Money Shot la storia di Pornhub Recensione: il sesso secondo Netflix

Il documentario ci accompagna alla scoperta della storia di Pornhub e della pornografia online, tra scandali e accuse.

Money Shot la storia di Pornhub Recensione: il sesso secondo Netflix
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Con un titolo così, il record di visualizzazioni è se non garantito quanto meno probabile e infatti a pochi giorni dalla sua uscita è già entrato nella top 10 dei più visti su Netflix (per altre uscite leggete il nostro speciale sulle uscite Netflix di marzo). Money Shot: la storia di Pornhub potrebbe però trarre in inganno chi si aspettava un'indagine approfondita nel mondo della pornografia online, con tanto di scene hot a inframezzarsi qua e là alla parte contenutistica: di materiale bollente infatti nel corso dell'ora e mezzo di visione ve ne è davvero poco e per gran parte lasciato fuori campo.

Ci troviamo invece davanti ad un classico documentario d'inchiesta, che riflette su quanto avvenuto nel 2020 e ha riguardato MindGeek, ovvero la società che controlla il sito porno più popolare al mondo. Le accuse di aver permesso la diffusione online di video con protagonisti minori e di agevolare lo sfruttamento del sesso, spinte soprattutto da comunità religiose d'Oltreoceano che nascondevano dietro intenti apparentemente benevoli interessi ben più terreni. Il film ci offre un ritratto a tutto campo, con pro e contro, luci e ombre, permettendo al pubblico di comprendere al meglio uno dei fenomeni che nel nuovo millennio ha fatto impazzire la rete.

Money Shot: tempo al tempo

Interviste ad addetti al settore che parlano delle loro esperienze, con tanto di curiosità personali (come ad esempio la scoperta del sesso quando erano bambini); interventi da parte di manager e avvocati pronti ognuno ad esporre il proprio pensiero e la relativa versione dei fatti; filmati di sedute online nei quali gli accusati cercano di difendersi da accuse più o meno infamanti; scene preparatorie alle riprese di un video trasmessi in diretta o di porno da registrare a posteriori.

Money Shot: la storia di Pornhub può contare su una discreta varietà di materiale nel suo sguardo esplicativo, ma può al contempo risultare parzialmente didascalico nel suo resocontare semplice semplice, mostrando sia le insidie che si nascondono nella condivisione globale di video ipoteticamente controversi - con la presunta evidenza di conosciute negligenze, bellamente ignorate dai dirigenti - che il bigottismo di una certa America, pronta a creare moderne inquisizioni in nome di un dio integerrimo.

Da quel che si evince dopo aver assistito al documentario è che a rimetterci in ogni caso siano proprio i sex worker, sia per la perdita di visualizzazioni dovute a regole sempre più ferree e stringenti sia per il fatto di essere equiparati a persone costrette a vendere il proprio corpo, quando invece è una scelta consapevole e vista come un qualsiasi altro impiego. Non appena la situazione è diventata incandescente, con minacce agli stessi performer da parte di un popolo del web sempre pronto a giudicare tramite la tastiera di un computer, molti di loro si sono riciclati su Onlyfans, altra piattaforma che ha sempre avuto una palese ambiguità - non nascosta all'interno del documentario - nel permettere la diffusione o meno di video erotici.

Nel trattare un argomento divisivo la regista Suzanne Hillinger sceglie di non esporsi ed evita di schierarsi apertamente da una barricata o dall'altra, lasciando che ogni spettatore si faccia la sua idea, sempre e comunque avendo davanti un quadro quanto più completo possibile, pur all'interno di una confezione che a tratti denota una certa superficialità nell'addentrarsi fino in fondo nel cuore del dilemma.

Money Shot: la storia di Pornhub Dallo scandalo Girls do Porn fino alle controversie riguardanti direttamente PornHub; e poi ancora i dubbi sulle accuse mosse da associazioni cristiane che facevano muovere milioni di dollari a favore dei promotori, pronti a dar vita a una nuova caccia alle streghe contro l'universo della pornografia online. Un mondo ricco e variegato come possiamo osservare in Money Shot: la storia di Pornhub, documentario che ci accompagna alla scoperta del sesso online - sapete che agli albori di internet venivano realizzati modellini sexy in codice ASCII? - attraverso un resoconto cronologico più o meno coerente, alternando a filmati di repertorio che ci introducono alle varie cause e problematiche gli interventi dei diretti protagonisti, ovvero quei sex worker che tramite i filmati hot si guadagnano da vivere. Un film interessante nel suo porre diverse voci delle varie parti coinvolte, ma anche figlio di un didascalismo che rende il tutto fin troppo facile e verboso.

6.5

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