Michela Giraud La verità, lo giuro! Uno speciale comico che non funziona

Michela Giraud arriva col suo speciale comico su Netflix, ma nonostante il suo esporsi così tanto non riesce a colpire.

Michela Giraud La verità, lo giuro! Uno speciale comico che non funziona
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Non c'è nulla di più soggettivo di ciò che ci fa ridere. È perciò complicato doversi approcciare a comici e stand-up comedian per giudicare quanto la loro sfrontatezza sia apprezzabile o no sullo schermo. La stand-up comedy ha giovato dell'interesse che Netflix le ha riservato, partendo dalla collezione delle figure più spassose del panorama mondiale, riuscendo ad inserire con attenzione spettacoli di artisti anche italiani che avevano così l'occasione di vedere riportato il proprio lavoro sulla piattaforma. Ad aggiungersi alle fila di questa sezione ricchissima del catalogo, ecco arrivare il nuovo speciale Michela Giraud: La verità, lo giuro! (nella lista di novità da guardare di aprile 2022 su Netflix) che contribuisce a proseguire sulla scia della comica romana della prima edizione di Lol - Chi ride è fuori - con Michela Giraud che ha inciso davvero Il Mign***one pazzo - con risultati non certo confortanti.

Un monologo personale, ma piatto

Se però Michela Giraud non piaceva prima dello spettacolo Netflix, è difficile che riesca a conquistare il pubblico dopo. La performer porta la sua voracità su di un palco sul quale sicuramente si sente a suo agio, ma che di contro non rappresenta il coinvolgimento o l'entusiasmo che uno spettatore può provare nell'ascoltarla. Contenendo una scurrilità che altre volte l'ha contraddistinta - sempre in riferimento a battute e sketch - e cercando una traiettoria più pulita che vada a coinvolgere la sua sfera personale, la comica costruisce un monologo prevedibile e piatto, nonché debole sotto il punto di vista della risata.

Improntando lo show completamente su di sé, escamotage più che naturale e usato innumerevoli volte in queste circostanze, non solo Michela Giraud cerca di discolparsi da una "shitstorm" che l'aveva coinvolta assieme nell'ambito LGBTQIA+, ma tenta di fare mea culpa riscattandosi a suon di performance.

Una comicità che non arriva al punto

Intento più che comprensibile, se non fosse che il discorso perde di sfrontatezza mentre il vero obiettivo sembra quello di scagionarsi da un errore di certo perdonabile. Tentativo che va subito alla deriva nel proseguo di uno show in cui arriva il momento per Giraud di dare ad altre donne, pur con le dovute attenuanti, delle poco di buono e che appesantisce l'intera realizzazione dello speciale nel suo susseguirsi di argomenti trattati superficialmente mentre cerca di dare l'impressione di star facendo il contrario.

Una linea di pensiero su cui evidentemente si basa l'aspetto creativo di Michela Giraud: La verità, lo giuro!, ma che si disperde in punchline non riuscite e in una comicità che rimane statica, ancorata allo stato grezzo e bisognosa di smussare le proprie spigolature. Uno speciale a cui, rispetto al resto della corposa scelta che Netflix offre - soprattutto internazionale - si può rinunciare. Una comica che riconosce le assurdità che la celebrità può portare e, osservandola, le fa capire anche a noi spettatori.

Michela Giraud: La verità, lo giuro! Cercando una presa più personale e famigliare, Michela Giraud col suo speciale su Netflix La verità, lo giuro! non riesce a convincere, che ritrova una certa superficialità nel monologo piatto della comica, pur comprendendo quanto alcuni temi siano importanti per la sua autrice. Uno show tirato fino alla fine, che non raggiunge gli standard del divertimento.

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