.

Monsters & co.

Mostri. Chi sono i veri mostri, quelli dell'anima o quelli reali: gigantesche creature di origine aliena che scorazzano per l'America centrale, portate imprudentemente sulle terra sottoforma di campioni genetici da una missione spaziale, e poi evolutesi sul nostro pianeta in modi impensabili, arrivando a dimensioni di palazzi di dieci piani con tanto di tentacoli assassini. O forse ancora gli uomini, capaci di confinare queste calamità per la sopravvivenza comune nei luoghi più poveri, nel tormentato Messico confinante con gli States, capaci di erigere mura gigantesche che si stagliano per chilometri a difesa del proprio stato, dimenticando i vicini più sfortunati e lasciandoli al loro destino. A Samantha Wynden e Andrew Kauden non interessa porsi questi quesiti, ma soltanto la via per tornare a casa. Lui, reporter alla ricerca delle foto dell'anno che potrebbero conferirgli fama e denaro, è impegnato nel tentativo di far tornare a casa sana e salva lei, figlia del suo capo. Ma non è un'impresa facile, quando a causa di un furto il passaporto della ragazza scompare, impedendole così di salire sulla nave che l'avrebbe trasportata senza pericoli a destinazione sul suolo americano. Ora all'insolita coppia (lei hai il fidanzato che l'attende a casa, lui ha un figlio che non vede da anni, frutto di una scappatella ) rimane l'unica soluzione di viaggiare per terra, rischiando l'arduo percorso nella Zona Infetta, dove prolificano i giganti alieni, per poter tornare sani e salvi in America. Inutile dire che il viaggio non sarà dei più semplici.

AntiCloverfield

Gareth Edwards ha uno stile che è innegabilmente affascinante. Ancorato allo spirito underground, come l'intera produzione, (bravi) protagonisti inclusi, entrambi provenienti dal mondo televisivo, il regista sceglie un approccio distante dal blockbuster spettacolare e puntato sull'azione. Decide invece di costruire lentamente la tensione delle situazioni che avvolgono Samantha e Andrew, stabilendo anche un buon arco narrativo del tutto dedicato alla nascita di un profondo rapporto di amicizia tra i due, e forse qualcosa di più. Senza viaggiare per luoghi comuni, fornendo una spietata ma non oppressiva e retorica critica alla potenza più grande del mondo, impegnata per lo più a difendere i propri confini con l'uso di armi chimiche anche nelle zone abitate dove si muovono i "monsters", i novanta minuti del film non latitano di sorprese e ottime intuizioni visive, con un design delle creature accattivante nell'apparente sobrietà delle inquadrature, che (forse anche per limiti di budget) non le mostrano mai troppo da vicino, escluso nel poetico e convincente finale. E quindi l'inquietudine e il significato più intimo dell'appartenenza al genere umano hanno maggior attenzione rispetto al classico giocattolone senz'anima che era facile attendersi. L'unione di due anime nel mezzo del periglio, è potentemente legata al "doppio" (e in parte insospettabile) abbraccio che svelerà infine il senso più profondo di questa pellicola coraggiosa e "mostruosamente" riuscita.

Monsters Allontandosi, e di molto, dai classici stereotipi del monster-movie post Cloverfield, Monsters ha un'anima underground in un corpo da ottimo b-movie più profondo e intenso della categoria cui appartiene. Gareth dirige con accortezza il rapporto crescente tra i due protagonisti, non disdegnando momenti di pura tensione e un finale sognante e metaforico di grande impatto. Mostri di rara bellezza.

7.5

Che voto dai a: Monsters

Media Voto Utenti
Voti: 37
6.6
nd